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San Paolo
01/02/1970
h.14.30
NAPOLI - TORINO 4-0 (2-0)
Napoli
: Zoff, Monticolo, Pogliana, Zurlini, Nardin, Bianchi, Bosdaves, Juliano, Manservisi, Altafini, Improta. A disposizione: Trevisan, Barison. All.: Chiappella.
Torino: Pinotti, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Carelli, Facchinello, Petrini, Moschino, Sala C. A disposizione: Sattolo, Ferrini. All.: Cadé.
Arbitro: Motta di Monza.
Reti: Altafini 12', Manservisi 36', Bianchi 49', Bosdaves 82'.
Spettatori: 57.707 di cui 12.141 paganti per un incasso di 24.793.000 lire e 45.566 abbonati.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 2 febbraio 1970]
Contro un Napoli in vena, poco da fare per il Torino: 4 a 0, una sconfitta secca, che lascia ai granata una sola, melanconica constatazione, quella di essersi trovati di fronte a una squadra in momento di vena particolare. L'intera squadra partenopea è in forma, è in splendida salute. La difesa, con la sicurezza di uno Zoff alle spalle, non perde una battuta; a centro campo Bianchi e Juliano, con l'aiuto di Improta, che spesso retrocede, impostano la manovra offensiva, pronti naturalmente a dare una mano alla retroguardia; all'attacco Manservisi e Bosdaves hanno finalmente trovato il ritmo giusto e la convinzione nei propri mezzi. Aggiungete Altafini (che ieri rientrava dopo quattro domeniche di assenza), gettate sulla bilancia il peso della sua esperienza: avrete un insieme svelto e dinamico, che equilibra in modo perfetto lo slancio dei giovani con le doti di saggezza degli anziani. Il Torino ha tenuto duro per dieci minuti e sono stati dieci minuti divertenti, di autentico bel gioco. Il Napoli premeva, ma i granata ribattevano colpo su colpo, al 5' Facchinello obbligava Zoff a deviare in corner, al 6' uno scambio Carelli-Petrini-Sala costringeva Nardin a un'acrobazia per allontanare la minaccia. Poi i partenopei sono scattati in avanti. Prima (al 9') Juliano passava a Bianchi, che tirava al volo e Pinottì compiva un'eccezionale parata in tuffo. Quindi, un attimo dopo, un'avanzata improvvisa del terzino sinistro Pogliana veniva curiosamente a scompaginare la difesa torinese. La palla, in una gran confusione, giungeva ad Altarini. Puia, con il sole negli occhi, pativa un attimo di esitazione e José era libero di festeggiare il rientro mettendo facilmente a segno. La folla prorompeva in un urlo di entusiasmo. I dirigenti napoletani si guardavano tra di loro, come in attesa del rituale scoppio gioioso di petardi, scoppio che, secondo la consuetudine, sarebbe stato pagato caro, a suon di multe della Lega. Invece, niente. Si udiva un unico botto fragoroso. Sparato, però, fuori dallo stadio.. Decimo minuto, 1 a 0. Il Torino, una volta ancora, doveva rimontare la corrente ed è vecchia ormai la storia dei granata nei guai, allorché le circostanze li costringono a proiettarsi all'offensiva. Il Napoli, per di più, faceva blocco, quasi per addormentare l'incontro. L'arbitro Motta, dal canto suo, preoccupatissimo di evitare ogni contrasto, fischiava in continuità, a proposito e a sproposito, spesso spezzettando le azioni anche quando non se ne avvertiva il bisogno (al 22' si avvicinava anche alla banchina granata e parlottava con Cade e con Traversa, rei.. Di essersi alzati in piedi). Il Torino lavorava con discreto ordine, al 25' Zoff bloccava una cannonata di Facchinello, alla mezz'ora, su traversone di Carelli, irrompeva Petrini, il cui colpo di testa finiva sul fondo, sfiorando il palo. La manovra degli ospiti era intensa nella zona centrale del terreno, ma sfioriva all'atto della conclusione. Petrini, per quanto discreto nell'impegno, non trovava varchi .dove filtrare e Sala, che, salvo sbaglio, aveva il compito di servire da preziosa spalla per il centravanti, non scopriva la posizione adatta per rendersi utile. E, come se non bastasse, questo Torino, per forza di cose proiettato in avanti, smarriva l'abituale geometria della sua manovra, ogni volta che i partenopei scattavano in contropiede, suonava il campanello d'allarme. Così, i granata buscavano il secondo gol. 34'. Cereser subiva un fallo da Bosdaves e glielo restituiva (magari con un po' d'interessi); punizione di Juliano; Puia respingeva di testa, la palla andava a Bianchi, che la ricacciava in mischia. Altafini toccava, con un numero di grande abilità, Manservisi si alzava in splendida rovesciata e schiacciava in rete. Un brivido di nervosismo, il massaggiatore del Napoli - chissà perché - ogni tanto si metteva in piedi a protestare (e l'arbitro stava zitto); nel campo frattanto alcuni atleti non si sprecavano in complimenti. Al 40' Carelli si beccava uno spintone e andava lungo disteso in area, con il signor Motta che faceva cenno di proseguire. Cinquanta metri distante si accendeva un bisticcio, restava a terra Bosdaves, l'arbitro accorreva con tutta la sua autorità e, non avendo visto niente, interpellava il guardalinee. Poi ammoniva Altafini, reo di proteste. Arduo immaginare una vigorosa riscossa dei granata. Bastavano infatti poche battute della ripresa per congelare il risultato in modo definitivo. Al 3', Bianchi pescava al volo un traversone di Bosdaves e calciava a rete. Pinotti si buttava, il pallone gli passava beffardo sotto il petto, a fare 3 a 0 per il Napoli. La partita, ormai, nulla più aveva da dire. Il Torino, con encomiabile orgoglio, lottava ancora, però senza risultato. Avanzavano a turno Poletti e Puia, per tentare la sorpresa, ma era fatica vana. Un paio di tiri di Petrini, bloccati bene da Zoff. Poi, al 37' il conto tondo del 4 a 0. Manservisi svirgolava malamente e si aveva l'impressione che la palla si spegnesse sul fondo. Invece la ripescava Improta, che la mandava al centro. Saltava Altafini e bucava. Irrompeva Bosdaves e Pinotti si arrendeva per la quarta volta. Più nulla, fino allo stop. Per il Napoli un successo vistoso, che rappresenta il decimo risultato utile consecutivo e la quinta vittoria di fila. Molti atleti in evidenza: nell'ordine Manservisi, Improta, Altafini. Una compagine organica, pratica, che ha imparato a badare freddamente al sodo e vivificata dall'intelligente innesto dei giovani. Una sconfitta per 4-0 è un risultato negativo davvero clamoroso per il Torino, la cui difesa da molto tempo ha raggiunto una notevole efficacia. L'ultimo 0-4, prima di ieri, i granata l'avevano subito il 24 dicembre 1967 all'Olimpico ad opera della Roma. Da allora il Torino ha incassato tre reti (a due) dall'Inter e dal Milan nel campionato 1967-1968; tre gol (a zero) dal Verona e tre (a uno) dall'Atalanta durante lo scorso torneo. Quest'anno i granata avevano subito al massimo due reti nella stessa gara, a S.Siro contro l'Inter e al Comunale ad opera del Napoli. I partenopei quindi, in una stagione, hanno segnato 6 gol a zero al Torino. Per il Torino, una sconfitta che l'andamento della gara evidenzia in misura perfino ingiusta. L'essersi trovati in svantaggio nella fase iniziale, per colpa di un gol da considerare quasi un infortunio, è stato fatale ai granata, la cui azione ha fatalmente perso il tradizionale equilibrio. Bisognava attaccare, nel tentativo di raggiungere il pareggio; e attaccare ha voluto dire scoprirsi alle spalle. Conseguenza: il ritorno a casa con un pensate passivo.