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Comunale |
14/12/1969 |
h.14.30 |
TORINO - MILAN 0-1 (0-0) Torino: Pinotti, Poletti, Depetrini, Puia, Cereser, Agroppi, Facchinello, Sala C., Giannotti (al 46' Carelli), Bolchi, Pulici. A disposizione: Sattolo. All.: Cadé. Milan: Cudicini, Anquilletti, Schnellinger, Maldera, Malatrasi, Rosato, Rognoni, Lodetti, Sormani, Rivera, Fontana. A disposizione: Belli, Fogli. All.: Rocco. Arbitro: Angonese di Mestre. Reti: Lodetti 54'. Spettatori: 25.434 di cui 20.161 paganti per un incasso di 30.928.000 lire e 5.273 abbonati. Note: Ammoniti Facchinello e Rivera. Giornata fredda, terreno in buone condizioni, angoli 3-2 per il Torino. Ammoniti Rivera e Sormani per gioco falloso. Presenti in tribuna d'onore Valcareggi e il dott. Fini che in mattinata avevano presenziato ai funerali del papà di Walter. Cronaca [Tratto da La Stampa del 15 dicembre 1969] Da Piazza Castello allo Stadio i tifosi, anche quelli ritardatari, non hanno impiegato più di dieci minuti. Lo scorso anno per giungere a vedere Torino-Milan occorreva almeno un'ora. Il traffico (scarso) è indice preciso del valore delle due squadre. L'incontro fra granata e rossoneri non valeva certamente di più dei venticinquemila coraggiosi disseminati ieri sulle gradinate del Comunale. Due squadre in crisi non promettono spettacolo. Ma Torino e Milan lo sono, o meglio lo sono ancora? Se si pensa che l'undici di Rivera, con due soli tiri, ha ottenuto un gol ed un palo, mentre i granata, pur esercitando una larga pressione, hanno lasciato praticamente a riposo Cudicini, la risposta è chiara: Torino e Milan, se non proprio in crisi, sonò convalescenti. I granata, per di più, hanno pagato molto caro l'errore di aver lasciato fuori squadra Ferrini. Si dirà ''a risultato acquisito è facile la critica''. Giusto. Il problema Ferrini andava affrontato sabato. Chi non l'ha fatto, noi compresi, deve condividere le colpe del trainer. Tuttavia Cade soltanto poteva sapere o perlomeno immaginare quanta poca autorità avesse Giannotti in una prima linea di quattro minorenni appoggiata da ''nonno Bolchi'' (a soli 29 anni), il trainer inoltre poteva organizzare uno sbarramento di centrocampo maggiormente dotato d'esperienza, tanto più che al Torino per l'occasione mancava il maestro e registra Moschino. Si è fatto troppo affidamento sulla gioventù, magnifica dote, ma da utilizzare a piccole dosi anche nel football. Ieri Facchinello, Sala, Giannotti e Pulici, e nella ripresa Carelli, sono apparsi ingenui. Facchinello è un centrocampista interessante, ha un buon palleggio, un ottimo tiro (del quale abusa calciando sovente da distanza eccessiva), marca l'uomo con decisione. Il suo avversario Lodetti, vecchia volpe del campi da gioco, lo ha raramente messo in difficoltà. Per un diciannovenne alla terza partita di A non è poco. Anche Sala va compreso, se non assolto del tutto. Sull'ex-napoletano grava la responsabilità dell'alto costo. A parte il fatto che il quasi mezzo miliardo della pazza estate calcistica 1969 è una cifra pagata anche per altre promesse del nostro autarchico football. Sala ha messo in evidenza alcuni sprazzi da atleta dotato di personalità e di intelligenza. E' stato fischiato per un tiro improvviso al termine di un dribbling strettissimo. In effetti aveva sbagliato bersaglio, ma era stato pronto nello scorgere Cudicini in contropiede e deciso nel giocare la carta più difficile (se avesse passato ad un compagno qualsiasi, l'azione si sarebbe spenta e non molti si sarebbero accorti dell'errore di mira). Sala è troppo personale, tuttavia accanto a compagni più esperti potrebbe correggersi dell'eccessiva insistenza del palleggio e trovare appoggio nei colleghi. Ieri il Torino è rimasto, comunque, con un attacco inefficace, un centrocampo dove Agroppi e Rivera hanno alternato gesti amichevoli a scorrettezze ripetute, ed una difesa in cui Puia ha dominato superando il doppio handicap di doversela vedere con Sormani, bravo nel gioco di testa quanto lo stopper granata, e di correre infaticabilmente su e giù, nonostante la recente guarigione dall'influenza. Poletti avanzato spesso, specie nel primo tempo quando controllava Fontana, è mancato nei tiri verso la porta avversaria. Nel gioco moderno i terzini devono sapersela cavare anche da attaccanti. Nel complesso, i granata, pur in una giornata poco felice, avrebbero strappato lo zero a zero, se non avessero avuto di fronte un Milan estremamente utilitaristico, e molto meno malato di quanto si creda. Schnellinger, Malatrasi, Rosato, Lodetti e Sormani oltre al poco impegnato ma sicurissimo Cudicini, hanno tenuto in piedi la squadra. Mancavano a Rocco Combin e Prati. Il trainer ha dato fiducia a Rognoni ed ha messo in campo Fontana, un elemento che si nota poco anche perché sbaglia rara mente. Non era un gran Milan, ma era un Milan rabbiosamente deciso ad ottenere almeno un pari. E' bastato un attimo di disattenzione ed un po' di sfortuna dei granata per concedergli anche la vittoria. Al 10' della ripresa Rognoni fuggiva sulla destra ben lanciato da Rosato, il suo forte centro veniva deviato da Pinotti contro il palo. Lodetti era pronto a raccogliere il pallone sul rimbalzo ed a spedirlo in rete precedendo Facchinello. Forse se Pinotti fosse uscito con maggior decisione per intercettare il cross il guaio non sarebbe accaduto. Con un gol al passivo i granata si sono spinti in avanti sorretti soprattutto da Puia senza riuscire tuttavia a superare lo sbarramento dei rossoneri. Anzi Rivera, in contropiede, ha sfiorato il raddoppio al 35'. Il suo spiovente ben dosato è finito all'incrocio dei pali. La cronaca è tutta qui. Non si può dire che Torino-Milan sia stata una gara emozionante o ricca di fascino. Per i rossoneri però è una gara preziosa, che può dare loro un vigoroso rilancio. |
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