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Comunale
15/10/1967
h.15.00
TORINO - SAMPDORIA 4-2 (2-2)
Torino
: Vieri, Poletti, Trebbi, Puia, Agroppi, Bolchi, Meroni, Corni, Combin, Moschino, Carelli. A disposizione Sattolo. All.: Fabbri.
Sampdoria: Battara, Dordoni, Garbarini, Sabatini, Morini, Vincenzi, Salvi, Vieri, Cristin, Frustalupi, Francesconi. A disposizione Matteucci. All.: Bernardini.
Arbitro: Torelli di Milano.
Reti: Combin 12', 36', 90' (T), Francesconi 36' (S), Vieri 42' (S), Moschino 81' (T).
Spettatori: 19.581, di cui 15.441 paganti per un incasso di 14.808.000 lire, il numero di abbonati e di 4.140 tessere.
Note: Giornata dai colori tipicamente autunnali, temperature al di sopra delle medie stagionali, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Garbarini e Agroppi. Nella serata di domenica, poche ore dopo il termine della partita, in un incidente stradale avvenuto in Corso Re Umberto a Torino, moriva Gigi Meroni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 16 ottobre 1967]
Torino-Sampdoria 4 a 2. Una partita bella, equilibrata e divertente. Una partita giocata di slancio tra due squadre di giovani. Nessuna esasperazione tattica, nessun catenaccio eccessivo a mortificare lo spettacolo. Piuttosto, dal primo all'ultimo minuto, un brio al quale più non si è abituati, una vivacità inattesa, un rapido succedersi di colpi di scena, una serie pressoché ininterrotta di botte e di risposte, con il pubblico a batter le mani nel fiorire di un entusiasmo fresco e genuino. Domenica lieta, insomma, ed il merito va a tutti i ventidue protagonisti: ai granata che hanno vinto con pieno merito ed ai liguri che hanno lasciato il campo a testa alta, anche se sconfitti. Il Torino lamentava tre assenze di rilievo, quelle di Fossati, di Cereser e di Ferrini. Fabbri schierava Trebbi nel ruolo di terzino esordiente, Agroppi in mediana e Corni con la maglia numero 8 ed affidava a Bolchi le funzioni di libero. La Sampdoria, dal canto suo, confermava lo schieramento annunciato sabato. E subito, al fischio iniziale dell'arbitro Torelli, la gara prendeva flato alla garibaldina, le azioni si spostavano rapide da un'area di rigore all'altra, e seguiva i suggerimenti del due registi: Moschino per i granata e Frustalupi per i blucerchiati. I padroni di casa si sbrigavano ad andar in vantaggio. Al dodicesimo minuto, Poletti, dalla destra, effettuava un traversone al centro. S'inseriva Meroni in testa, la palla schizzava a Combin. L'argentino, metteva a frutto l'occasione. Poi, correva verso il pubblico a godere dell'ovazione clamorosa dei tifosi. Ma passava appena qualche secondo e la Sampdoria replicava, cogliendo un palo con Francesconi; ed i liguri andavano all' arrembaggio, senza un solo attimo di risparmio di energie e tanta insistenza veniva premiata al 29' dal pareggio. Un'incertezza della retroguardia granata dava via libera a Francesconi. L'ala sinistra sferrava da lontano un gran tiro, di singolare potenza. Vieri si tuffava. Forse sarebbe stato meglio tentar la respinta di pugno; il portiere, invece, tentava la presa, il pallone schizzava beffardo In rete. 1 a 1. Le sorti dell'incontro restavano in equilibrio per poco, il match giungeva al 35' ed il Torino tornava a guidar la gara. Uno spunto di Meroni disorientava la retroguardia della Samp. Si faceva luce Combin. Tiro e parata di Battara. Ma la palla tornava in gioco e Combin, con lucida freddezza, indovinava lo spiraglio e segnava il suo secondo goal. Era il periodo migliore del Torino, Meroni concludeva fuori d'un soffio al 39', Carelli, su passaggio di Moschino, sfiorava la traversa al 41'. Pareva che i granata dominassero la scena, ed invece la Samp torna a pareggiare di nuovo. 43': Vieri, mezz'ala destra della compagine di Bernardini, superava Agroppi e Bolchi. Una saetta, da un ventina di metri. E Vieri, il numero 1 del Torino, era costretto ad arrendersi. Finiva il tempo con qualche sordo brontolio da parte dei numerosi tifosi liguri per uno sgambetto in area a Cristin non rilevato dal signor Torelli. E la ripresa si iniziava con il Torino proiettato all'attacco, Battara compiva quattro splendidi interventi, al 3' su colpo di testa di Combin, all'8' su un doppio tiro ancora di Combin, al 13' su azione isolata di Moschino, al 17' su punizione toccata da Combin e calciata da Carelli. La Sampdoria, probabilmente paga della divisione dei punti, impostava il gioco sulla difesa, cercando il colpo gobbo con qualche rapido ed efficace contropiede. I granata lavoravano molto, grazie in particolare alla felice giornata di Moschino, che, senza esser pressato da rigide marcature avversarie, emergeva a centrocampo, sempre pronto, però, o a ripiegare in difesa o a spingersi all'offensiva. E toccava proprio a Moschino di smuovere un risultato che pareva inchiodato sul 2 a 2. Moschino avanzava con autorità, si apriva un varco in un groviglio di compagni e di avversari. Il suo tiro veniva respinto da Battara; ma la mezz'ala seguiva da vicino l'azione e ribatteva con prontezza la palla che schizzava in rete. S'era al 36'. La Samp non s'arrendeva, obbligava Vieri a prodursi un paio di volte per risolvere intricate situazioni. Il Torino teneva duro. E, proprio allo scadere del tempo, Combin siglava la sua eccellente prova con una prodezza. La palla gli giungeva da Agroppi. Combin invitava Battara all'uscita, poi, quasi con delicatezza, faceva partire un tiro non violento, ma esatto al centimetro. La sfera piano piano rotolava ad infilarsi nell'angolo basso della rete sampdoriana. 4 a 2 e scoccava il 45' minuto. L'arbitro decideva un supplemento di recupero, che costava caro a Bolchi. L'energico difensore in un intervento si produceva un doloroso stiramento muscolare. Tiriamo i conti. E ripetiamo che si è trattato di una gara soprattutto divertente, animata da una gran voglia di giocare e sostanzialmente corretta. Tra i granata, il migliore è stato Moschino. Combin è in momento di vena. Utilissimo Carelli nella sua generosità. Buoni Trebbie Bolchi. La Samp dal canto suo, va accomunata in uno stesso elogio. E' fatta di giovani dal sicuro avvenire ed ha un attacco fresco, svelto, insidioso. La folla ha lasciato lo Stadio Comunale soddisfatta. Aveva visto sei goals, le tante emozioni avevano tenuto lontana la noia di certi deludenti 0 a 0. Il calcio era tornato piacevole spettacolo.