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Comunale
10/11/1974
h.14.30
TORINO - FIORENTINA 2-1 (1-0)
Torino
: Castellini, Lombardo, Callioni, Mozzini, Santin, Agroppi (al 57' Salvadori), Graziani, Ferrini, Zaccarelli, Mascetti, Pulici. A disposizione: Pigino, Roccotelli. All.: Fabbri.
Fiorentina: Superchi, Galdiolo, Roggi, Beatrice (al 46' Caso), Brizi, Della Martira, Guerini, Merlo, Casarsa, Antognoni, Saltutti. A disposizione: Mattolini, Pellegrini. All.: Rocco.
Arbitro: Prati di Parma.
Reti: Pulici 29', 49' (T), Guerini 61' (F).
Spettatori: 32.904 di cui 15.146 abbonati e 17.758 paganti per un incasso di 49.696.500 lire.
Note: Giornata fresca, terreno brullo. Ammoniti Antognoni per comportamento non regolamentare, Pulici per gioco scorretto, Mascetti per fallo di reazione e Zaccarelli per proteste.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 11 novembre 1974]
Ritrovato lo slancio che gli è caratteristico, il Torino ha messo sotto la Fiorentina ed il suo pretenzioso Antognoni, neo golden boy del nostro calcio. Una vittoria stile vecchi tempi, quella dei granata: bisogna guardare al risultato, alle fiammate offensive, agli scatti veementi di Pulici, ai tackles roventi di capitan Ferrini, più che al gioco che è venuto fuori solo a tratti. I toscani, sacrificati da Rocco con una tattica prudenziale, sembravano puledri frenati da un morso scomodo: attaccavano ma senza punte, con un troppo scarso appoggio da parte dei centrocampisti ancorati alla Maginot che il paron aveva organizzato sui tre quarti del terreno. Una partita non bella, ma sempre tesa agonisticamente, nervosa, con scontri rabbiosi e con la purtroppo (diciamo purtroppo perché puntavamo su una prova sicura di Prati, arbitro che stimiamo) sconcertante partecipazione del direttore di gara, che ha ammonito molto ed a caso, che non ha saputo rendersi autoritario, che ha commesso errori di valutazione clamorosi, che nel finale ha rischiato grosso inventandosi due minuti abbondanti di recupero nei quali Caso ha sbagliato l'unica palla-gol che la Fiorentina ha saputo creare. Se i viola avessero pareggiato è facile immaginare cosa sarebbe successo. Mancava Sala, anche per questo il Torino ha presentato una fisionomia diversa da quella consueta. La squadra ha perso in bellezza, lo spettacolo ha sentito la mancanza degli spunti del fuoriclasse granata, ma la manovra in contropiede ha avuto spesso maggiore rapidità, le punte hanno avuto più lanci a disposizione. Un gioco semplice, meno ricco, ma a volte di rara efficacia. Il lavoro di Fabbri è senza dubbio difficile, visto che deve amalgamare giocatori di indubbio valore ma di caratteristiche spesso contrastanti, tuttavia i punti di riferimento precisi ci sono e non vanno dimenticati. Uno è Ferrini: che questo gioco di perno a centrocampo lo realizzi il capitano di tante battaglie o un giocatore più giovane può anche non interessare al tifoso (per ora, comunque. Giorgio si fa ancora sentire in tutti i sensi), ma il fatto è che l'uomo d'ordine, il filtro capace del contrasto deciso ed anche del fallo utile, è indispensabile davanti alla difesa. Il secondo riferimento inequivocabile riguarda Mascetti, il centrocampista che meglio sa inserirsi in avanti, che meglio lega con le punte. Mascetti, Graziani e Santin sono i tre che più degli altri si sono inseriti nell'ambiente granata, ricco di temperamento e di agonismo. Ieri l'inizio di Callioni e Zaccarelli (poi saliti di tono alla distanza, in particolare il secondo protagonista di un ottimo secondo tempo) è stato disperante: errori di tocco, ritardi negli interventi, soprattutto un tono di sufficienza pensiamo involontario ma antipatico. In progresso Mozzini, per il quale è però necessaria la controprova di un rivale meno acerbo di Casarsa; sempre sicuro Castellini, in netto crescendo Pulici, il quale non solo ha svolto in modo splendido, come dimostrano i due gol, il suo ruolo di opportunista dell'area di rigore, ma ha pure cercato la manovra, è tornato in copertura, ha sparato alcune bombe degne di miglior fortuna. I giudizi sui singoli non trovano purtroppo rispondenza con quelli sulla manovra d'assieme, anche se va detto che sul non-spettacolo ha pesato non poco la evidente prudenza dei due tecnici. Giocando in casa, ovviamente, i granata hanno osato di più, ma la Fiorentina ha deluso in maniera ancora maggiore. Partendo con Guerini all'ala Rocco denuncia sin troppo scopertamente le sue intenzioni, ed è una mossa ingenua quella di inserire Caso una volta in svantaggio. Una staffetta persino puerile, che è bastata comunque per far capire - se ancora era necessario - con quali criteri il tecnico triestino conti di portare avanti la squadra. Ha deluso Antognoni, le cui doti di classe nessuno può negare, ma dal quale alla vigilia delle convocazioni per la Nazionale era lecito attendersi una prova più efficace. Anche il biondino, ad onta delle interviste persino riflessive che rilascia durante la settimana, deve essere già arrivato con la testa oltre le nuvole: nervoso, litigioso, indisponente per certi atteggiamenti da divo del tutto ingiustificati, si è fatto vedere in campo soprattutto per due magnifiche bordate su calcio di punizione (che hanno trovato altrettanto pregevoli repliche da parte di Castellini) e per alcuni inserimenti in avanti peraltro troppo insistiti, e quindi destinati ad essere bloccati con una certa facilità. Una partita non bella quindi, malgrado fossero in campo alcuni dei giovani più interessanti per il futuro del calcio italiano. I toscani si sono presentati con una avanzata di Roggi sulla destra e deviazione di testa fuori bersaglio di Saltutti, quindi con un nuovo centro del terzino e tiro sbilenco di Casarsa, ma erano solo affondi d'assaggio. Presto la squadra ospite ha dimostrato di volersi muovere con prudenza, e poiché il Torino era altrettanto circospetto, si può immaginare che tipo di gara il pubblico ha dovuto digerire, almeno all'inizio. La prima emozione è stata provocata al 20' da una bordata di Mascetti che ha costretto Superchi ad una difficile deviazione in angolo, preludio del gol arrivato tre minuti dopo. Zaccarelli è andato via bene sulla sinistra, ha centrato per Graziani che è saltato di testa assieme a Della Martira: l'intervento dei due rivali ha prolungato la traiettoria del cross, Pulici si è avventato in ritardo e Beatrice cercando di appoggiare su Superchi lo ha messo in crisi con un tocco alto e spiovente che il portiere ha respinto inarcandosi in volo. Pronto, lo stesso Pulici si è gettato di testa ed ha ribattuto in rete. La risposta della Fiorentina, che il Torino ha favorito arretrando eccessivamente in difesa dell'esiguo margine, si è concretizzata nelle due staffilate su punizione di Antognoni respinte da Castellini, e da una serie di avanzate che la difesa granata, bloccata attorno a Santin, non ha avuto difficoltà a controllare. La gara si è fatta più nervosa, Prati ha iniziato il suo show facendo spesso sussultare Fabbri in panchina. In apertura di ripresa Rocco ha compiuto un gesto di coraggio presentando Caso al posto di Beatrice, e la partita è diventata più vivace. Il Torino saliva di tono. Zaccarelli si inseriva meglio, Mascetti incrementava il suo movimento. Toccava a loro due, al 5', impostare l'azione del secondo gol. Mascetti vinceva un contrasto a metà campo, toccava indietro al compagno che gli restituiva il pallone e scattava deciso sulla destra a dettare il passaggio che arrivava pronto: Zaccarelli entrava in area e faceva partire un rasoterra trasversale violentissimo che Pulici in corsa infilava in rete con potenza e freddezza. La partita sembrava finita, ma il Torino si chiudeva sin troppo in difesa e la Fiorentina visto lo svantaggio osava un po' di più. Al quarto d'ora, su una palla alta di Caso, nessun granata entrava di testa con la necessaria convinzione ed al limite dell'area Guerini poteva raccogliere e battere Castellini con un tiro basso. L'ultima mezz'ora diventava così di fuoco. Prati andava in crisi provocando proteste e reprimendole poi a forza di cartellini gialli. Ammoniti Mascetti per un accenno di reazione dopo un fallo di Antognoni. Pulici (e prima ancora era toccato ad Antognoni e Zaccarelli) per un tackle appena deciso, poi ululati del pubblico per un tiro di Zaccarelli ribattuto dal braccio di Galdiolo. Il Torino, peraltro, reagiva bene, Ferrini faceva da argine, Zaccarelli e Mascetti partivano con rinnovata lena in appoggio alle punte, mentre Salvadori (sostituito Agroppi prima del gol toscano) prendeva meglio le misure ad Antognoni. Saltutti impegnava Castellini al 33', poi Superchi vedeva passare sulla traversa tre staffilate di Pulici. Quindi il recupero deciso da Prati, lo sbaglio di Caso che alzava oltre la porta a cinque metri da Castellini, dopo un corner di Antognoni. E finalmente l'arbitro chiudeva il match.