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Comunale |
23/12/1973 |
h.14.30 |
TORINO - FOGGIA 0-0 Torino: Castellini (al 46' Sattolo), Lombardo, Fossati, Mozzini, Zecchini, Agroppi (al 70' Mascetti), Rampanti, Ferrini, Graziani, Salvadori, Pulici. A disposizione: Bui. All.: Giagnoni. Foggia: Trentini, Cimenti, Colla, Bruschini, Pirazzini, Valente, Villa S. (all'84' Gorin), Rognoni, Liguori, Pavone. A disposizione: Giacinti, Fabbian. All.: Toneatto. Arbitro: Casarin di Milano. Reti: - Spettatori: 23.672 di cui 14.836 abbonati e 8.836 paganti per un incasso di 20.831.700 lire. Note: Giornata grigia, piovosa e fredda, terreno allentato ma non pesante per la pioggia caduta nei giorni scorsi. Ammoniti per scorrettezze Colla, Cimenti e L.Villa, e Fossati per proteste. Cronaca [Tratto da La Stampa del 24 dicembre 1973] Sattolo ''senza voto'' dopo aver sostituito Castellini a metà gara: il particolare sottolinea l'andamento di Torino-Foggia, che è stata partita vera solo per i primi quarantacinque minuti, e per il resto un sempre più confuso assedio all'area pugliese difesa da un muro di maglie bianche, dietro alle quali il portiere Trentini ha compiuto miracoli, aiutato anche da un pizzico di buona sorte. Non che il Torino abbia incantato, ma è certo che nessun appunto si può muovere a Ferrini e colleghi sul piano dell'impegno. I granata hanno finito la gara stremati, ed il Foggia appariva paradossalmente fresco soltanto perché è sempre più facile distruggere il gioco, che cercare di costruire qualcosa. Se nella ripresa sono stati costretti a badare soltanto ad evitare il peggio, i foggiani hanno dimostrato però nel primo tempo di meritare la posizione in classifica, con un gioco fatto di una ragnatela di passaggi, con un notevole movimento, con una sincronia molto precisa negli scambi, con guizzi in avanti ora di Rognoni ora di Pavone. Il tutto sostenuto dal gran lavoro in appoggio di Valente, elevato al rango di un Dino Sani dall'incomprensibile disinteresse iniziale nei suoi confronti, prima che Salvadori venisse posto sul suo cammino. Il gioco predicato da Toneatto si basa sull'enorme impegno fisico dei singoli (e ciò spiega come alla distanza la squadra abbia avuto energie solo più per difendersi), sul controllo del pallone il più a lungo possibile, secondo la teoria che considera più sicuro un lancio indietro al proprio portiere che un passaggio in avanti un po' aleatorio. Una teoria molto discutibile, non certo fatta per favorire lo spettacolo, ma il Foggia bada al pratico, e la classifica - nonché il risultato di ieri - gli danno ragione. E' una squadra da battaglia, dal campo alla panchina (dove Toneatto ed i suoi, in ''eskimo'' militare color grigioverde, sembravano in trincea), che sta mettendo da parte punti in vista del peggio, dei tempi in cui il calo atletico potrebbe provocare degli scompensi. Il Torino ha preso l'avversario di petto, nel primo tempo ha cercato a sua volta di partire in contropiede, ma non è riuscito ad arrivare al gol. Se nel finale, un pieno assalto, era impossibile pretendere scambi precisi nella ribollente metà campo foggiana, nel primo tempo la coppia di punta non ha funzionato al meglio. Pulici non poteva essere in condizione dopo la lunga assenza dal clima del campionato, e dopo un bel colpo di tacco smarcante per Salvadori si è via via affievolito, anche a causa del sin troppo deciso marcamento di Colla; Graziani ha cercato di muoversi su tutto il fronte dell'attacco, ma ha mostrato la corda sul piano dell'esperienza, cercando il dribbling, tentando di sfondare da solo, contro una difesa che poteva essere aggirata solo con scambi rapidi. Nel corso della ripresa-assedio, si pensava da un momento all'altro che Giagnoni sostituisse uno dei due con Bui, la cui astuzia ed il cui colpo di testa parevano le armi adatte per tentare di sbloccare lo zero a zero, considerando che Pirazzini e colleghi erano ben poco infastiditi sui lanci operati dal centrocampo granata e sui dieci corner (a uno) subiti. Invece Bui è rimasto inutilizzato in panchina, e quando è arrivato il messaggero a portare a Cancian i consigli di Giagnoni, si è visto alzarsi Mascetti per sostituire Agroppi. Una sorpresa, già pareva che Bui stesse per togliersi la tuta. Bloccate le punte, sufficientemente sicuri i difensori per quanto impegnati nel modo più difficile, contro avversari lanciati in contropiede, il Torino ha avuto il suo punto di forza nei centrocampisti, guidati da un capitan Ferrini semplicemente formidabile per lucidità, sicurezza nel tackle, generosità, potenza di tiro. Gli hanno dato man forte il sempre più valido Salvadori (che si è inserito in attacco nella stessa posizione del gol bolognese, fallendolo stavolta per un lieve errore di mira) e Rampanti, mentre Agroppi sul terreno pesante e scivoloso è stato meno efficace che a Bologna. I granata sono partiti bene con una manovra Pulici-Rampanti-Graziani, e tocco per Salvadori anticipato in corner, ma la risposta in contropiede del Foggia è stata immediata: azione Liguori-Pavone, palla all'avanzante Valente che ha tirato addosso a Mozzini. Diligenti come tante api operaie, i giocatori pugliesi hanno cominciato il loro movimento diligente, che il Torino ha cercato di interrompere di forza. Il gol granata per poco non è arrivato al 13', quando Salvadori ha cercato Pulici ed è scattato in avanti per ricevere il passaggio (di tacco!) del compagno. Salvadori è entrato in area, ha calciato rasoterra ma la palla è uscita sul fondo, appena a lato. I brividi maggiori per Trentini sono arrivati nella ripresa, che il Torino ha giocato con l'inoperoso Sattolo fra i pali, al posto del malconcio Castellini. Al 10' una punizione cinque metri fuori area ha dato il via ad un vero fuoco d'artificio: staffilata a mezza altezza di Pulici, respinta volante di Trentini, tiro di Mozzini al rimbalzo e salvataggio di Colla sulla linea, nuova botta di Fossati e palla contro il montante. Dieci minuti dopo, conferma che la partita era segnata per il Torino. Cannonata di Ferrini da fuori area, respinta di pugno del portiere che poi, per quanto sbilanciato, ribatteva miracolosamente di piede il tiro di Graziani diretto in rete. Poi il ribollente ma vano forcing granata. |
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