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Comunale
21/01/1968
h.14.30
TORINO - L.R.VICENZA 1-0 (0-0)
Torino
: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Agroppi, Bolchi, Carelli, Ferrini, Combin, Moschino, Facchin. A disposizione: Sattolo. All.: Fabbri.
L.R.Vicenza: Negri, Rossetti, Piampani, Volpato, Carantini, Calosi, Bicicli, Gregori, Gori, Demarco, Cosma. A disposizione: Fabris. All.: Silvestri.
Arbitro: Bacchin di Milano.
Reti: Combin 75'.
Spettatori: 19.769 di cui 4.140 abbonati e 15.629 paganti 19.029.800 per un incasso di circa 22 mila.
Note: Giornata primaverile con il termometro nettamente sopra lo zero, terreno in buone condizioni. Ammonito Rossetti per scorrettezze, calci d'angolo 5-1 per il Torino che scende in campo con un'insolita divisa totalmente blu.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 21 gennaio 1968]
Torino 1 - Lanerossi 0, con Negri protagonista. L'ex portiere della Nazionale, attualmente in forza al Vicenza, ha cominciato a far parlare di sé durante la settimana. Era convalescente da un attacco di influenza che l'aveva costretto a dar forfait per la gara di domenica scorsa a Firenze; la febbre era sparita, ma le condizioni del giocatore logicamente lasciavano ancor a desiderare, cosi che medici e tecnici s'erano trovati d'accordo nel concedergli un secondo turno di riposo, Negri avrebbe di nuovo lasciato il suo posto a Bardin. E' capitato l'imprevisto, Bardin ha risentito le conseguenze di un colpo ad un fianco. Silvestri s'è trovato di fronte ad un dilemma: o utilizzare Fabris, portiere della squadra ragazzi o utilizzare Negri, nella speranza che una serie di cure, di carattere piuttosto urgente, riuscisse a rimetter in sesto il titolare. Fabris o Negri? La scelta all'ultimo momento è caduta su Negri. Il portiere è sceso in campo e subito si è visto che ogni timore sul suo rendimento era infondato. Il Torino premeva in un'offensiva poderosa che il Lanerossi contrastava in modo lucido, senza ansia, senza affanno. I padroni di casa (in maglia blu)davano l'impressione di tener saldamente nelle mani le redini dell'incontro, il pubblico aspettava da un attimo all'altro che l'evidente superiorità si materializzasse in un goal. Ma, allora, usciva alla ribalta Negri. Sfogliamo il taccuino degli appunti. 20° minuto: Agroppi passa a Facchin che avanza e poi lancia a Combin. Tiro secco, da posizione difficile. Negri scatta in tuffo, si distende quanto è lungo, para. 23° minuto. Ferrini a Facchin. L'ala sinistra, in posizione di centroavanti, fa partire un'autentica cannonata. Il portiere veneto blocca con apparente facilità. Al 28°, è di nuovo di turno Combin, su suggerimento di Agroppi. Negri non si lascia sorprendere. Finisce il tempo. Inizia la ripresa, la musica è sempre quella. 2° minuto: fallo su Agroppi, punizione di Combin. Il n. 1 del Lanerossi devia di pugno con eccezionale sicurezza. E non basta. 18° minuto: Facchin traversa a Combin che smorza un prezioso pallone verso Moschino. Moschino calcia al volo e, stavolta, pare una rete certa. Macché, Negri, implacabile, salva in corner. Fabbri, l'allenatore del Torino, conosce bene Negri. Ebbene, il trainer dei granata confesserà, a partita conclusa che, dopo l'intervento del portiere veneto su Moschino, s'è trovato a pensare all'eventualità dello 0 a 0, ci sono giornate in cui Negri abbassa la saracinesca e gli avversari devono arrendersi. Pareva una giornata di quelle, la giornata di ieri. Ed invece toccava proprio a Negri di permettere al Torino la conquista di una vittoria ormai problematica. Al 20°, il portiere, toccando terra dopo un balzo, si produceva una storta. Si riprendeva subito, senza denunciare alcun guaio. Ed ecco, al 29°, l'episodio risolutivo. Il Lanerossi avvertiva lapossibilità pratica di un pareggio e serrava i ranghi, chiudendosi a riccio, la sua azione s'impostava su una rigida prudenza, anche quando simile atteggiamento era eccessivo. Gori, appunto al 29°, era circa a metà campo, e, con il pallone al piede, sarebbe stato ben in grado di far correre la palla in avanti. Calciava indietro, chissà perché, in un inutile passaggio al portiere e Negri usciva dai pali per raccogliere un pallone dall'apparenza assolutamente innocua. Clamorosa, la beffa. Negri era libero di raccogliere la palla con le mani, ma gli sembrava forse d'esser giunto al limite dell'area ed avvertiva l'irrompere di Combin, lanciato per metter a profitto l'occasione. Negri esitava, allungava una gamba e colpiva di piede, la palla gli sgusciava sulla sinistra. Combin piombava rabbioso sulla preda. Si spostava sulla destra; una rapida corsa, un tiro violento. E la palla andava a scuotere la rete incustodita. 1 a 0, gioco fatto. Il Vicenza, un minuto dopo, perdeva Volpato, vittima d'uno stiramento ad un ginocchio, e, pur ridotto in dieci, cercava disperatamente il pareggio, mentre il Torino, stranamente vuoto d'energie, stentava a tenere valido ritmo. Insistevano i veneti, Cosma, al 38°, obbligava Vieri ad una superba parata. Ormai, però, il risultato era segnato e più non cambiava. E si trattava, in fin dei conti, di risultato giusto, poiché 11 Torino ben aveva meritato 1 due punti. All'attivo dei granata, oltre ad una netta superiorità, c'erano infatti un palo, colpito da Facchin, di testa, al 5' della ripresa, ed un fallo di mano di Volpato in area, che l'arbitro Vacchini, un po' spaesato, non aveva colpito con la massima, punizione. Una giornata, tutto considerato, lieta per la squadra di casa, che ha disputato un buon primo tempo ed una discreta ripresa. Tra i migliori, Bolchi, Agroppi, Combin, Facchin per gli uomini di Fabbri; Volpato, Bicicli e (papera a parte) Negri per gli uomini di Silvestri. Con l'ennesima conferma della vivacità che anima sempre la compagine torinese e con una nota positiva, in particolare, per Facchin. Era, poche settimane fa, un atleta spento, che invano cercava di risalire la china. Letteralmente, s'è trasformato. Un titolo di merito per lui e per chi gli ha conservato fiducia e postò in squadra.