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Praterstadion
03/11/1971
h.18.45
AUSTRIA WIEN - TORINO 0-0
Austria Wien
: Feller, Weigl (all'83' Gallautz), Krieger, Dirnberger, Frohlich, Geyer, Sara, Zeger, Foka, Koglberger, Riedl. A disposizione: Steinbock, Obermajer, Wolmar, Weigel. All.: Müller.
Torino: Castellini, Lombardo, Fossati, Zecchini, Cereser, Agroppi, Crivelli, Ferrini, Pulici (al 59' Rampanti), Sala C., Luppi (all'80' Rossi). A disposizione: Sattolo, Biagini, Barbaresi. All.: Giagnoni.
Arbitro: Helies (Francia)
Reti: -
Spettatori: 13 mila circa di cui 10.092 paganti.
Note: Serata gelida, terreno in discrete condizioni; circa 500 sostenitori granata presenti al Prater, arrivati con tutti i mezzi e ripartiti giá in nottata.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 novembre 1971]
Il Torino è nei quarti di finale della Coppa delle Coppe. Uno a zero nella gara di andata al Comunale, zero a zero questa sera nel gelido Prater di Vienna, così i granata hanno eliminato l'Austria, un avversario che si era difeso benissimo nel primo confronto e che oggi ha aggredito Ferrini e colleghi con la forza della disperazione, con un gioco pressante piuttosto duro, con le rudezze maggiori, riservate - segno di fredda determinazione - agli elementi migliorifra gli avversari. Sala soprattutto che per i suoi dribbling era il più temuto. Per il Torino più che di una partita siè trattato di novanta minuti di sofferenza, la squadra ha accusato la stanchezza derivante dalla serie di impegni consecutivi e con poche possibilità di recupero vista anche la ristretta rosa di elementi rimasti a disposizione del trainer (stanchezza che era già temuta ieri nei discorsi della vigilia). In particolare la prima mezz'ora è stata dura per la difesa: Cereser non era nella serata migliore, Castellini (colpa anche del pallone, ha spiegato negli spogliatoi) si lanciava in uscite avventurose, contagiato dal nervosismo dei compagni, finendo spesso fuori posizione. Per fortuna Zecchini ha disputato una gara meravigliosa per calma e sicurezza degli interventi, confermando i continui progressi rivelati nelle ultime partite. E' stato il ventiduenne stopper il più tranquillo di una squadra che nel fervore della lotta, a tratti ha mostrato la corda tornando all'eccitazione che in passato l'ha già portata a tante brutte giornate in campo internazionale. Giagnoni deve lavorare anche in questa direzione perché si, è visto chiaramente stasera che ragionando il Torino si è mostrato superiore agli avversari mentre invece ha dovuto soccombere quando si è lasciato trascinare sul piano delle durezze e dei ripicchi. Pulici, dalla protesta ancora troppo facile, Sala, per quanto giustificato dal fatto di esser stato preso particolarmente di mira, hanno parlato troppo in campo. In queste partite occorre anche stare molto attenti a non indispettire l'arbitro, specie se si ha già la conferma di avere un elemento come il francese Helies, che stasera non si è lasciato affatto influenzare dal pubblico e dai giocatori di casa. Con Zecchini, i migliori del Torino sono stati Lombardo, Fossati, Ferrini, Agroppi e Sala, mentre le punte - isolate in avanti - vanno elogiate per la volontà più che per i risultati. Nel finale Pulici e Luppi toccati duramente e stanchissimi, sono stati sostituiti da Rampanti e Rossi e grazie anche all'apporto di forze fresche, i granata sono riusciti a spostare con maggior frequenza il gioco nell'area avversaria, chiudendo la gara all'attacco. I viennesi non hanno avuto neppure la forza per il serrate che il pubblico si attendeva: i giocatori avevano già speso tutto, anche le riserve di energia. Il centravanti Kogelberger è stato il migliore lavorando in acrobazia e di forza in un'area di rigore che a tratti pareva un vero campo di battaglia; in difesa Frolich è stato il più spietato andando spesso al di là del regolamento con i suoi interventi cattivi. Quindicimila spettatori - fra i quali folta la rappresentanza torinese, quasi 500 tifosi sono infatti arrivati in aereo o in treno stamane e ripartiti già in nottata - hanno assistito alla partita, che ha chiuso la maratona calcistica iniziatasi a metà pomeriggio con la partita Rapid Vienna-Dinamo Zagabria per la Coppa Uefa. Il primo tiro è stato del Torino, ma subito l'Austria ha spostato il gioco in area avversaria, e già al 7' Fossati è stato costretto ad un salvataggio disperato su Foka ben lanciato a rete. Al 17' lo stesso Foka ha compiuto un fallo su Fossati, l'arbitro è intervenuto, ma il gioco è continuato. Riedl ha infilato il sette della porta granata alla sinistra di Castellini. Helies ha annullato la rete, fra le urla della folla che non aveva udito il fischio del direttore di gara. I pericoli per Castellini si sono moltiplicati con il passare dei minuti, al 19' il portiere è stato bravo a respingere di piede una staffilata di Foka, poi Cereser e Zecchini si sono posti con il corpo, quasi sulla linea, a successive stangate di Riedl e di Zeger. Al 23' l'azione più nitida dei viennesi: al termine di uno scambio in velocità Kogelberger ha infilato Castellini con una stangata a filo d'erba, ma Zecchini con un'eccezionale prontezza di riflessi era già sulla traiettoria della palla per respingerla in giravolta, salvando un gol sicuro. La risposta del Torino è stata altrettanto bella: Sala ha scambiato in corsa con Crivelli, è rientrato in slalom dalla destra del campo e dal limite dell'area ha scagliato una staffilata di sinistro che ha mandato la palla a rimbalzare contro la traversa con il portiere Feller ormai fuori causa. Al 37' ancora un gol annullato agli austriaci: Kogelberger ha battuto di testa Castellini, ma il cross dalla destra era partito da oltre fondo campo. Nella ripresa il Torino ha saputo controllare meglio il gioco, anche se a tratti si è fatto ancora schiacciare nella sua area. Al 14' Pulici ha tentato uno scambio con Crivelli, ma Frolich l'ha abbattuto con una violenta botta da tergo; il centravanti è rimasto in campo ancora qualche minuto, poi Giagnoni l'ha sostituito con Rampanti infittendo la ragnatela a centrocampo e lasciando in avanti il solo Luppi. Proprio Luppi, al 36', è stato colpito, a gioco fermo, da Dirnberger scatenatosi nel finale della gara, e ha dovuto cedere il posto a Rossi. Castellini non ha più corso grossi pericoli, anche gli austriaci, nei minuti conclusivi, hanno accusato il peso di una partita che non è stata bella, ma certamente tirata al limite delle possibilità fisiche dei protagonisti.