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Comunale
25/11/1973
h.15.00
TORINO - FIORENTINA 0-1 (0-1)
Torino
: Castellini, Lombardo, Mozzini, Zecchini, Cereser, Agroppi (al 63' Salvadori), Vernacchia, Mascetti, Graziani, Sala C., Bui. A disposizione: Sattolo, Fossati. All.: Giagnoni.
Fiorentina: Superchi, Galdiolo, Roggi, Beatrice, Brizi, Pellegrini, Caso, Merlo, Desolati, Guerini (al 61' Parlanti), Speggiorin. A disposizione: Favaro, Saltutti. All.: Radice.
Arbitro: Toselli di Cormons.
Reti: Merlo 30'.
Spettatori: 35.416 di cui 14.836 abbonati e 20.580 paganti per un incasso di 46.954.600 lire.
Note: Giornata di sole, temperatura mite, terreno in discrete condizioni. Ammoniti per scorrettezze Beatrice e Guerini. Distorsione al ginocchio per Guerini al 60', che deve abbandonare il campo lasciando spazio a Parlanti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 26 novembre 1973]
Il Torino ha perso (sfortunata deviazione di Mozzini su un innocuo tiro di Merlo) proprio nella giornata in cui - volendo guardare oltre il risultato - ha verificato la validità di certe soluzioni, ha trovato conferme, ha chiarito ulteriormente i suoi problemi. Dopo una settimana di dubbi, Giagnoni ha mandato in campo la formazione più logica, anche se ha dovuto a malincuore sacrificare Fossati in panchina. Assente il goleador Pulici; non c'era alternativa alla coppia di manovra Graziani-Bui, mentre era necessario riportare Zecchini sull'avversario (e ''baffo'' infatti ha giocato con altra autorità che da libero), era indispensabile riprovare Cereser ed insistere su Agroppi. Discutibile forse la preferenza data dal trainer a Vernacchia nei confronti di un Rampanti pronto al rientro, ma a parte la logica prudenza è possibile che Giagnoni abbia puntato su un elemento più propenso al guizzo in area di rigore (almeno come caratteristiche, visto che sul campo l'ex atalantino non ha corrisposto a tanta fiducia). Il gioco lineare, la potenza atletica (unita ad una certadisinvoltura negli interventi sull'uomo, troppo tollerata dall'incerto arbitro Toselli), la velocità della Fiorentina, hanno sottolineato in modo crudele i punti deboli dell'avversario, anche se non si è visto quel contropiede micidiale raccontato al pubblico nei commentiradiofonici del dopopartita. I fulmini di guerra Desolati e Speggiorin, ottimi giocatori senza dubbio, sono stati imbavagliati con autorità da Zecchini e Mozzini, mentre Lombardo ha dominato Caso concedendosi il lusso di perentorie puntate in avanti. Castellini è rimasto inoperoso per quasi tutta la gara, non ha dovuto compiere un solo intervento difficile.Il portiere granata era tranquillo anche sul tiro di Merlo che ha originato il gol alla mezz'ora di gioco: già sulla traiettoria, Castellini è stato ingannato dalla deviazione di Mozzini che lo ha spiazzato in modo determinante. Proprio Merlò è stato la chiave della partita, l'uomo che ha fatto pendere la bilancia dalla parte degli ospiti. Aveva di fronte Agroppi, che malgrado la presenza a Marassi non ha ancora il ritmo necessario per il campionato: Aldo ha retto bene per venti minuti, poi ha cominciato a perdere colpi. Sul gol ha dato via libera all'avversario, rinunciando per chissà quale pudore al fallo di mano che avrebbe stroncato il pericolo ben fuori dall'area, e nella ripresa ha nuovamente lasciato partire il rivale in un corridoio libero verso Castellini. Affrontato con un po' di ritardo da Cereser, Merlo ha calciato contro la base del montante. Il gol e l'unico pericolo corsa dalla porta granata hanno quindi spiegazioni ben precise. Il football ormai è fatto di tanti duelli diretti, e perderne nettamente uno vuol dire sbilanciare l'equilibrio in campo. Né valeva la pena cambiare marcature, era questione di gambe. Non per questo, Agroppi va di nuovo messo in dubbio: ha soltanto bisogno di giocare per trovare il suo passo migliore. Se ora va a tre cilindri, ha valide scusanti. Un discorso analogo per Cereser, ieri capitano. Angelo ha iniziatobene, ha trovato il tempo per due utili inserimenti in avanti, ma ha denunciato incertezze nei momenti in cui era necessaria maggiore autorità in fase difensiva. Ma anche a Cereser va data l'occasione per mettersi alla prova fino in fondo. Giagnoni stesso ha bisogno di sapere sino a che punto può contare su certi uomini, non può continuare a cambiare formazione ogni domenica seguendo le impressioni della piazza. Non è comunque in difesa che il Torino ha mancato:, senza la deviazione di Mozzini sarebbe finita zero a zero. E' stato l'attacco a fallire; anche se il centrocampo non ha funzionato a mille, i palloni agli avanti sono arrivati. Sala ha giocato in posizione più avanzata, ma dopo gli ormai consueti duelli con Beatrice non ha trovato la lucidità per rendersi pericoloso in fase di conclusione. Vernacchia ha deluso in pieno, andando inoltre troppo spesso a far confusione al centro, Bui e Graziani hanno regalato al pubblico - specialmente il secondo - preziosismi di stile brasiliano, hanno tentato scambi troppo difficili per poter avere successo al cospetto di una difesa come quella toscana.Graziani è stato l'unico ad alternare la ricerca dello scambio stretto con manovre di maggior respiro. Due suoi cross erano da gol ma non hanno trovato compagni lesti ad intuirli. Al momento è senza dubbio lui la spalla migliore per Pulici.L'assenza del centravanti, già il migliore a Marassi, ieri è pesata moltissimo. Sempre con le spalle alla porta, abituato ormai ad un gioco utilissimo di appoggio ma non più alla conclusione diretta, se si escludono i tentativi di deviazione di testa, Bui non è mai stato un pericolo per Galdiolo, che, pur non avendo perso nulla in fatto di decisione e potenza atletica, ha affinato molto il suo gioco tanto da figurare fra i migliori della Fiorentina dall'inizio della stagione. Lui, l'ottimo Merlo e Speggiorin (che non ha trovato spazio per il tiro, ma ha confermato doti di palleggio ed intelligenza di manovra) sono stati i migliori di un complesso in cui nessuno ha demeritato. Euono Guerini, alla seconda prova in serie A; Mascetti per frenarlo ha dovuto disputare una delle sue più sicure gare in granata. La partita ha subito sottolineato la scarsa vena dell'arbitro, che al primo minuto ha sorvolato sul netto abbraccio con il quale Beatrice ha accolto Sala al primo contatto diretto, ben dentro l'area di rigore. Nel mondo del calcio italiano ci sono molte curiose interpretazioni, una delle quali sostiene che un rigore al primo minuto rovina la partita. Se invece Sala andava via all'avversario e segnava, era diverso. Comunque i granata protestavano timidamente, tutti tesi in una partenza lanciata che per venti minuti ha visto i toscani in soggezione. Scambi in velocità, guizzi di Graziani, bei recuperi di Mascetti, potenza dei difensori. Il Torino pareva avviato ad un autorevole successo, quando al 30' subiva il classico colpo d'incontro. Discesa dei toscani sulla destra, centro lungo per Merlo, Agroppi era fuori tempo, avrebbe potuto fermare la palla con le mani ma ci rinunciava, la mezz'ala puntava verso l'area, convergeva al centro, faceva partire una botta non difficile che diventava imparabile dopo aver urtato contro Mozzini. Il Torino rispondeva sei minuti dopo con Graziani che scattava sulla sinistra, attirava la difesa su di sé e poi cambiava dall'altra parte, dove Vernacchia arrivava in ritardo. La ripresa si iniziava sullo stesso cliché; il Torino vedeva salire sino alla decina i corner, portava assalti troppo centrali, non riusciva a passare. Si infortunava Guerini ed entrava Parlanti fra i viola, poi Merlo azzeccava il secondo contropiede e tirava sul montante a destra di Castellini. Sospiro di sollievo dei granata, Giagnoni richiamava lo stanco Agroppi per far posto a Salvadori, poi era Bui (27') a colpire il montante con una deviazione di testa su centro di Zecchini smorzato da Graziani. L'ultimo quarto d'ora era un assedio a Superchi, che non si faceva sorprendere, restando anche a terra dopo un'uscita avventurosa. Fra il suo incidente e quello di Guerini c'erano non meno di cinque minuti da recuperare. Toselli ha chiuso al 90' esatto. Tutto regolare.