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Comunale |
21/09/1969 |
h.16.00 |
TORINO - SAMPDORIA 2-1 (1-1) Torino: Sattolo, Cereser, Fossati, Puia, Bolchi, Ferrini, Carelli (al 58' Agroppi), Sala C., Petrini, Moschino, Pulici. A disposizione: Pinotti. All.: Cadé. Sampdoria: Battara, Sabadini, Sabatini, Corni, Spanio, Garbarini, Marelli, Salvi, Nielsen (al 70' Jacomuzzi), Benetti, Cristin. A disposizione: Paterlini. All.: Bernardini. Arbitro: Sbardella di Roma. Reti: Cristin 37' (S), Aut.Salvi 44' (T), Moschino 64' rig. (T). Spettatori: 24.542 di cui 19.269 paganti e 5.231 abbonati, per un incasso di 23.685.500. Note: Ammoniti Benetti e Ferrini. Cronaca [Tratto da La Stampa del 22 settembre 1969] Torino che vince, Torino criticato, tempi duri per i calciatori. Una volta la felicità dei fedelissimi si basava soltanto sul risultato favorevole. Ora i passionali tifosi del Torino si arrampicano come scoiattoli delle Dolomiti per legare sulle intelaiature metalliche sopra lo stadio un enorme striscione ''Forza vecchio cuore granata'', poi scendono in basso ed osservano la partita con il distacco del tecnico. Motivo per cui il 2-1 sulla Samp non li commuove. Il Torino dei giovani ha avuto i suoi uomini migliori nel trentunenne Puja, nel ventinovenne Bolchi, nel trentenne Moschino. Dei senatori del football il solo Ferrini è rimasto al di sotto dei compagni. Gioca con rabbia, dovendo difendere un posto in squadra che secondo noi non gli sfuggirà mai perché la sua esperienza è preziosa, e poi non è ancora al massimo della forma. In tali condizioni Ferrini diventa inutilmente falloso. Colpa dei nervi. La squadra granata con la discussa vittoria sulla Samp ha dimostrato che la formazione migliore deve contare su Ferrini e Agroppi tutti e due in campo. Sala potrà spostarsi all'ala, e vai la pena di tentare la prova di Carelli all'estrema sinistra, una volta che il numero sette abbia trovato il giusto ritmo. Per ora Carelli ne è ancora distante, anche se ieri è apparso migliorato rispetto alla precedente esibizione con il Monza, Tra i giovani autentici, Fossati non ha colpe, perché si trovava in pessime condizioni di salute (faringite), Cereser contro Cristin, se l'è cavata benone, con una sola e purtroppo grave eccezione. Al momento del gol segnato appunto da Cristin, non aveva seguito da vicino il sampdoriano spostatosi al centro. Pulici ha impiegato coscienziosamente tutto l'impeto che possiede. Sala è un caso a parte. Ha tecnica e abilità da far invidia ad un sud-americano, ma deve convincersi che conta poco scartare tre avversari se poi il passaggio va a finire ad un compagno super-controllato. Meglio un dribbling o due in meno ed un tocco in profondità in più. Petrini aveva un ginocchio non a posto ed è stato colpito dal difensore libero Garbarmi. Agroppi, infine, è entrato in campo in sostituzione di Carelli e la variante è avvenuta in un momento quanto mai opportuno, poiché poco dopo i granata si sono portati in vantaggio ed hanno quindi efficacemente difeso l'attivo. La Samp, priva di Frustalupi e Francesconi, non ha mai dato, del resto, l'impressione di poter andare più in là di un pareggio. Si è trovata fra le mani il regalo del gol di Cristin ed ha cercato di non lasciarselo sfuggire, ma tiri in porta, specie nella ripresa, ne ha effettuati pochini. Assenze di due titolari a parte, il problema dei sampdoriani si chiama Nielsen. Il trainer Bernardini è sicuro del recupero del danese. Gli si può credere, con riserva, solo perché si conosce l'intelligenza di questo allenatore. Bernardini è certo tra i più bravi in Italia anche se non raggiunge le vette della fama, poiché alle dichiarazioni chiassose preferisce la calma di un ovattato senso della misura. Su Nielsen, almeno sul Nielsen visto ieri, permangono tuttavia seri dubbi. L'atleta non lotta, si distrae dalla partita, non costituisce un pericolo. Lo stopper torinese Puja, suo antagonista diretto, lo ha misurato in poche battute, poi se ne è partito in avanti, sicuro che i suoi compagni della difesa sarebbero stati sufficienti a controllare anche Nielsen. Il danese, abile nello sfruttare le occasioni, è un opportunista del gol, però non si vede nella Samp attuale chi gli possa fornire palloni da mettere in rete (e lo scatto breve per il tocco definitivo ce l'ha ancora?). Per il resto Benetti ha giocato con disinvoltura, senza arrivare ad alte quote. Gli è mancata la spalla di Frustalupi. Interessante invece la marcatura a zona della Samp nel settore centrale del campo. Corni, Benetti, Salvi non stavano a ridosso di un singolo granata, formando invece uno sbarramento mobile che risulterà efficace quando la manovra diventerà istintiva per tutti e la squadra sarà al completo. Coraggioso infine Garbarini che non ha lasciato scorgere una contusione al ginocchio riportata quasi al momento del via. Nonostante la cautela iniziale i blucerchiati sono andati in vantaggio per primi, su una delle poche azioni in contropiede, dopo che Petrini in posizione da gol aveva bucato malamente un paio di palloni, è dopo che Battara era riuscito a respingere cori molta bravura una staffilata di Sala. Al 36' Salvi allungava a Morelli, che, dalla destra, centrava verso l'area. Cristin, spostatosi nella zona a lui abituale, metteva in rete, con un secco tiro di destro. Prima che il tempo scadesse, su punizione battuta da Ferrini e leggermente deviata da Salvi, il Torino pareggiava. Esiste il dubbio se si tratti di una rete del granata o di un autogol del sampdoriano. A parer nostro, Ferrini merita il suo nome nell'elenco dei marcatori, poiché il tiro pareva dover andare a bersaglio anche senza l'involontaria complicazione apportata dal blucerchiato. La ripresa non mutava l'aspetto della gara. I liguri, ben contenti del pari, curavano la difesa. Sala atterrato da Sabatini riceveva un doloroso colpo alla spalla; Benetti a gamba alzata effettuava su Cereser un fallo che francamente avrebbe dovuto evitare. Al 63' la rete decisiva su penalty. Sabatini da tergo metteva a terra Moschino. Sbardella fischiava la punizione da undici metri e lo stesso olimpico Moschino, con una finta, sbilanciava Battara e spediva di sinistro in porta. Su questo rigore si può molto discutere. E' stato dato con severità, nove arbitri su dieci non l'avrebbero concesso, non perché il fallo fosse avvenuto ad azione offensiva praticamente sfumata, ma perché Il fallo stesso non era gravissimo, Anche l'automobilista multato per aver parcheggiato la vettura con le due ruote di pochi centimetri oltre la linea bianca protesta. Per simili infrazioni i vigili in genere chiudono un occhio, tuttavia se si tende a sveltire il traffico essi devono essere severi. Così nel football. Se si vuole che gli attaccanti possano giocare, gli arbitri hanno l'obbligo di non concedere eccezioni alle norme. Sbardella, ieri, ha commesso parecchi errori. Nell'episodio del rigore ha agito bene. Spiace soltanto che per una vicenda destinata a suscitare polemiche la Samp abbia perso un punto in classifica: i liguri hanno già ora iniziato il lungo cammino verso la salvezza (lo ammettono essi stessi, fin dalla seconda giornata del campionato). Sotto tale punto di vista non meritavano la sfortuna del penalty. |
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