Comunale

09/12/1973

h.14.30

TORINO - JUVENTUS 0-1 (0-0) Torino: Castellini, Lombardo, Fossati, Mozzini, Zecchini, Agroppi, Rampanti, Ferrini, Graziani (al 72' Vernacchia), Sala C., Bui. A disposizione: Sattolo, Salvadori. All.: Giagnoni. Juventus: Zoff, Spinosi, Marchetti, Gentile, Morini, Salvadore, Causio, Cuccureddu, Anastasi, Capello, Bettega. A disposizione: Piloni, Altafini, Longobucco. All.: Vycpalek. Arbitro: Panzino di Catanzaro. Reti: Cuccuredu 74'. Spettatori: 62.902 di cui 14.836 abbonati e 48.066 paganti per un incasso di 148.065.000 lire. Note: Giornata di sole ma fredda, terreno in buone condizioni. Ammoniti Agroppi, Fossati e Gentile per scorrettezze, Rampanti per proteste. Cronaca [Tratto da La Stampa del 10 dicembre 1973] All'inizio dei due tempi, un attimo prima di fischiare l'avvio del gioco, l'arbitro Panzino si è fatto il segno della croce. E' una sua abitudine, del resto comune a molti sportivi, ma nell'occasione il gesto - che è insieme dimostrazione di fiducia e invocazione di aiuto - aveva motivazioni particolari. Il Torino proprio la domenica precedente a Vicenza aveva ritrovato la grinta che gli è indispensabile per essere lui: la Juventus era finalmente decisa a chiudere la serie nera dei derby, metteva un quasi-esordiente privo di complessi a guardia di Sala, solitamente l'uomo attorno al quale si accendono le mischie più calde. Chi ha avuto l'impressione di un derby corretto, si è sbagliato: non è stata una gara cattiva, almeno sino al segnale di chiusura, ma dura quanto basta. I duelli Lombardo-Anastasi, Gentile-Sala, Morini-Bui e Mozzini-Bettega sono stati atleticamente molto validi, ma anche piuttosto disinvolti. Il pubblico, preso dall'incertezza del risultato e dall'alternarsi delle manovre, non può certo aver contato gli interventi ai quali è stato costretto Panzino: ben cinquantanove, uno ogni minuto e mezzo di gioco (uno ogni minuto, se si considera che la partita ha in media solo un'ora di movimento, il resto sfuma in perdite di tempo varie, non recuperate). Soltanto in tre occasioni, l'arbitro ha dovuto fischiare per falli di mano, per il resto sono state tutte scorrettezze. Gliene sono scappate poche, anche se non ha visto la botta di Salvadore a Fossati, che poteva costare cara al ginocchio del granata, ed anche se nel finale ha punito Gentile mentre era Sala che si appoggiava all'avversario. Un derby con il fuoco a fior di bulloni, quindi, che Panzino proprio con i suoi ripetuti interventi ha tenuto nei binari. Il primo fallo è stato di Lombardo, dopo 54 secondi di gioco, l'ultimo di Gentile ad un minuto e mezzo dalla fine. Rispettivamente con otto e dieci scorrettezze a testa sono stati i duri della battaglia stracittadina. E' curioso notare che il secondo cattivodella Juve, alla pari con Morini, è Bettega con quattro falli: Roberto sta ritrovando grinta e potenza. Causio con tre, Capello con due. Spinosi, Salvadore e Cuccureddu con una scorrettezza a testa, portano a ventisei il totale di interventi contrari di Panzino, tutti per rudezze. A carico del Torino tre falli di mano (uno dei quali inventato, visto che Anastasi ha tirato da un metro addosso a Zecchini), e poi dopo le otto scorrettezze di Lombardo, le quattro di Sala (due consecutive su Causio, nello spazio del 68' minuto), tre ciascuno di Mozzini, Agroppi, Rampanti, Ferrini, Graziani, due di Vernacchia (appena entrato in campo, ancora spaesato), una di Bui in recupero su Morini. In totale, trenta punizioni contro i granata per gioco rude, e tre per falli di mano. Il rilievo statistico sugli interventi di Panzino sottolinea anche l'andamento della gara: per la Juve, quindici falli nel primo tempo quando pativa un poco l'aggressività del Torino e solo undici nella ripresa, condotta con maggiore autorità. Contro i granata undici punizioni per scorrettezze nei 45 minuti iniziali, ben diciannove nella seconda metà della partita, quando il fiato grosso annebbiava le idee. Le marcature strette, ossessionanti per taluni duelli, sono state indubbiamente la causa di tante punizioni, sui due fronti. Con i quattro scontri già ricordati, le altre coppie sono state Spinosi-Graziani, Marchetti-Rampanti, Causio-Fossati, Cuccureddu-Agroppi, mentre a centrocampo Ferrini e Capello a volte sono rimasti lontani, però senza mai perdersi di vista, pronti ad incrociarsi con decisione sulle linee essenziali della manovra. Il Torino ha iniziato con disinvoltura, in attacco, e già al 3' ha avuto una occasione da gol: da Bui a Sala, tiro trasversale deviato da Zoff, indugio di Graziani (un po' greve nei movimenti) al momento di ribattere in porta. Un minuto dopo era Agroppi a fallire il controllo su un tocco laterale dello stesso Graziani. La seconda palla favorevole per i granata sfumava banalmente mentre cresceva il rimpianto per l'assenza di Pulici. La Juventus si faceva pericolosa all' 11' con una deviazione di Anastasi, al 18', impegnava Castellini con un colpo di testa di Bettega, ben piazzato ma fiacco, che il portiere granata bloccava in tuffo. Scattava in contropiede Fossati ma era fermato bruscamente da Salvadore. quindi Bui saltava fra Salvadore e Morini e schiacciava indietro una palla invitante, ma nessuno l'aveva seguito. Ancora Bui tentava il tiro al volo alla mezz'ora fallendo il bersaglio di poco, rispondeva Cuccureddu con una bella girata, alta sul sette a destra di Castellini. La ripresa ha visto i bianconeri partire di slancio, al 10' Castellini era costretto a parare in due tempi un bolide di Marchetti (scattato su una incertezza tra Graziani e Rampanti), ed un minuto dopo doveva volare sui piedi di Anastasi liberatosi con un guizzo di Lombardo e Zecchini. Ancora una bella deviazione del giaguaro-granata al 24' sul tiro di Causio, mentre la pressione juventina si faceva più continua, ed il Torino perdeva colpi per il calo evidente di Sala ed Agroppi. Alla mezz'ora, il gol decisivo. Anastasi sulla destra andava via a Lombardo e centrava. Cuccureddu anticipava Agroppi e schiacciava di testa. Castellini (rimasto bloccato fra i pali) respingeva alla meglio ma lo stesso''Cuccù'' confermava il suo momento di goleador infilando al rimbalzo. I granata cercavano caparbiamente di recuperare, Zoff al 37' salvava il risultato deviando in tuffo (e poi allontanando di piede) una botta ravvicinata di Agroppi al termine di una manovra Ferrini-Bui. Era l'ultimo sprazzo del Torino. La partita si chiudeva con i una pericoloso affondo del campioni d'Italia e Bettega, sbucato fra Fossati e Zecchini, mandava fuori di poco il pallone centrato da Salvadore. Al fischio di chiusura per Panzino cominciava il difficile, preso nel vortice Giagnoni-Causio.