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Comunale di Bologna
03/12/1972
h.14.30
BOLOGNA - TORINO 1-0 (0-0)
Bologna
: Battara, Roversi, Fedele, Scorsa, Cresci, Gregori, Novellini, Bulgarelli, Savoldi, Vieri, Ghetti. A disposizione: Caporale. All.: Pesaola.
Torino: Castellini, Lombardo (al 76' Maddé), Fossati, Mozzini, Zecchini, Agroppi, Masiello, Ferrini, Rampanti, Crivelli, Toschi. A disposizione: Sattolo. All.: Giagnoni.
Arbitro: Francescon di Padova.
Reti: Novellini 74'.
Spettatori: 20.979 di cui 11.316 abbonati e 9.663 paganti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 dicembre 1972]
Il miglior Bologna della stagione (e di quella passata) a detta degli stessi colleghi emiliani che lo seguono di domenica in domenica; un Torino senza Sala, Pulici, Bui per tacere di Cereser: ecco spiegato l'uno a zero che ha rafforzato la classifica rossoblu e regalato un po' di buonumore al bravo Pesaola, che ha punito i granata - i quali non meritavano la sconfitta - ed ha fatto uscire dal campo a testa bassa lo sfortunato Giagnoni. Oggi i suoi pupilli Toschi e Masiello hanno giocato benissimo, Pulici in tribuna ha spiegato i guai suoi (il piede destro in una scarpa da tennis, ricordo della fortuita botta ricevuta a Forlimpopoli da Castellini) e quelli di Sala e Bui senza lasciare dubbi: chi fa dell'allenatore un facile bersaglio alle critiche, è meglio si cerchi altri obbiettivi. Oggi la squadra, con una sola punta, ha confermato di saper giocare al calcio, di avere forza fisica per cercare di arrivare in porta con centrocampisti: un Torino in ottima salute, non rinunciatario come a Firenze ed a Bergamo, pronto a sganciare in avanti persino il bravissimo stopper Mozzini, che Valcareggi in tribuna avrà pure segnato sul suo taccuino. E chi ha giocato a calcio sa quanta fatica costi tentare di andare in rete con la manovra, portando palla, senza la possibilità di lanciarla spesso in avanti dove il combattivo Toschi era soltanto a tratti appoggiato da Rampanti, ma sempre maltrattato da un Cresci che non si smentisce mai, e che solo a dieci minuti dalla fine (entrata a gamba tesa dritto sulle ginocchia del piccoletto) l'arbitro si è deciso a calmare con una ammonizione ufficiale. La buona prestazione di ieri, in considerazione delle condizioni di inquadratura e del sacro furore di avversari decisi a vendicare la sconfitta subita lo scorso anno proprio nell'ultima giornata di campionato, non può comunque far dimenticare che su cinque trasferte il Torino ha sempre perso, ad eccezione dello zero a zero di Firenze. A tener su la baracca ci sono le quattro vittorie in casa su altrettante partite, ma è ora che la squadra ritrovi i suoi titolari e faccia punti anche in campo avverso. Come in tante altre trasferte, anche ieri il gol della sconfitta è arrivato da una incertezza. Lombardo - da tempo affaticato, tanto da stentare spesso sul suo rivale diretto - ha concesso troppa libertà a Novellini, autore del gol. La rete dell'ex juventino ha reso vana la fatica dei granata, che per altro - pur privi di tre titolari in avanti - hanno fatto il miracolo di costruirsi almeno tre occasioni da gol: sulla palla per la botta decisiva si è trovato sempre Agroppi, ed ha fallito il tocco finale soprattutto per stanchezza, in quanto per arrivare all'appuntamento con il pallone si era sobbarcato a pesanti sgroppate. Già notevole il merito del mediano in certe intuizioni, anche se i suoi errori in fase di conclusione hanno pesato sul risultato. Aldo è poi calato un poco nel finale, con alcuni compagni, tutti provati più che dalla fatica, dallo scoramento, per il gol di Novellini. La tenuta atletica, malgrado la tattica necessariamente dispendiosa adottata, il buon esordio di Masiello (potenza e grinta, buona predisposizione alla manovra offensiva), il secondo tempo spumeggiante di Toschi, la sempre più sorprendente vigoria di Ferrini, il crescendo di Mozzini sono particolari importanti per il Torino, tali da consolarlo in parte della nuova battuta d'arresto. E Rampanti ha lottato con Roversi al limite delle energie, vincendo molti duelli, Castellini ha fatto il suo dovere. Qualche incertezza da parte di Zecchini, una prestazione meno diligente del dovuto da parte di Crivelli, che non è riuscito ad impensierire ed a frenare il suo diretto avversario. Fedele, risultato fra i migliori della ritrovata squadra emiliana. L'aria di Tatabanya, dove Pesaola l'ha mandato alla guida del Bologna-baby di coppa, e l'esclusione dalla formazione titolare hanno giovato a Roberto Vieri, che oggi ha sorpreso il pubblico che ha accompagnato il rientro della squadra negli spogliatoi scandendo il nome del bizzarro giocatore toscano. Un sensazionale cambiamento rispetto all'atleta fischiato nelle prime partite di campionato, considerato la causa prima della sconfitta in casa contro la Juventus. Pareva un altro giocatore: dribbling poco o nulla, palloni giocati in velocità, in profondità, lanci e cross che partivano al momento giusto ed arrivavano smorzati davanti al compagno smaccato. Che Vieri sia un elemento di classe nessuno lo ha mai dubitato; Che il suo tipo di gioco, i suoi atteggiamenti in campo, fossero addirittura negativi per la squadra era altrettanto noto. Adesso occorrerà vedere se Pesaola è davvero riuscito a trasformare la mentalità del ragazzo, oppure se si è trattato di una giornata particolare. Con il Bob ex bianconero, in evidenza Fedele, il libero Scorsa, lo sgusciante Novellini, il sempre valido Bulgarelli (malgrado il capitano abbia solo più una autonomia di un'ora scarsa, ed accusi alla distanza il peso di tante battaglie), i rossoblu hanno iniziato aggredendo un Torino che stava cercando di applicare al meglio in campo le direttive del trainer, opponendo Lombardo a Novellini, Mozzini a Savoldi (il centravanti praticamente non ha visto il pallone), Fossati a Vieri, Masiello a Ghetti, Agroppi a Gregori, Ferrini a Bulgarelli, mentre Toschi cadeva nelle fauci di Cresci e Rampanti ingaggiava un duro duello con Roversi, facendo valere la tecnica di fronte alla maggior potenza dell'avversario. Masiello si presentava sbucciando un pallone, ma doveva restare la sola incertezza della giornata; i granata reagivano agli assalti furiosi degli emiliani cercando di tenere la palla il più possibile, allargandosi subito non appena svanita la folata dei rivali. Fossati impiegava dieci minuti a capire che il Vieri di oggi era diverso dallo svanito giocatore di sempre, ma dopo trovava la giusta misura per frenarlo. Al 7' però andavano vicino al gol i rossoblu su un lancio lungo di Fedele che per poco Savoldi non ha deviato in rete, ma la prima chiara occasione da rete era granata. Al 10' Mozzini appoggiava forte e lungo su Toschi in posizione di ala sinistra: l'attaccante evitava Cresci con un dribbling rientrante, poi trovava Agroppi con un passaggio preciso. Aldo era solo davanti a Battara, ma nel controllo si allungava troppo il pallone invece di calciare subito, e finiva addosso al portiere riuscendo solo a toccare di punta, ma fuori bersaglio. Rispondeva il Bologna con un tiro basso e teso che Castellini parava a terra, poi ancora Toschi lanciava Fossati che fermava la sfera di petto, ma era contrastato da Ghetti al momento del tiro. Un pericolo per Castellini in mischia al 19' (uscita di ginocchio su Bulgarelli, poi bloccata a terra sulla successiva botta di Giacomino), quindi era il Torino a mancare una nitida occasione. Fedele fermava con un fallo Fossati a cinque metri dall'area, Ferrini calciava la punizione mentre Agroppi scattava sulla destra oltre la barriera: il capitano faceva triangolo su Rampanti, che serviva il mediano smarcatissimo. Agroppi mancava di un soffio il controllo, quando recuperava la palla la difesa si era già serrata davanti a Battara. Un pezzo di bravura provato in allenamento e.. quasi riuscito in partita. Il Bologna chiudeva il primo tempo con una folata offensiva veemente. Nella ripresa, ancora il Bologna per primo pericoloso con una botta alta di Ghetti, quindi tentava Masiello da lontano e poi - all'8' - Toschi dava ad Agroppi la terza palla-gol. Un tocco da destra al termine di una serpentina, sfera sul piede del mediano arrivato in corsa da lontano, nuovo controllo imperfetto e palla addosso a Battara, con la difesa rossoblu tagliata fuori. Il Torino aumentava ancora il ritmo, poi il pubblico ridava fiato al rossoblu ed al 29' arrivava la rete della vittoria. Passaggio basso di capitan Bulgarelli a Novellini che, marcato a vista, aveva la possibilità di controllare la sfera e calciare rasoterra. Castellini era battuto, per i granata era il k.o.