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Sant'Elia |
13/05/1973 |
h.16.00 |
CAGLIARI - TORINO 1-0 (1-0) Cagliari: Copparoni, Dessì, Mancin, Cera, Niccolai, Tomasini, Maraschi, Raffi, Gori, Brugnera, Riva. A disposizione: Reginato, Lombardi. All.: Fabbri. Torino: Castellini, Lombardo, Fossati, Mozzini, Zecchini, Maddé, Toschi, Ferrini, Bui (al 29' Taddei), Crivelli, Pulici. A disposizione: Sattolo. All.: Giagnoni. Arbitro: Menicucci di Firenze. Reti: Maraschi 19'. Spettatori: 16.633 di cui 13.737 abbonati e 2.896 paganti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 14 maggio 1973] Nella sconfitta del Torino c'è lo zampino della sfortuna: al 19' i granata subiscono un gol tanto balordo che neppure i protagonisti riescono a ricostruirlo nei dettagli o, almeno, lo ricostruiscono con formule diverse, da non capirci più niente. E pochi istanti dopo (21' Copparoni investe Bui in piena area cagliaritana e la torre deve abbandonare, lasciando a fianco di Pulici il solo Toschi proprio nel momento in cui si rendeva necessario un attacco al completo per recuperare lo svantaggio. Alle attenuanti generiche dei quattro assenti (Cereser, Agroppi, Sala e Rampanti) si aggiungono le attenuanti specifiche dei due episodi accennati. Ma, nonostante questo, il Torino di Cagliari non è piaciuto. Prima di entrare nei dettagli della critica, occorre raccontare i fatti determinanti il risultato. Riva, su contropiede, sta per superare Mozzini, ohe lo atterra appena fuori l'area di rigore. Brugnera tocca a Riva, che calcia violentemente rasoterra. Castellini para, senza trattenere il pallone. Fossati, nel tentativo di respingere, colpisce Maraschi. La palla si alza a candela e spiove verso la rete, a fil di palo, rendendo vano il tentativo di Castellini, appena rientrato, e di Lombardo. Menicucci (arbitro esordiente in seria A) dice che è gol. Castellini rincorre l'arbitro per convincerlo che la palla non è entrata. Dalla tribuna pare un gol valido, forse un autogol, sia pure per pochi centimetri. Menicucci, dopo trattiene; Fossati, te ed oltrepassa la ono Bui dopo poco essersi consultato con un segnalinee, convalida la rete. Inutile discutere se abbia segnato Maraschi o se si tratti di un autogol di Lombardo, che avrebbe potuto toccare la palla all'ultimo momento. Sta di fatto che il Cagliari è in vantaggio (19'). Uno a zero. La reazione del Torino è rabbiosa: Crivelli avanza sulla destra e serve al centro un pallone alto per Bui. Esce Copparoni e travolge il centravanti (21'). Bui rimane a terra, zoppica per qualche minuto, poi esce lasciando il posto al giovane Taddei, lui pure esordiente, come Copparoni e Menicucci. Perdendo Bui, la squadra perde il coordinatore del gioco d'attacco. Pulici o rimane troppo solo o viene soffocato da Toschi, che raramente sta all'ala destra preferendo convergere al centro con rapidi dribbling, ma trattenendo troppo la palla. C'è di più: senza Bui, il gioco aereo è inutile; invece, tutti i granata cercano un compagno con palloni alti, pur sapendo che Pulici è piccolo e che Toschi non eccelle nel gioco di testa nel tentativo di respingere, devia su Maraschi: la linea Manca di pochi centimetri - Rabbiosa e vana più di venti minuti di gioco - Molti errori dei torinesi L'ingresso in campo di Taddei crea problemi importanti. La difesa non subisce contraccolpi. Come centravanti va Toschi e all'ala destra avanza Crivelli, il quale non riesce a dare ordine al gioco, che diventa sempre più improvvisato, nonostante il prodigarsi di Possati, nonostante il dinamismo di Crivelli e la caparbia volontà di Pulici, che si butta su tutte le palle e cerca di superare la stretta guardia di Niccolai. Il Cagliari gioca in contropiede. Lo può fare, è in vantaggio. Si destreggia bene Rossi, come aiutante di Riva, ma il "campionissimo" fallisce conclusioni facili, come al 42' quando manda alto sulla traversa un pallone che sembrava fatto per il gol. Risponde il giovane Taddei, con un tiro improvviso e preciso che Copparoni deve buttare in angolo con difficoltà (43'). Potrebbe pareggiare il Torino al 48', ma Toschi sbaglia, imitato poco dopo (63') da Gori, che sciupa il raddoppio da pochi passi. Il gioco si fa caotico sui due campi: insiste il Torino alla ricerca del pareggio, ma sbaglia troppo; si difendono i cagliaritani, con qualche affanno. Vince il Cagliari, ma la sua vittoria à un premio troppo generoso. Ricordiamo anche che i sardi lamentavano molti assenti: Albertosi, Nenà, Poletti e Domenghini. Ma anche Riva, Gori e Maraschi non sono immuni da pecche. Non ricordiamo di aver visto un Riva così distratto e cosi poco combattivo: forse pensa già a un trasferimento? Ed eccoci a Taddei (classe 1954, toscano, centrocampista). Fisicamente è ben dotato. E' un mediano in continuo movimento; non è un velocista, ma sopperisce alla mancanza di scatto con la progressione nella corsa. E' un irriducibile combattente. Ha bisogno di giocare, per acquistare confidenza e affinare le sue doti. Non è un campione che svetta sugli altri e si fa notare, è uno che lavora molto. E nel calcio conta anche questo. La squadra granata - lo ripetiamo - sbagliato molto, confermando di non essere valida lontano da casa. Il Torino, infatti, in tutto il campionato ha vinto una sola volta in trasferta: a Torino, campo della Juventus. Ai granata, inoltre, non portano fortuna neppure le isole. Hanno perso a Las Palmas nella Coppa Uefa, hanno perso a Palermo e oggi hanno perso anche a Cagliari. Ora i viaggi: sono finiti. Domenica il Torino concluderà il campionato ospitando la Sampdoria per una partita che i liguri non possono assolutamente perdere. Il Torino diventa arbitro della retrocessione. |
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