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Comunale |
04/02/1973 |
h.15.00 |
TORINO - PALERMO 2-0 (1-0) Torino: Sattolo, Mozzini, Fossati, Zecchini, Cereser, Agroppi, Rampanti, Ferrini, Bui (al 76' Toschi), Sala C., Pulici. A disposizione: Garella. All.: Giagnoni. Palermo: Girardi, Sgrazzutti, Pasetti, Arcoleo, Landini, Landri, Favalli, Reja, Troja, Pereni, Pace (al 46' Viganò). A disposizione: Ferretti. All.: Pinardi. Arbitro: Ciacci di Firenze. Reti: Pulici 15', 51' rig. Spettatori: 26.842 di cui 9.036 abbonati e 17.806 paganti per un incasso di 29.884.100 lire. Note: Calci d'angolo 7-4 per il Torino, ammonto Troja. Cronaca [Tratto da La Stampa del 5 febbraio 1973] Vi viene in mente quel tipo di fumetto pieno non di parole, ma di ghirigori, stelle che esplodono, micce fumiganti? Significa mal di testa, giramenti, un senso di rabbia e insieme di confusione mentale. Ebbene: c'è da credere che molti palermitani tornino a casa con una simile sensazione, dopo aver subito maestro Sala, Il rinnovato Claudio ha offerto novanta minuti di lezione, quale non si vede mai o quasi sui campi di calcio: dribbling, pases toreanti, affondi e slalom, una grinta feroce verso chiunque cercava di insidiargli il pallone, azioni di forza, astuzia, ricamo, e due pali che lo beffano dicendogli no. Senza questi due pali, il Torino avrebbe riportato una vittoria larga, a redini basse. Meglio così: un po' di umiltà (che porta al ripensamento) in calcio fa sempre bene, All'emicrania palermitana hanno poi contribuito il primo gol di Pulici, da manuale prelibato: un tocco in bicicletta che annichiliva la difesa rosanera; e le sponde offerte con sapienza da Bui, altro maestro in tocco. A volte Bui pretende troppo dai compagni, ci è capitato di scriverlo in precedenti occasioni: il suo giocare di prima, tutto smistamenti rapidissimi con carezze leggere al pallone, chiama i colleghi a intuizioni e corse terribili. Se il tocco è veramente pennellato allora si assiste a un football da enciclopedia. Ma basta che il tocco sia un pochino sporco o troppo veloce, ed ecco che l'azione si perde, malgrado l'avventarsi dei granata chiamati al lavoro. Non dimenticheremo, però, la squisitezza operata da Bui (uscito tra clamorosi ululati di ''E' lui! E' lui!'', per lasciare a Toschi gli ultimi quattordici minuti) al 14' della ripresa: imbeccato sull'out sinistro, svita semplicemente il piede operando un perno e un tocco che lanciano sulla linea un compagno. Boba possibile a chi dà del tu al pallone, ma con tale confidenza che il pallone deve rispondergli grazie, eccellenza. Si sapeva impegnativa la partita, per il Torino, la si poteva accettare come prestazione mediocre. Il Palermo è un avversario modesto, che Pinardi ha schierato commettendo subito due errori: Arcoleo è uomo dotato di un certo gioco, ma, costretto a sacrificarsi su Sala, ecco che obbliga la sua squadra a vivere senza fonti e senza idee. Su Sala avrebbe figurato meglio (si fa per dire) un mediano puro, non un uomo adatto alla costruzione; il secondo errore è di non aver sostituito Pace, ormai zoppo verso la fine del primo tempo, con Vigano, che nella ripresa si dimostrerà più vivo dovendo seguire Rampanti a centrocampo. La perdita di molti minuti, con Pace inutilizzabile, poteva creare maggiori guai ai rosaneri. Regala queste due chances al Toro e sarai punito persino con facilità. Partita mediocre, dunque, con qualche sbandamento difensivo granata che non è piaciuto affatto (vero Mozzini e Zecchini?) anche se Sattolo non ha certo provato brividi. Ma c'erano Sala e Bui, c'era un Pulici voglioso di segnare e nello stesso tempo intenzionato a non dimostrarsi egoista. Ma siilo, Paolino! Un uomo-gol non può non esserlo. Per troppa generosità, al 33' della ripresa, ecco che il nostro Gordon non mette in rete il suo terzo pallone personale: cross di Rampanti, precisissimo in area, e Pulici anziché appropriarsi di prepotenza del pallone, come gli spetta, se lo lascia soffiare da Fossati irrompente. Niente di fatto e urlo in tribuna: ''Me li voglio mangiare tutti e due, e anche il pallone!''. Giustissimo. Ora Paolino avrebbe la soddisfazione d'essere più uno rispetto al signor Rivera nella graduatoria dei goleadores. Cronaca spiccia, perché la partita, ad eccezione dei notevolissimi show di Sala, non offre molto: il Palermo cerca di impostarsi per un fantomatico zero a zero, il Torino siallunga per impostare azioni di football che portino a rete. Sala figura come una spina di diamante, ovunque si sposti, ovunque lo raggiunga la palla. Dopo l'iniziale forcing granata, si arriva in gol al 15': fallo su Bui, batte Sala, un pallone che spiove dipinto per la fronte di Bui, che imbecca Pulici. Paolino ha le spalle rivolte alla porta palermitana, tra due difensori stupefatti si rovescia per carambolare un destro imparabile. Fermati, o istante! E' il gol che sblocca la gara, che incendia le aspirazioni di Sala-Bui, che obbliga il Palermo a farsi sotto e quindi mostrare le sue debolezze organiche in fase di costruzione e di conclusione. Lenti e ciechi, ì rosaneri non hanno certo la possibilità d'approfittare del centrocampo granata, ove tutti si battono secondo tradizione e carattere, ma Agroppi è un po' sbadato (quanto ha speso, in quest'anno, durante le assenze altrui!). Prima del finire del tempo, ancora Pulici si avventa bene, sostenuto da Fossati e lampanti, verso la porta palermitana. Ripresa, ed è un ''tuttoSala'' zuccherosissimo per un verso, tenace e duro per l'altro, dato che Claudio sa difendersi e tenerpalla come pochi e ha paura proprio di niente. E' il 4': fila per quaranta metri tra i birilli rosaneri, appena entra in area fa partire una staffilata che la base del palo respinge seccamente. E' proprio vero che non si può eliminare la scalogna tutta in una volta. Due minuti dopo, il rigore: su uno spiovente in area palermitana, è prontissimo a gettarsi Fossati per stoppare, un pugno difensivo devia la traiettoria della palla: niente da dire sulla decisione di Ciacci, un arbitro assai migliorato (e ne siamo lieti) in questo pomeriggio domenicale. Destro squassante dal dischetto di Paolino, fa due a zero, partita chiusa. Ma no, che ora Sala vuol faticare e divertirsi, dimenticare per sé e per tutti i malanni misteriosi. Serve due palloni a Rampanti per tiri da fuori senza fortuna, duetta con Bui sopra le righe di una gara ormai priva di segreti (signori, si pagail biglietto anche per questo, meno male..), e al 23', più generoso di Paganini, si ripete: dribbla tre o quattro uomini, difende palla tra una selva di stinchi e bulloni che cercano di abbatterlo, si libera per il tiro, un siluro che il palo a sinistra di Girardi respinge: nel caos pedatorio che trepesta su quel rimpallo, persino Bui non riesce a far zampillare l'ultimo tocco in gol. Gianni e Claudio si esibiscono ancora al 31': tocchi e tacchi ed evoluzioni, poi gran cross per Pulici che ruotando di testa serve Fossati in avventuroso slancio: perdecoordinazione Fossati, anche perché sbilanciato, pallone fuori. Un bel tiro di Rampanti al 33', parato a terra, e poi il brunetto opera un servizio di prima classe, al 35', sul quale si impaperano a vicenda, come raccontato all'inizio, Pulici e Fossati. Ora può sembrare ordinaria amministrazione, ma con quel po' po' di veleni che covavano nell'aria, con quei cartelli di ''Torino è nostro'' che circondavano il campo: facile dirlo. Lo scoglio, psicologico e di orchestrazione manovriera, doveva essere superato in bellezza. Così è accaduto, e sarebbe ora di mettere molte pietre sopra i rancori e le diatribe che non aiutano certo il club granata a ritrovarsi in pieno. I due punti conquistati contro il Palermo, gli impegni futuri, la ritrovata condizione di Sala, sono gli unici argomenti che dovrebbero interessare. |
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