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Comunale di Bologna |
21/12/1969 |
h.14.30 |
BOLOGNA - TORINO 0-1 (0-0) Bologna: Adani, Roversi, Prini, Cresci, Battisodo, Turra, Perani, Bulgarelli, Mujesan (al 46' Pace), Gregori, Savoldi. A disposizione: Di Carlo. All.: Fabbri. Torino: Pinotti, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Carelli, Ferrini, Sala C., Moschino, Pulici. A disposizione: Sattolo, Quadri. All.: Cadé. Arbitro: Carminati di Milano. Reti: Puia 78'. Spettatori: 15.161 di cui 9.157 paganti per un incasso di 12.418.000 lire e 6.004 abbonati. Note: Espulso Ferrini al 64' per scorrettezze; giornata di sole, terreno leggermente allentato. Calci d'angolo 4-2 per il Torino. Cronaca [Tratto da La Stampa del 22 dicembre 1969] Il Torino ha battuto il Bologna con pieno merito. Il gol della vittoria è stato segnato da Puia al 33' del secondo tempo, su azione susseguente a calcio d'angolo. Ma se un gol realizzato da un difensore significa che la squadra è carente all'attacco, la rete di Puia è stata giusta e meritata e non sminuisce di certo - per il fatto che l'ha realizzata uno stopper - la buona prova dei granata, che hanno disputato una gara gagliarda e generosa, anche se ridotti in dieci per una balorda decisione dell'arbitro, che al 19' del primo tempo ha espulso Ferrini per un fallo, forse vistoso ma per nulla intenzionale, ai danni di Bulgarelli. Il Torino in dieci uomini ha giocato assai meglio del Bologna. Questa è la verità. E la conferma è venuta proprio dal pubblico emiliano, che, applaudendo i granata e fischiando i rossoblu (dirigenti, giocatori e soprattutto Fabbri), ha dato un suo giudizio definitivo sul risultato. Il dispetto per la sconfitta e per la brutta classifica della squadra è stato determinante nelle manifestazioni ostili dei tifosi, ma gli applausi per i torinesi erano applausi veri, di quelli che fanno piacere. La partita aveva avuto un inizio tranquillo. Fabbri e Cade avevano presentato le loro formazioni, ideate più per ragioni di prudenza che per motivi tecnici. Pareva che i due trainer avessero deciso per paura, non per logica. Il Bologna aveva due soli attaccanti, Mujesan e Savoldi; il Torino uno.. E mezzo, Pulici e Sala. Era in programma una larga battaglia a centro campo, dove manovravano cinque granata ed altrettanti rossoblu. Una confusione senza limiti. Quasi una bagarre. Nonostante la buona volontà di tutti, era quasi impossibile giocare, o almeno giocar bene. Tentava qualche lancio Bulgarelli, che rientrava dopo alcune settimane di assenza, però pieno di timore per il suo prezioso ma malatissimo ginocchio. In questa scarsità di tecnica si inquadrava subito l'arbitro milanese Carminati, che all'11'ammoniva Cresci, che era giunto al suo quarto fallo su Sala, e poco dopo (al 19') decideva di espellere Ferrini, che aveva contrastato con irruenza, ma senza cattiveria, Bulgarelli. Anzi, era stato Turra che, con una spinta, aveva favorito ed aggravato l'azione del granata. Bulgarelli, che di slancio aveva conquistato la palla e stava avanzando, cadeva rotolandosi e urlando dal dolore. Carminati si impressionava e indicava a Ferrini la via degli spogliatoi. Era una decisione ingiusta: Ferrini era al suo primo fallo, ammesso che fosse veramente un fallo. Con un uomo in meno era difficile resistere ad un Bologna in condizioni normali. Invece è avvenuto il miracolo. I granata hanno moltiplicato le energie. Parevano loro in vantaggio numerico, mentre i bolognesi, anziché correre, camminavano, fiacchi ed inconcludenti, senza idee tattiche e senza una reazione di prestigio. Poteva segnare Pulici al 36', sfruttando una indecisione di Gregori, ed una uscita intempestiva di Adani: II tiro dell'ala, però, finiva a lato di poco. Capitava una occasione buona anche a Poletti, che, servito da Moschino, si presentava solo davanti al portiere bolognese. Poletti tirava precipitosamente e male (41'). I rossoblu non creavano una sola occasione da gol. Il tempo si concludeva sullo 0 a 0. Ma s'era capito che i granata avevano ormai superato lo choc dell'ingiusta espulsione di Ferrini. Il pubblico, infatti, fischiava Fabbri, che usciva a testa bassa per il riposo. La gente voleva Pace (il tredicesimo, in panchina), e Pace entrava nella ripresa, ma non al posto di Turra, più volte insultato dai tifosi, ma in sostituzione di Mujesan, colpito in mischia con un colpo al costato. La situazione in campo non mutava. I granata si difendevano con ordine e con tranquillità. Bisogna ammettere che il Bologna giocava male, forse mai avevamo visto una squadra tanto fragile e tanto debole, per tecnica e per morale. Giocatori senza temperamento, atleticamente fermi, incapaci di uno spunto o di una reazione. Solo Gregori lottava con il vecchio spirito; ma in questo, deserto, il girovagare di Bulgarelli era addirittura inutile, come assurdi apparivano i comportamenti di Savoldi, di Turra e di Perani. Si giungeva inevitabilmente al gol del Torino. Un calcio d'angolo procurato dal dinamico Pulici (è apparso migliorato il solo attaccante vero dei granata) veniva tirato magistralmente da Sala. La palla sorvolava la barriera bolognese e giungeva precisa sulla testa di Puia, che era avanzato quasi di sorpresa. Adani, uscito sul cross, non poteva far niente: la testata precisa di Puia mandava la sfera in rete. Era il gol della vittoria. Sala ha disputato una gara stupenda. Nella maturazione l'attaccante ha acquisito un dinamismo encomiabile. Sala non è e forse non sarà mai un velocista. Ma a Bologna ha dimostrato di saper anche correre avanti e indietro senza accusare la fatica. I suoi spostamenti non sono mai stati casuali, ma sempre ragionati, voluti, giustissimi. Sala ha confermato doti che prima non gli riconoscevamo. E' un atleta che cresce. Pur ricordando la debolezza dei suoi controllori (prima Cresci, poi Prini), dobbiamo convenire che Sala migliora partita per partita. Ma la vittoria di Bologna è una vittoria dell'intera squadra. Del vecchio-Puia, del generoso Cereser, del rientrante Fossati, di Carelli, di Moschino e di Pulici. Vincere a Bologna dopo tanti anni è impresa che merita un premio speciale. Crediamo che il presidente Pianelli abbia concesso a tutti un suo regalo personale. |
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