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Comunale di Firenze
29/10/1972
h.15.00
FIORENTINA - TORINO 0-0
Fiorentina
: Superchi, Galdiolo, Longoni, Scala, Brizi, Orlandini, Caso (al 75' Macchi), Antognoni, Sormani, Merlo, Saltutti. A disposizione: Migliorini. All.: Liedholm.
Torino: Castellini, Lombardo, Fossati, Mozzini, Zecchini, Agroppi, Rampanti, Ferrini, Pulici, Sala C. (al 46' Crivelli), Toschi. A disposizione: Sattolo. All.: Giagnoni.
Arbitro: Toselli di Cormons.
Reti: -
Spettatori: 49.139 di cui 16.204 abbonati e 32.935 paganti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 30 ottobre 1972]
Uno 0 a 0 inevitabile. Inevitabile per le disposizioni tattiche imposte dai due allenatori, per le scarse capacità offensive degli opposti attaccanti, e per le assenze di uomini come Bui e Clerici che nel Torino e nella Fiorentina hanno il loro peso. Recriminare non serve. Bisogna accettare quello che passa il convento: molta corsa e poco calcio. La Fiorentina gioca arroccata da sempre, cioè da quando Liedholm ne ha preso il comando. Rischiare non usa. Preterisce attendere per assaltare in contropiede. Liedholm forse esagera, ma in verità avrebbe pochi uomini validi per attuare altri temi di gioco. Sormani centravanti è un anacronismo. Una volta era forte, ma adesso al massimo è una mezza punta. Ha classe da vendere, ma lo scatto dov'è? Un ricordo! Saltutti, compagno del brasiliano in zona gol (si fa per dire), non ha le caratteristiche della punta. S'arrangia con molta buona volontà, ma per i compiti svolti ieri dev'essere considerato un modesto ripiego. Ed eccoci ai giovani sfoggiati dai toscani con la grancassa delle ''liete novità''. Caso è acerbo. Bravino, ma insistere su di lui potrebbe essere un errore. Si potrebbe ottenere il risultato di bruciarlo anzitempo. Avrebbe bisogno di ben altri compagni. Non può determinare il gioco, semmai può seguirlo sempre se il gioco fosse svolto da compagni di maggiore esperienza. Invece a fianco c'è Antognoni. Lui pure diciottenne, palleggiatore distinto, furbo quanto basta, sempre disposto al dialogo, mai pronto allo scatto in avanti per tentare personalmente la conclusione. Sono due ragazzi da seguire, ma per ora non possono fare squadra. La difesa della Fiorentina è gagliarda come sempre. Il più forte è Longoni, il più cattivo Galdiolo, superbo ma fallosissimo controllore di Pulici; il più dinamico è parso Orlandini, che vedremmo meglio mezz'ala di punta anziché mediano di manovra. Una Fiorentina che piace per il coraggio, ma che difetta in avanti per scarsità di uomini efficienti. Clerici (che rientrerà domenica) può dar peso al reparto, ma non potrà certo trasformarlo. Il Torino non ha saputo approfittare di un avversario menomato nei ranghi (oltre a Clerici mancava anche De Sisti) e s'è accontentato di un nullo senza molta gloria. Uno 0 a 0 meritato, ma senza neppure una squarcio di bel gioco. Sala è il migliore in linea assoluta, ma s'è infortunato e ha dovuto abbandonare alla fine del primo tempo. Con Rampanti mezz'ala e Crivelli all'estrema destra, la squadra di Giagnoni ha accentuato la tattica prudenziale, con la conseguente rinuncia ad ogni sorpresa. Sala è''la luce'' della manovra granata. Senza di lui la squadra perde ordine. Migliora il ritmo, ma aumentano gli scambi brevi con la conseguenza che s'aggrava la confusione. La prima linea ha due uomini soltanto: Toschi che corre, si agita, non si arrende mai anche se fragile come un giunco, e Pulici, combattente di razza, caparbio, generoso ma troppo impreciso nel tiro. Non è piaciuto neppureRampanti, che ha sbagliato troppo per la sua classe. Ferrini ha chiuso i varchi agli avversari, una capacità derivante da anni di carriera. Con i giovani leoni della difesa il capitano è stato tra i migliori. Bravo Lombardosicuro Zecchini, come se mai fosse stato fuori squadra, rude ma pratico Mozzini. Con questa brigata Castellini può stare tranquillo. A tratti si sbraccia per richiamare al loro posto gli sbandati, si tratta di suggerimenti utili e giusti. Indietro il Torino è solido come negli anni precedenti. Le recentissime disavventure non possono far testo nei giudizi. La prova di Firenze non ha entusiasmato ma in fondo conta il risultato, che serve alla squadra per tenere il contatto con il gruppo di testa. Giornata di sole, con oltre 30 mila spettatori. All'inizio le due squadre si studiano per cercare le contromisure, ma si tratta di un attendismo inutile: risulta chiaro che né i toscani né i torinesi vogliono rischiare all'attacco. Si gioca in prevalenza a centrocampo. Le manovre sono eccessivamente elaborate, i padroni di casa tengono all'attacco soltanto Sormani e Saltutti, gli ospiti rispondono con Pulici e Toschi C'è maggior tecnica negli affondo dei viola, c'è più dinamismo e rapidità nelle controffensive di Toschi e di Pulici. Al 20' un cross dalla sinistra di Caso è deviato a rete di testa da Saltutti, ma Sormani carica Castellini e l'arbitro fischia. La palla batte sulla traversa ma.. Non conta. Risponde una controffensiva granata: Agroppi a Sala che tocca a Pulici; il centravanti azzecca un tiro secco ma centrale. Superchi devia sulla traversa, ma l'arbitro non s'avvede dell'intervento del portiere e non concede neppure il calcio d'angolo (23'). Sono le uniche due azioni della partita. Poi .equilibrio, manovre sfiatate, e forse un po' di noia da parte della gente che sperava di più. Non rientra Sala nella ripresa. Rimane negli spogliatoi per uno stiramento all'inguine. Il gioco cambia solo in parte. Il Torino non corre rischi anche se la Fiorentina porta i calci d'angolo alla bella cifra di 10 (contro uno). Finisce 0 a 0. Ed è giusto così.