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Marassi |
18/11/1973 |
h.15.00 |
SAMPDORIA - TORINO 1-1 (0-1) Sampdoria: Cacciatori, Santin, Rossinelli, Lodetti, Prini, Lippi, Badiani, Sabatini, Maraschi (al 78' Cristin), Salvi, Petrini. A disposizione: Bandoni, Arnuzzo. All.: Vincenzi. Torino: Castellini, Lombardo, Fossati, Mozzini, Zecchini, Agroppi, Salvadori, Mascetti, Graziani, Sala C., Pulici. A disposizione: Sattolo, Vernacchia, Bui. All.: Giagnoni. Arbitro: Giunti di Arezzo. Reti: Pulici 40' (T), Maraschi 49' rig. (S). Spettatori: 25.714 di cui 5.250 abbonati e 20.464 paganti per un incasso di 43.419.300 lire. Note: Calci d'angolo 5-4 per la Sampdoria. Ammoniti Sabatini e Agroppi per proteste, Santin e Petrini per scorrettezze, Graziani per un gesto irriguardoso all'arbitro. Terreno disastroso. Cronaca [Tratto da La Stampa del 19 novembre 1973] Gol di Pulici su punizione allo scadere del primo tempo, risposta di Maraschi su un penalty poco convincente in apertura di ripresa. Poi un altro rigore non concesso ai granata, qualche sussulto agonistico mal controllato dall'incerto arbitro Giunti, qualche affondo sul filo della tramontana che ancora una volta ha tormentato Marassi. Sampdoria-Tormo è tutta qui, ed è difficile condividere la generale soddisfazione, che è un po' il succo dei discorsi nei due spogliatoi. Ormai il calcio italiano si regge sulla paura reciproca, in campionato, ed il rilievo non fa che aumentare il rispetto per una Nazionale che va a battersi in trasferta con notevole coraggio. Con quattro punte in campo e mal appoggiate, sul totale di ventidue giocatori c'è poco da sperare in fatto di spettacolo. Dalla panchina si vedono evidentemente le cose sotto un'angolazione diversa; ci ha francamente stupito sentire Giagnoni parlare di bella partita. In realta il trainer granata aveva timore della Samp, non altrimenti si spiega la decisione di mandare in campo Agroppi, di rinunciare in extremis a Cereser per Zecchini, di inserire Salvadori, di rinunciare a cuor leggero ad un elemento vivace quale Vernacchia. Con la formazione mandata in campo, Giagnoni ha rischiato egualmente, perché ha schierato due giocatori - Graziani ed Agroppi- mai utilizzati prima (per l'attaccante si è trattato dell'esordio in serie A) ed un terzo - Sala - che sinora si era visto solo per mezza partita di campionato, prima che lo mettessero fuori uso picchiandolo sulla gamba già colpita a Lipsia. Graziani si è difeso bene, confermando di essere un acquisto più che valido anche se al momento non può avere la personalità di Bui. Agroppi è andato oltre le aspettative, ma non poteva certo essere autoritario e sicuro visto che la suaforma è ancora precaria, Sala ha alternato pause ad inserimenti perentori, ha dimostrato di essere sulla strada del pieno recupero. Solo pensando ai due convalescenti in squadra, all'esordiente Graziani, alle assenze di Rampanti e Bui, si può considerare positivo il punto di Marassi. Ma partendo da un punto di vista diverso tenendo presenti le molte soluzioni che il vasto parco giocatori offre al trainer, considerando il Torino una squadra che vuole inserirsi nella lotta per lo scudetto, partite come quella odierna si debbono affrontare con la determinazione, e la formazione, per vincerle. La Sampdoria - almeno quella vista contro i granata - non ha molte carte da giocare. Le belle parole non cambiano le situazioni, e malgrado le dichiarazioni delbravo Vincenzi la squadra gioca, ancora sui vecchi schemi di Heriberto. Malgrado abbia un Maraschi in più rende di meno per il semplice fatto che non possiede più il ritmo che le aveva imposto il paraguaiano. Il centravanti ed il centrocampista hanno cercato di costruire qualcosa, gli altri si sono limitati a rompere, a fare bagarre senza costrutto, in una mischia generale nella quale hanno finito per perdersi anche ì granata. Dei due portieri comunque quello che ha corso i maggiori rischi è stato Castellini, autore di due interventi molto difficili, e bravissimo anche sul penalty, che gli è sfuggito per un soffio. Il rilievo chiama in causa ancora una volta gli scompensi della difesa granata: la scusante della gioventù è respinta, da troppi anni il Torino presenta dei giovani che poi invecchiano senza che nessuno sene accorga, e senza mantenere in pieno tutte le promesse. Mozzini ha sofferto molto Maraschi, anche troppo, data la differenza di età e di scatto fra i due. Ha tirato un sospiro di sollievo quando l'anziano attaccante ha chiesto il cambio, ed è entrato il bisonte Cristin. Due episodi meritano di essere sottolineati, per dimostrare lo sbandamento dei torinesidavanti a Castellini: al 21', su lancio dalla destra di Salvi, Maraschi si è trovato a raccogliere il pallone tutto solo, sulla sinistra, dimenticato sia dallo stopper che dal libero, e non era certo un momento di bagarre con altri blucerchiati lanciati in area. Svista ancora più clamorosa al 34', quando su punizione - ovvero nel momento migliore perché ognuno si prenda a gioco fermo un avversario - tutti si sono gettati su Petrini, e Maraschi di nuovo libero, ha fallito di un soffio il gol gettandosi in tuffo sulla palla, a porta vuota. Da notare che nella seconda occasione tutto il Torino, compresi Pulici e Graziani, era in area a difendere. Che dire? Giagnoni ha molti problemi: può risolverli solo ritrovando la concentrazione di un tempo e guardando bene a fondo dietro i risultati. Sinora, è indubbio, i granata hanno raccolto più punti di quanto non ne abbiano meritati con il gioco svolto. Oggi, con i rigori dati - o non dati - sullo stesso metro, avrebbero anche vinto, ma ciò non cambia la realtà. La squadra ha la possibilità di ricambi validi, ma il tourbillon non giova a nessuno. Il centrocampo ha sofferto molto. Fossati ancora una volta è stato più valido oltre la metà campo che indietro, Mascetti mai si è inserito nel gioco (e sulle sue doti non c'è dubbio, lo ricordiamo troppo valido nel Verona), Salvadori ha già fatto molto a non smarrirsi in un bailamme del genere. Solo Castellini e Pulici, quest'ultimo davvero indomabile, meritano nella giornata più della sufficienza, che per altri comunque è già un premio. Una evidente divergenza di idee sulle marcature opposte (Salvadori rincorreva Badiani, il quale a sua volta cercava Mascetti) ha aumentato il caos iniziale. Poi la Samp si è portata in avanti con un po' di decisione ed al 10' Castellini è dovuto uscire alla meglio di piede in mezzo ad una difesa già imbambolate. La prima risposta valida del Torino è arrivata al 19' con imo spunto di Sala, e subito dopo su lancio di Agroppi corretto di testa da Pulici, Graziani è stato trattenuto da Santin. Fra un'occasione e l'altra fallita da Maraschi, di cui si è detto, Pulici inventava un.. quasi-gol domando benissimo una palla alzata in avanti alla meglio da Sala, ma Cacciatori era bravo ad intuire la deviazione dell'attaccante. Passavano i granata al 40', su una punizione da 35 metri, contestata dai sampdoriani, concessa per fallo di mano di Badiani su centro di Fossati. Toccava la palla Mascetti per Pulici: partiva, con la tramontana alle spalle, una bordata che picchiava sotto la traversa e si smorzava in fondo alla rete. Il pubblico si scatenava, la gara si incattiviva e, dopo l'intervallo, alla prima occasione. Giunti concedeva il penalty alla Samp. Serpentina di Petrini sulla sinistra, conversione, tiro addosso ad un muro di granata. Là palla finiva contro il braccio di Sala, l'arbitro considerava l'intervento come volontario. Castellini si tuffava benissimo sulla botta precisa di Maraschi, ma poteva solo sfiorare la palla. Ammonizioni ad Agroppi e Graziani per proteste, baruffe persino in tribuna stampa dove un tifoso cercava di. aggredire il collega genovese Sessarego (colpevole di aver messo in dubbio la volontarietà di Sala), poi al quarto d'ora Graziani falliva una bella occasione, su untiro di Sala deviato da Agroppi. Prodezza di Castellini al 19' su botta di Sabatini, quindi al 37' la scena madre di Giunti. Graziani difendeva bene la palla ai limiti dell'area, si voltava, centrava, e Santin si gettava in tuffo ricevendo la sfera sul braccio. Nessun dubbio sulla intenzionalità del fallo, ma non bastava. Marassi si sarebbe trasformata in una bolgia, e allora.. |
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