WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Comunale
15/12/1974
h.14.30
TORINO - LAZIO 2-2 (0-0)
Torino
: Pigino, Lombardo, Santin, Mozzini, Cereser, Agroppi, Graziani, Ferrini, Sala C., Zaccarelli, Pulici P. (al 67' Salvadori). A disposizione: Sattolo, Callioni. All.: Sentimenti III (Fabbri squalificato).
Lazio: Pulici F., Ghedin, Polentes, Wilson, Oddi, Martini, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Badiani. A disposizione: Moriggi, D'Amico, Franzoni. All.: Maestrelli.
Arbitro: Casarin di Milano.
Reti: Martini 57' (L), Graziani 66' (T), Aut.Martini 73' (T), Aut.Mozzini 78' (L).
Spettatori: 32.224 di cui 15.146 abbonati e 17.078 paganti per un incasso di 51.948.000 lire.
Note: Pomeriggio di sole, temperatura mite. Ammonito Agroppi per comportamento non regolamentare, calci d'angolo 10-7 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 16 dicembre 1974]
Torino e Lazio si spartiscono il bottino e rimangono sole nella scia della Juventus che prende il largo. Il pareggio è giusto anche se, a fine partita, c'è stato un tentativo di invasione di campo (i danni si limitano alla rete di protezione, grazie al pronto intervento della forza pubblica da parte di un gruppo di tifosi inferociti con l'arbitro Casarin, reo di aver ignorato (87') un intervento falloso, in area, di Martini ai danni di Salvadori e di aver concesso una semplice punizione dal limite - anziché il penalty - per un fallo di Ghedin su Sala (89'). Il fallo più sospetto è senz'altro quello di Martini che aveva sbilanciato, con una coscia, Salvadori. Sul secondo, invece. Casarin ha visto giusto: Ghedin aveva afferrato Sala per il braccio sinistro, sul limite, ed il granata, sullo slancio, era caduto dentro l'area. Due episodi da moviola che hanno avvelenato il pubblico ed hanno gettato un'ombra sull'operato del milanese Casarin che, sino a quel momento, aveva diretto molto bene. Se Casarin avesse concesso il rigore, il Torino avrebbe probabilmente vinto ma la Lazio non meritava la sconfitta, per la sua condotta di gara intelligente e per il suo gioco più razionale. Era passata per prima in vantaggio con Martini, poi era stata raggiunta da Graziani e superata da un autogol di Martini: sempre su autogol (Mozzini) aveva riequilibrato il punteggio. Negli spogliatoi. Fabbri ha ammesso che. Ira le squadre incontrate sinora dal Torino, la Lazio è quella che ha giocato meglio e che il pareggio, contro i campioni d'Italia, è più che accettabile. Condividiamo il giudizio di Fabbri: la Lazio sta ritrovando quel gioco corale che l'anno scorso le aveva consentito di conquistare il titolo. Il Torino, invece, pur apparendo in lieve progresso rispetto al derby, è riuscito solo a tratti a produrre una manovra collettiva efficace: nel primo tempo ha fatto più confusione che gioco. I granata si battevano con grande impegno ma con poche idee, soggiogati dalla semplicità del gioco della Lazio che era riuscita a prendere il sopravvento a centrocampo. Frustalupi e Ferrini si fronteggiavano a distanza ma era il regista laziale a trarne vantaggio: mentre Frustalupi faceva viaggiare i compagni. Ferrini appariva un po' impacciato, incerto sul da farsi. Agroppi reggeva a fatica il passo di Re Cecconi che si muoveva con notevole dinamismo e Martini conteneva le galoppate di Zaccarelli e, al tempo stesso, assicurava una buona spinta alla squadra. Ne conseguiva che Pulici e Graziani erano riforniti in ritardo, quando ormai erano marcati e che le proiezioni offensive di Santin (bravo sia come controllore di Chinaglia, sia nel gioco senza palla) non venivano sfruttate a dovere. Era Pigino a compiere i primi interventi sul contropiede manovrato della Lazio. Il vice-Castellini dava finalmente una misura del proprio valore bloccando, in bello stile, una staffilata di Chinaglia su punizione (10'). Due volte, al 17' e al 20', la porta di Pigino correva seri pericoli su colpi di testa di Garlaschelli - prima servito da Chinaglia e poi da Frustalupi - che sfioravano i pali. Il Torino cercava di reagire ma la sua azione era più improvvisata che logica sia per la mancanza di un vero coordinatore (non è una novità! Sia per imprecisione nell'ultimo passaggio. Il portiere laziale era praticamente inattivo. Dalla panchina granata (22') partiva l'ordine, per Graziani e Pulici, di scambiarsi con maggior frequenza di posizione. E, finalmente, il Torino dava segni di risveglio. Un fendente di Zaccarelli sbucciava il montante della porta laziale. La prima parata di Pulici si registrava dieci minuti dopo su una punizione di Graziani a filo di traversa. Il momento era favorevole al Torino che teneva sotto pressione gli ospiti e, sui piedi di Graziani capitava un'occasione d'oro al 40'. Da un rimpallo favorevole, nasceva un lancio di Ferrini per Pulici che serviva Graziani: l'ala si presentava davanti a Pulici, concludeva ma il portiere riusciva a deviare, con una gamba, la palla-gol. Nella ripresa, il Torino aggrediva la Lazio. I biancazzurri davano vita ad insidiosi contrattacchi. Il gol non tardava. Un minuto dopo la Lazio passava in vantaggio. L'azione partiva dal piede di Re Cecconi ed era proseguita da Frustalupi: la palla perveniva a Oddi che faceva sponda per Martini il cui tiro, di sinistro, stecchiva l'incolpevole Pigino. La situazione si faceva precaria per il Torino che, però, non si arrendeva. Garlaschelli, sfuggito a Mozzini, mancava il raddoppio (14') e la Lazio tirava i remi in barca, limitandosi a fare accademia. Il pubblico, sportivamente, applaudiva, ma il Torino ne approfittava per pareggiare (20'). Ferrini apriva sulla destra verso Cereser che serviva Santin: lo stopper preparava il tiro per Graziani che, con le spalle voltate alla porta, controllava, si girava e di sinistro sparava mandando il pallone a sbattere contro il palo ed a carambolare in rete. Subito dopo il pareggio Pulici, per una contrattura alla coscia destra, lasciava il campo ed era sostituito da Salvadori. Martini lo prendeva in consegna mentre su Zaccarelli si portava Oddi e Ghedin passava su Graziani. Con tutte le sue forze il Torino si lanciava in avanti e, su azione di calcio d'angolo, raddoppiava (27'). Dalla bandierina calciava Sala, la palla spioveva in area: Agroppi, alzando un po' troppo la gamba (di qui le proteste laziali) intercettava per Zaccarelli che concludeva: la palla schizzava sulla schiena di Martini, s'impennava e ricadeva, lontano dalla portata di Pulici, spiazzato, sotto la traversa e finiva in rete. Autogol. La Lazio aveva ancora un'impennata e, su autorete di Mozzini, pareggiava al 32'. Lancio di Frustalupi per Chinaglia che, di piatto, serviva Badiani: tiro, deviazione di Mozzini con i tacchetti della scarpa, e Pigino era battuto per la seconda volta, senza colpa.