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Comunale |
18/02/1973 |
h.15.00 |
TORINO - FIORENTINA 3-0 (2-0) Torino: Sattolo, Mozzini, Fossati (all'80' Toschi), Zecchini, Cereser, Agroppi, Rampanti, Ferrini, Bui, Sala C., Pulici. A disposizione: Garella. All.: Giagnoni. Fiorentina: Superchi, Galdiolo, Longoni, Scala, Brizi, Orlandini, Antognoni, Merlo, Clerici, De Sisti, Macchi. A disposizione: Favaro, Sormani. All.: Liedholm. Arbitro: Casarin di Milano. Reti: Aut.Galdiolo 7', Bui 29', Pulici 66' rig. Spettatori: 29.542 di cui 9.036 abbonati e 20.506 paganti. Note: Ammonito Agroppi per gioco falloso, Sattolo ha parato un calcio di rigore a Clerici. Cronaca [Tratto da La Stampa del 19 febbraio 1973] Adesso, chi sorrideva quando si ricordavano le assenze di Sala, Cereser (e Bui) come scusante del momento-no del Torino, avrà toccato con mano la realtà. Senza incantare come gioco d'assieme, ma saldi in difesa per la presenza rassicurante del libero ed imprevedibili in attacco per la spinta ora sorniona ora travolgente della mezz'ala, per le intuizioni sotto porta del centravanti, i granata hanno infilato tre reti alla Fiorentina, che non è solita a passivi del genere. Tre a zero, con Sattolo vice Castellini di lusso, al punto da parare da campione un rigore di Clerici sul due a zero. Il punteggio è forse troppo alto per i meriti dei granata, ed è stato avviato da un autogol di Galdiolo che per prevenire la zampata di Bui su schiacciata di Pulici ha finito per sostituirsi.. Egregiamente al numero nove avversario. Ma le tre reti di scarto puniscono giustamente Liedholm ed i suoi, che hanno tenuto il pallone più a lungo dei granata, ma mai hanno saputo cambiare marcia, ed in difesa hanno accusato momenti di sbandamento dei quali il Torino ha approfittato in modo impietoso. Con il rientro di alcuni elementi-chiave, altri granata - Fossati e Mozzini, ad esempio - sono saliti di tono. La vigilia azzurra ha nuociuto però un poco ad Agroppi e Pulici, piuttosto tesi pensando alle scelte di Valcareggi. Il mediano ha corso molto, ma per il desiderio di strafare si è esposto anche a brutte figure, rischiando interventi in interdizione che erano destinati a fallire, e che lo hanno costretto ad alcuni interventi scorretti che di solito non fanno parte del suo repertorio. Pulici ha trovato in Orlandini un avversario attento, pronto nell'anticipo, deciso, ma tuttavia l'attaccante, se non ha trovato il gol su manovra, ha avuto una parte di spicco nel la realizzazione del punteggio. Ha costretto all'autogol Galdiolo, ha messo sulla fronte di Bui il pallone del 2 a 0, si è liberato bene nella ripresa provocando il rigore. E lo ha realizzato con freddezza, pareggiando in classifica cannonieri il Rivera-penalty di S. Siro. Oggi andranno fianco a fianco a ricevere la ''castagna d'oro'', omaggio ai goleadores del campionato. Sala ha fatto spettacolo a parte. I suoi numeri sono cose d'altri tempi, di quando gli sportivi andavano al campo attratti dal fuoriclasse, non dalle squadre superorganizzate (e spesso supernoiose, vedi Fiorentina) del calcio d'oggi. Volate di quaranta metri palla al piede con gli avversari saltati come birilli, dribblìngs da fermo ed in corsa che hanno costretto Scala a magre clamorose, precisi cross per i compagni, ed anche due o tre affondi da gol che hanno impegnato Superchi, oppure hanno obbligato la difesa a chiudersi affannosamente sullo scatenato avversario, a tutto vantaggio degli altri granata. L'andamento della partita non ha costretto il Torino a far ricorso ai suoi scampoli di gioco aggressivo che gli sono soliti, a parte una fiammata vivida e spettacolare in apertura di ripresa. La squadra e Giagnoni cercavano un successo che servisse da base per il futuro (dopo Turchia-Italia sarà subito derby), ma i tre gol non debbono illudere pericolosamente; il trainer per primo non cadrà in errori di questo tipo. Il ritmo della Juventus, tanto per non fare riferimenti precisi, è tutt'altra cosa da quello della Fiorentina. I granata hanno ritrovato gli uomini che danno fiducia ai compagni, che consentono a Zecchini e Fossati di giocare più sereni, a Pulici e Bui di avere marcamenti meno assillanti, ma la manovra è ancora troppo faticosa nella zona di centrocampo. Ieri, con Agroppi, anche Rampanti ha avuto dei momenti di confusione, non ha ripetuto la bella prestazione di Terni. Subito alle prese con il problema-Sala, la Fiorentina ha finito per disunirsi in difesa. Se Orlandini è stato un valido custode per Pulici, non altrettanto si può dire di Galdiolo su Bui. Liedholm lui puntato sulla statura del suo difensore, per contrastare la torre granata, ma ha sbagliato i suoi calcoli. Il granata ha gabbato l'avversario di testa (secondo gol), e sul piano del gioco l'ha dominato, come è logico considerata la differenza di classe, l'ha portato a | spasso su tutto il fronte dell'attacco mettendolo spesso in difficoltà. A centrocampo i viola hanno fatto blocco con De Sisti, Scala, Merlo, e con gli inserimenti del classico (ma poco incisivo) Antognoni, ma la loro parziale superiorità in questa zona del terreno non ha fruttato altro se non sterili momenti di assedio. In avanti, annullato Macchi da Mozzini, Clerici ha avuto vita dura con Zecchini (con Cereser pronto a chiudere in caso di necessità). A scusante del centravanti viola, solitamente più pericoloso, va anche detto che da tempo gioca con una gamba in disordine, ma non può marcar visita a causa della scarsezza di punte in casa viola. La Fiorentina si è presentata con una manovra Scala-Merlo, e bella botta della mezz'ala parata da Sattolo con assoluta sicurezza. Ma subito entrava in azione Sala, era fermato in area da un intervento a gamba tesa e Casarin decretava una punizione a due, che lo stesso Sala calciava cercando vanamente la testa di Pulici o di Bui. I granata insistevano in attacco, ed al sesto andavano in vantaggio. Pulici schiacciava in area viola il lungo cross di Rampanti dalla destra, Superchi toccava ma non tratteneva, si avventava Bui, ma Galdiololo precedeva di un soffio deviando nella propria porta. Ripartiva Sala da metà campo, saltava tutti grazie anche ad uno scambio in velocità con Bui, doveva accorrere Brizi a salvare in extremis. Al 24' Agroppi era ammonito per un intervento da tergo ai danni di Merlo, e quattro minuti dopo i granata raddoppiavano. Rampanti lanciava basso Pulici, il centravanti non riuscendo a sfondare direttamente per la guardia di Orlandini portava la palla verso destra e poi, con uno scarto improvviso, si girava su se stesso e centrava per Bui che di testa precedeva Galdiolo ed infilava Superchi con una deviazione imparabile. Sulla rimessa da centro campo, partiva con decisione Macchi, trovava un corridoio verso Sattolo, arrivava sul fondo dove in mischia Ferrini agganciava l'avversario. Rigore. Clerici calciava bene sulla destra di Sattolo, che però intuiva da campione la direzione del pallone e volava a deviare in angolo, finendo sotto il mucchio dei compagni e ricevendo un amichevole calcio nel sedere da Fossati. Clerici si disperava, ma non è evidentemente il suo momento. Gli ultimi due rigori li ha realizzati su respinta del portiere, segno che i suoi tiri dagli undici metri sono meno imprevedibili di una volta. Sattolo era ancora bravissimo al 38' su una punizione di Longoni ed al 41' su una staffilata di Clerici, poi in apertura di ripresa di Torino aveva una fiammata rabbiosa. Sala prima obbligava Galdiolo ad un salvataggio disperato, poi costringeva Superchi ad una difficile parata a terra, quindi (5' minuto) una staffilata di Pulici sfiorava il montante. Al 13' ancora applausi per Sattolo (deviazione su botta alta di Macchi), al 17' un nuovo slalom di Sala con cross finale parato in tuffo da Superchi, quindi al 21' l'ultimo gol. Agroppi. Si liberava con felice intuito sulla sinistra, centrava per Pulici che saltava Orlandini, ma era trattenuto e messo a terra dall'avversario. Tirava la stessa ala sinistra, con una calma che ne conferma la piena maturazione. Finta, Superchi-spiazzato botta bassa e tre a zero. Entrava ancora Toschi al posto di Fossati (lieve ferita ad una mano), giusto in tempo per ricevere una botta da Scala, ma la gara ormai era finita, Tre gol fanno spettacolo, e potevano essere quattro con il penalty di Clerici. Una lode all'arbitro Casarin che, se è stato un po' duro di fronte a certi comprensibili scatti verbali dei toscani via via più nervosi, ha però protetto in modo equo gli attaccanti, come i due rigori dimostrano. |
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