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Comunale
07/12/1969
h.14.30
TORINO - BRESCIA 1-0 (0-0)
Torino
: Pinotti, Poletti, Depetrini, Puia, Cereser, Agroppi, Facchinello, Sala C., Giannotti (al 62' Carelli), Moschino, Pulici. A disposizione: Sattolo. All.: Cadé.
Brescia: Boranga, Manera, Botti, Volpi, Bercellino, Busi, Salvi, Simoni, Depaoli, D'Alessi, Menichelli. A disposizione: Galli, Fanti. All.: Silvestri.
Arbitro: Francescon di Pavia.
Reti: Moschino 77' rig.
Spettatori: 15.643 di cui 10.370 paganti e 5.273 abbonati.
Note: Giornata di sole, terreno di gioco scivoloso, ammoniti Manera per gioco falloso, Sala per simulazione e Bercellino per proteste. Esordio in Serie A per il centravanti granata, classe 1949, Giannotti. Calci d'angolo 14-4 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 8 dicembre 1969]
Il Torino batte il Brescia con il minimo scarto, grazie ad un rigore trasformato da Moschino al 32' della ripresa, e la gente, alla fine della partita, se ne va via in fretta, tutto considerato abbastanza soddisfatta, se non altro per la conquista dei due punti in palio. C'era da pensare, alla vigilia, ad una partita brutta e spigolosa, con i granata scatenati all'attacco e gli azzurri chiusi in difesa. Ed invece i lombardi hanno accettato la sfida a testa alta, cosicché la gara è stata perlomeno discreta e nemmeno gli strani criteri dell'arbitro Francescon a giudicare quanto avveniva in area sono riusciti a guastar lo spettacolo. Meritano un capitolo a parte, queste decisioni del signor Francescon. Perché in tre occasioni l'arbitro avrebbe potuto fischiar il penalty senza esser accusato di eccessiva severità, al 14' ed al 40' del primo tempo, allorché, in una selva di gambe, Sala si è trovato per terra, ed al 28' della ripresa, allorché Agroppi si è inciampato in un piede avversario. Niente, il signor Francescon si è sbracciato in grandi gesti, ad indicare che i granata avevano cercato di sorprendere la sua buona fede. Poi, al 32', è successo che Agroppi, lanciato verso Boranga, abbia avuto la strada sbarrata da un intervento gagliardo di Bercellino. Rigore o no? L'arbitro non ha avuto dubbi per il si. Moschino si è aggiustato il pallone sul dischetto, ha preso rincorsa breve, ha tirato con la rabbiosa concentrazione necessaria. Gol imparabile. Di una partita risolta da un penalty, in genere si dice male, dal momento che è stata necessaria la massima punizione per smuovere il risultato dal grigiore dello 0 a 0, ma stavolta, pur senza abbandonarsi agli elogi sperticati, che, sarebbero davvero fuori di luogo, non ci sembra neanche il caso di esagerare con le critiche. Merito del Brescia, che vale ben di più di quanto indichi la posizione in classifica; e merito, naturalmente, pure del Torino, che, magari a fatica, sembra indirizzato verso una manovra più pratica e redditizia, basata su una logica utilizzazione degli uomini in campo. Ieri Cade, tenuto ancora a riposo Ferrini, ha schierato un attacco inedito, con l'esordiente Giannotti al centro, Sala e Moschino mezze ali, Pulici punta e Facchinello ala tornante. Proprio Facchinello, subito all'inizio, si è presentato con una sventola che Boranga ha respinto di pugno ed il gioco dei granata si è animato di un discreto ardore. Moschino e soprattutto Sala ad ordire la trama, Facchinello a tentar l'avventura da lontano, Pulici e Giannotti in avanti, il primo più insidioso e sbrigativo, il secondo impegnato in un coriaceo duello con Bercellino, che è sempre uno dei migliori stopper italiani. Mai che il Brescia abbia abbassato bandiera, i lombardi hanno ribattuto colpo su colpo, pur costretti a subire il netto predominio dei rivali. E quando le offensive granata si sono fatte più pressanti, è venuto alla ribalta Boranga, il portiere laureato in biologia, che ha parato tutto il parabile, al 10' miracolosamente strappando di piede il pallone ad Agroppi, al 16' uscendo su Pulici, che aveva scartato Botti e Busi, al 24' anticipando di nuovo Agroppi, al 41' deviando in corner su Poletti. Si aggiungano un tiro-cross di Facchinello all'11' ed una cannonata al volo di Giannotti, l'uno e l'altro fuori di pochi centimetri: servono per mettere in evidenza il maggior peso esercitato dal Torino; a favore del Brescia, infatti, una sola azione chiusa da una parata più complicata che difficile, di Pinotti, all'8', per rimediare allo scompiglio determinato dai guizzi del vivacissimo Salvi. Ad uno sveglio primo tempo è seguita una ripresa confusa. II Torino, nell'ansia di cercar ad ogni costo la vittoria, si è disunito, il Brescia ha accelerato il ritmo, chiamando al lavoro al 5' Pinotti ed obbligando all'11' Cereser ad un salvataggio sulla linea bianca. Al 16' è uscito Giannotti ed è entrato Carelli, ma le cose non sono cambiate granché. Un tiro di Pulici verso la mezz'ora trovava pronto Boranga. Poi, al 32', il rigore risolutivo. Qualche fallo e, verso lo stop, due brividi. 41': avanzava Sala, dribblava due avversari, calciava a lato di un soffio. 42': Menichelli, di testa, incocciava un cross, Pinotti si marcava in modo splendido e cacciava in corner. La fine. Per il Torino un successo agguantato a fatica. Chi si accontenta dei due punti ne ha abbastanza e considera che i granata sono al quinto posto della classifica. Chi vuole di più, chi pretende il bel gioco, si consola constatando un sia pur lieve miglioramento complessivo, per la regìa di Moschino e di Sala, quest'ultimo molto efficace nel primo tempo. L'abituale difesa solida, magari con talune incertezze di Agroppi e con Poletti' fin troppo proiettato all'offensiva. All'attacco, positivi Pulici e Facchinello. E nemmeno deludente Giannotti, specie se si tien conto del valore del suo avversario diretto. Pulici ha 19 anni, 19 ne ha Facchinello, 20 Giannotti, 22 Sala: è la giovane guardia che si fa le ossa per l'avvenire.