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Comunale
08/11/1967
h.14.30
TORINO - NAPOLI 1-0 (0-0)
Torino
: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Agroppi, Bolchi, Corni, Ferrini, Combin, Moschino, Facchin. A disposizione: Sattolo. All.: Fabbri.
Napoli: Zoff, Nardin, Girardo, Stenti, Panzanato, Bianchi, Orlando, Juliano, Altafin, Montefusco, Barison. A disposizione: Cuman. All.: Pesaola.
Arbitro: Torelli di Milano.
Reti: Puia 75'
Spettatori: 8.000 circa di cui 7.925 paganti.
Note: Terreno decisamente pesante a causa della pioggia caduta ininterrottamente e copiosa dalla sera precedente; calci d'angolo 12-5 per il Torino. Ammonito Barison per scorrettezze. Per la prima volta dopo la tragedia, la vedova Meroni presenzia allo stadio.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 9 novembre 1967]
Il maltempo ha sferrato uni: vigorosa offensiva controquesta gara di Coppa Italia ed in parte è riuscito nei suoi intenti. Ha impedito al pubblico di accorrere numeroso allo Stadio. Ma non è riuscito a frenare l'impeto e lo slancio delle due squadre. Sia l'una sia l'altra si sono prodigate senza riserva ed hanno dato luogo ad una partita vivace, forte ed anche duramente combattuta. E la soddisfazione proprio non è mancata a coloro che hanno avuto il coraggio di sfidare la pioggia. Quest'ultima, che aveva preso a cadere fin dalla sera della vigilia, e che durante tutto il primo tempo ha imperversato spietatamente sul campo, non cessò praticamente mai di cadere. Per fortuna lo stadio torinese è provvisto di un buon drenaggio, e buona parte dell'acqua caduta ha potuto filtrare, senza soffermarsi sulla superficie. Il terreno di gioco, senza diventare effettivamente impraticabile, si è limitato a convertirsi in difficile, scivoloso. Malgrado queste condizioni dell'ambiente, ambe le squadre, come già accennato, si sono gettate nella lotta come se il sole avesse dardeggiato sul campo. Il Torino aveva lasciato ancora a riposo il difensore Trebbi, e lo aveva sostituito con Bolchi, come già a Bergamo. Inoltre, al posto dell'infortunato Carelli, aveva preferito allineare come ala destra Corni, invece di Baisi. Da parte sua, il Napoli non aveva apportato modificazioni alla formazione preannunciata. Bisogna dire subito che la preferenza data ad Agroppi come uomo di centrocampo, è stata una mossa felice. Questo aitante giovanottone è stato, col suo dispendio di energie, una delle principali ragioni del successo riportato dai granata. Più che delle ottime doti fisiche che possiede, egli ha approfittato della sua mobilità. Nelnon lungo periodo del secondo tempo, nel quale la sua squadra ha dato l'impressione di risentire dello sforzo sostenuto, Agroppi ha reagito con esemplare tenacia, ed ha contribuito decisamente a far sì che l'undici suo si rimettesse in carreggiata ed andasse in vantaggio. Agroppi e Moschino sono stati, in una compagine che ha confermato la sua buona vena e l'ottimo momento che attraversa, i due elementi più in vista di tutta la giornata. Ma, del Torino diremo particolareggiatamente in seguito. Malgrado tutte le avversità che ha incontrato, la partita è stata bella ed interessante. Il primo tempo è stato il migliore dei due. Per merito principale dei granata, bisogna ripetere. Essi sono partiti all'attacco subito sul calcio d'inizio, e non hanno tardato a sfiorare il successo. In due occasioni consecutive, l'ala sinistra Facchin è arrivata con un attimo di ritardo su due traversoni bassi provenienti dalla destra, e Combin, sempre sorvegliatissimo ed anche tartassato da Panzanato e compagni, ha visto le sue irruenti incursioni mancare l'obiettivo di poco. Da parte sua il Napoli, quando ha potuto liberarsi dalla stretta in cui era tenuto, si è fatto largo con offensive a largo raggio, senza riuscire però mai ad essere pericoloso. Ad un dato punto, il giuoco prendeva carattere di una viva lotta a metà campo, senza che, né di qua né di là situazioni veramente pericolose per i due portieri potessero verificarsi. La superiorità tecnica complessiva rimaneva però sempre nelle mani del Torino. Era un piacere vederla giuocare come giuocava, questa squadra torinese. Era giuoco bello, vivace, interessante, basato sulla concordia e sull'intesa, il suo. Alla ripresa, il livello tecnico del giuoco, dopo qualche minuto di vivacità, calava ad ogni modo leggermente di tono. Dopo qualche sprazzo vivace, si aveva l'impressione che i granata risentissero un po' dello sforzo sostenuto in precedenza ed in qualche occasione era la mobilità dei singoli elementi che diminuiva. Ne approfittava il Napoli, che si faceva avanti con decisione e con notevole slancio. Era quello il miglior momento della giornata per gli ospiti. L'estrema difesa del Torino doveva affrontare due o tre situazioni alquanto imbarazzanti. Vieri e compagni comunque reggevano. Era quello il momento in cui uno dei pivellini della squadra puntava fuori il capo dalla mischia, e correndo, lottando ed intervenendo dovunque, conferiva il tono della riscossa ai padroni di casa. Il giuoco si era fatto alquanto duro, e qualcuno fra i giocatori napoletani veniva richiamato all'ordine dall'arbitro. Scoccava la mezz'ora. Punizione a favore dei granata dalla posizione di ala destra. Tiro alto di Corni. Intervento di Panzanato, che invece di rinviare lontano, deviava la palla verso Puja. Mezza rovesciata del mediano granata, e la palla schizza in rete sulla sinistra del portiere Zoff. E' la decisione, e la vittoria il Torino più non se la lascia sfuggire di mano. Un Napoli che una squadra bene impostata lo è. Ma essenzialmente un Torino che piace. Un Torino che giuoca, senza infingimenti e senza astruserie tattiche. Un Torino,formato da ragazzi che pare provino diletto ad operare d'accordo ed assieme assieme. Un Torino, che ricorda, in un certo qual senso, il giuoco di una volta.Un Torino, che, più che avere il vento in poppa, merita un elogio caldo ed entusiastico per il modo in cui sa trovare la via del successo.