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Comunale |
13/12/1970 |
h.14.30 |
TORINO - NAPOLI 1-1 (0-0) Torino: Castellini, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Rampanti, Ferrini, Pulici, Sala C., Bui. A disposizione: Sattolo, Crivelli. All.: Cadé. Napoli: Zoff, Monticciolo, Pogliana, Zurlini, Panzanato, Bianchi, Sormani, Juliano, Altafini, Ghio, Improta (al 69' Ripari). A disposizione: Trevisan. All.: Chiappella. Arbitro: Lattanzi di Roma. Reti: Rampanti 53' (T), Juliano 74' (N). Spettatori: 37.388 di cui 31.208 paganti e 6.180 abbonati per un incasso di 60.193.200 lire. Cronaca [Tratto da La Stampa del 14 dicembre 1970] Le folate del Toro hanno messo in difficoltà l'organizzazione degli azzurri, soprattutto con gli inserimenti e le manovre di Rampanti e Sala, un'ala autentica il primo, uno stilista in gran vena il secondo, anche se spesso, dopo inizi di azioni seducenti, quasi soavi per leggerezza e precisione, ha sprecato l'ultimo appoggio. Il Napoli è tetragono: non butta un pallone, ordisce una trama fittissima a centrocampo, in attesa di poter liberare un uomo. Il vecchio Altafini, che talora può apparire un gattone più desideroso dell'angolo vicino al caminetto che di battaglie nella brina, dà ancora sapore a qualche avanzata (l'azione del gol napoletano è partita da lui. Forse per l'unica volta sfuggito a Pula). Speculativo, economico nel suo gioco fino al cinismo, facendo perno su un Bianchi che recupera sempre, rientra, si oppone e rieccolo subito in avanti, il Napoli è squadra Ingrata per chiunque. Nella sua lagnatela le farfalle vengono impaniate senza pietà. Il Torino ha premuto sull'acceleratore, pur avendo un Bui troppo lento (bravo solo nel tocco d'appoggio breve) e soverchiato nei colpi di testa da Panzanato, e pur avendo un Pulici spietatamente tenuto d'occhio. Prese le misure dell'avversario, quando si è convinto di potercela fare, il Toro ha dato fondo a invenzioni e polmoni, fino al gol. Forse è la prima volta che nessun protagonista è al di sotto della sufficienza nelle nostre pagelle. Tra i giocatori, s'intende, perché un chiarissimo, rimarcabile cinque spetta all'arbitro Lattanzi, di Roma, che ha volontariamente corso il rischio di guastare una partita di livello. Ha negato un rigore al Torino, ha fermato Pulici lanciato in area verso la fine del primo tempo e alle prese con ginocchi e gomiti del suo controllore Pogliana. Né più né meno che Riva. Il quale semmai avrebbe usufruito di una punizione a favore. E poi: ammonizioni superflue, minacce con la manina, prediche a giocatori che neppur sognavano di litigare o offendersi a vicenda. Fosse il giorno della Befana, un bel sacco di carbone al signor Lattanzi non glielo leverebbe nessuno. E tuttavia, la partita è stata di tono alto, ha dimostrato il valore delle due squadre, di determinati uomini in forma atletica e ispirativa perfetta: da Bianchi a Sala, da Altafini a Rampanti. Le previsioni sono risultate esatte: due squadre dotate di buon equilibrio tattico hanno cercato di sopraffarsi sul piano del gioco, della tenuta, senza eccessi di isteria e senza cercare semplicemente di chiudere la manovra avversarla. Il Torino si è forse lasciato sfuggire uria vittoria legittima (arbitro a parte, stavolta). Dopo il gol, si è abbandonato a una confidenza troppo tranquilla, ha rallentato le precise marcature, ritraendosi a ridosso della propria area. Un gran tiro di Juliano (fino a quel momento soverchiato da Sala e costretto a dare appoggio alla già fitta difesa) ha riequilibrato la gara, la cui bilancia vede il numero di occasioni e palle-gol u favore dei granata, più lesti, più rapidi, più freschi, mentre il Napoli si è dimostrato la squadra vischiosa che in venti metri di centrocampo argina ogni tipo di attacco avversario e limita i danni avendo come obiettivo un prezioso zero a zero. Poi è calato il generoso ma logoro Ferrini, è arretrato troppo Sala, sono ''saltate'' marcature indispensabili, e il Napoli, in orgoglioso recupero, pur portando avanti un gioco prevedibile, è passato. Le disposizioni dettate dalla panchina si sono equivalse, le due squadre hanno mostrato un volume di gioco più che notevole e singoli giocatori che Valcareggi farebbe bene a seguire assai da vicino: il pareggio leva una briciola al Torino, ma non e un premio troppo grande per questo Napoli così solido, abile nella scherma e, in grado di offendere con qualche crudele zampata in contropiede. Cronaca sintetica: Sala si presenta subito e scherzerà intorno, davanti e dietro a Juliano e Bianchi più volte (tanto che tutti e due finiranno per abbracciarlo e cosi interrompergli l'azione). Scambi più ''pensati'' e di collaudo che veloci. Al 15', dopo una palla-gol Juliano-lmprota che l'ala napoletana sballa tra collo e stinco, il rigore: Zurlini abbatte Rampanti sfuggitogli in area, ma il signor Lattanzi fa battere una sua inventatissima punizione contro i granata. Il Torino cerca il ritmo e l'azione profonda, dove però Bui è di scarso apporto e Pulici non riesce a liberarsi. Il Napoli contrae, come un pugile che preferisce il corpo-a-corpo per evitare i ganci da distanza sfavorevole. Si ha la netta impressione che se avesse un uomo-gol autentico, o almeno un Altafini più giovane, la squadra di Chiappella potrebbe osare e i costruire maggiormente in avanti, dove invece si perdono i rari rivoletti del suo gioco. Bianchi, in innumerevoli diagonali, rinforza e rinsangua le trame degli azzurri, ma verso lo scadere del tempo il Torino batte con maggior piglio: al 33' Sala libera splendidamente Pulici, il cui tiro rasenta il palo di Zoff. Due minuti dopo: Sala-Rampanti-Bui e identico tiro a sfiorare la rete napoletana. Al 37' gran puntata tesa di Rampanti da venti metri a sfiorare la traversa. Si congettura: Il Napoli è una grossa squadra nella difesa del pareggio. Come reagirebbe se dovesse recuperare? La risposta è data dalla ripresa, dopo il 9', quando Pulici in fuga tocca a Bui che smarca perfettamente Rampanti in posizione di centrattacco. Tocco di piatto destro e nulla da fare per Zcff in uscita. E' l'uno a zero e qui il Nàpoli deve osare. Due minuti dopo Bui offre l'occasione del raddoppio a Pulici, e Zoff esce con un colpo d'occhio perfetto. Il Napoli spinge in avanti le sue trame, cercando di stringere i granata, e si apre ad alcuni contropiedi che il Torino non sa sfruttare come potrebbe. Ma ormai I granata peccano di ingenuità e forse di supponenza, allargando le maglie della difesa, ritraendosi, lasciando - giocare troppo gli avversari che non sprecano certo tempo e spazio per farsi avanti con ondate lente ma massicce. Appagato, convinto di poter dominare e ''toreare'' l'avversario, il Toro contrasta di meno, è meno accanito sui palloni. Una fuga di Altafini all'ala destra, un cross, raccoglie e batte Sormani, dopo una serie di rimpalli il pallone capita a Juliano appostato alle spalle del mucchio in area, un gran tiro ed è il pareggio. Siamo alla mezz'ora, si vedranno ancora brani sparsi di gioco, e ancora il Torino, piccato ma non più fresco, con debole convinzione, tenta di riportarsi sotto. Ve anche un gol annullato per precedente fallo nella mischia in area napoletana (al 42') ma la partita ha detto tutto, e si chiude su un pareggio che rallegra ampiamente Chiappella: un allenatore che da un complesso tutt'altro che eccelso riesce a cavare non il proverbiale ragno dal buco, ma addirittura un leone-capoclassifica. A dimostrazione di un campionato aperto, dove le ultime parole da pronunciare sono ancora tante, e tutte misteriose. |
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