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Comunale
19/10/1969
h.14.30
TORINO - PALERMO 1-1 (0-1)
Torino
: Sattolo, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Carelli, Ferrini, Sala C., Moschino (al 67' Crivelli), Pulici. A disposizione: Pinotti. All.: Cadé.
Palermo: Ferretti, Costantini, Giubertoni, Pasetti, Bertuolo, Landri, Pellizzaro, Lancino, Bercellino, Ferrari, Troja. A disposizione: Cei, De Bellis. All.: Di Bella.
Arbitro: Acernese di Roma.
Reti: Aut.Cereser 8' (P), Poletti 70' rig. (T).
Spettatori: 19.858 di cui 14.585 paganti per un incasso di 16.960.800 lire e 5.273 abbonati.
Note: Giornata calda ma poco assolata, le condizioni sono ideali per una partita di pallone, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Pasetti per gioco scorretto e Pellizzaro per proteste. Calci d'angolo 11-5 per il Torino, infortuni per Fossati (distorsione alla caviglia sinistra) e Pulici (distorsione alla caviglia destra).
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 ottobre 1969]
Il Palermo è squadra difficile da affrontare, ben più di quanto dica la sua posizione in classifica. Ha un allenatore - Di Bella - che conosce bene il suo mestiere e che vanta una discreta abitudine nel superare ostacoli in serie. Sono pochi, i fuoriclasse in maglia rosanera. E Di Bella, allora, fa di necessità virtù, si arrocca in difesa, cercando di imbrogliare il più possibile le idee degli avversari. Pensa, insomma, per prima cosa, a garantirsi alle spalle; poi, di tanto in tanto, gioca la carta del contropiede. E non si preoccupa di dare spettacolo; cerca soltanto di conquistare qualche punto - e s'accontenta. Ieri, ad esempio, come l'arbitro Acernese ha aperto il confronto, subito il Palermo si è chiuso a riccio. Landri libero, Bertuolo su Saia, Costantini su Pulici, Giubertoni su Carelli, Pasetti (con la maglia n. 4) su Moschino. In più Ferrari a contrastare Ferrini e Lancini a sbarrare il passo ad Agroppi. Infine, un ultimo accorgimento, già adottato in altre occasioni, il centravanti Bercellino spostato indietro, con il compito di turare le falle eventuali, a funzionare, grosso modo, come un secondo libero. All'attacco, così, due uomini soltanto, Pellizzaro e Troja: per tentar la sorte, sperando nella fortuna e nella sorpresa. Contro una squadra disposta in simile maniera, è cosa ardua aprirsi un varco. O ci si riesce subito, ed allora sono rose e fiori; o non ci si riesce, ed allora la vicenda si complica, poiché, più passa il tempo e più aumenta l'orgasmo. Il Torino, a dir la verità, non ha cominciato male, gettando sulla bilancia il peso di un discreto brio; però, dopo appena otto minuti, a render maggiore la confusione, sul groppone dei granata è piovuta improvvisa la più clamorosa delle autoreti. Pasetti tirava da lontano, una fiondata né bella né brutta, neppur eccessivamente convinta. La palla urtava una gamba di Cereser e cambiava bruscamente la traiettoria, mettendo fuori causa Sattolo ormai lanciato in tuffo nella direzione giusta che, per la deviazione, diventava sbagliata. Il Palermo serrava ancora i ranghi, il Torino prendeva a pasticciare. Mancava ai granata una valida propulsione a centrocampo, dove Moschino, Ferrini ed Agroppi stentavano a trovare la giusta misura e la manovra dei padroni di casa, in fase offensiva, si smarriva nei trabocchetti tesi dai rivali. Bisognava tentare da lontano, il Torino invece si perdeva in una inefficiente rete di corti passaggi, sui quali, prima o poi, i palermitani intervenivano di slancio. I granata quasi mai erano veramente pericolosi, nonostante l'impegno di Poletti, che, rimasto senza avversario diretto per la disposizione tattica dei rosaneri, si batteva a funzionare da suggeritore. Inoltre, non appena la pressione dei torinesi si calmava un attimo, Pasetti, senza che nessuno mai lo ostacolasse, si faceva luce e verso la mezz'ora, proprio su passaggio di Pasetti, capitò che Pellizzaro si trovasse a tu per tu con Sattolo. L'ala tirava due volte e due volte il portiere rimediava miracolosamente evitando un gol che pareva sicuro. Solo al 40', finalmente, Carelli sgusciava via a due difensori, offrendo a Poletti l'occasione di una cannonata al volo che sfiorava il palo; e ab 42', Moschino aggiustava la mira, ma Ferretti si produceva in una parata da campione. Sprazzi di luce in una scena piuttosto grigia che non s'illuminava nemmeno nella ripresa. Il Palermo puntava i piedi con qualche intervento poco regolamentare e però mai cattivo. L'arbitro, del resto, teneva gli occhi aperti. Concedeva, al 20', una punizione a due in area che causava soltanto una gran mischia risolta con un tiro a lato di Fossati; quindi, al 24' (dopo che Cade aveva sostituito Moschino con Crivelli) fischiava un rigore. Agroppi s'affacciava in area affiancato da Costantini che lo spintonava buttandolo a terra. Penalty, magari severo, ma indiscutibile. Poletti all'opera. Bum e gol, con gran respiro di sollievo sugli spalti. Il resto, ad eccezione di un pallone di Ferrini, al 40', bloccato da Ferretti, valeva poco o nulla. Torino in sbiadita offensiva, Palermo a difendere con i denti un punto così prezioso. Allo stop tutti soddisfatti di un pareggio, sostanzialmente equo, ma poco entusiasmante. I siciliani, aiutati anche dall'autorete di Cereser, hanno raggiunto un risultato che, forse, nemmeno speravano. I granata, dal canto loro, hanno avuto vita dura. Ed è già positivo l'aver raddrizzato una contesa così mal avviata, specie se si tiene conto delle non perfette condizioni di Moschino, al suo rientro dopo l'infortunio.