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Comunale
30/03/1975
h.15.00
TORINO - JUVENTUS 3-2 (1-1)
Torino
: Castellini, Santin, Mozzini, Salvadori, Cereser, Agroppi, Graziani, Mascetti, Sala C., Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Manfredi, Callioni, Roccotelli. All.: Fabbri.
Juventus: Zoff, Spinosi, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Damiani, Causio, Anastasi, Capello, Bettega. A disposizione: Piloni, Altafini, Cuccureddu. All.: Parola.
Arbitro: Ciacci di Firenze.
Reti: Pulici 19' rig, 71' (T), Bettega 34' (J), Capello 83' (J), Zaccarelli 88' (T).
Spettatori: 40.785, di cui 15.146 abbonati e 25.639 paganti per un incasso di 84.544.000 lire.
Note: Cielo coperto, temperatura appena fresca. Nessun incidente di rilievo, ammonito Agroppi per condotta non regolamentare.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 aprile 1975]
Il derby è finito con i granata a far mucchio attorno ed addosso a Fabbri, a pubblica dimostrazione della stima degli atleti verso il tecnico, dopo una vigilia tanto tormentata ed amara. Per i tifosi venuti allo stadio decisi a portare avanti la loro contestazione, è stato il crollo definitivo, e del resto il loro entusiasmo già confermava che sono sempre i risultati a contare per la maggioranza dei fans. La prima botta a chi cercava la rissa l'avevano già data, e chiaramente, i ventidue in campo dando vita al più bello e più corretto derby degli ultimi tempi. Il Torino ha avuto anche la gioia (ed i due punti: non si dimentichi che una sconfitta avrebbe allontanato i granata dal gruppo delle migliori) del successo, un successo conquistato lottando coraggiosamente, superando i momenti difficili con l'impeto di tutti, arrivando al gol decisivo con un arrembaggio finale da squadra di carattere. La Juventus è stata punita da un risultato negativo che visto l'andamento del gioco certamente non le toccava, ha avuto il merito (vano se si guarda la classifica, ma indiscutibile) di ribattere sempre con calma, attraverso il gioco, alle reti dei rivali che l'hanno costretta ad un continuo inseguimento. Quando, a due minuti dalla fine, Zaccarelli ha infilato la rabbiosa botta del 3 a 2 non c'era più spazio per tentare un nuovo recupero. Di fronte erano una squadra in salute, ed una che recuperava per l'occasione elementi da tempo assenti e nonostante ciò costretta a schierare giocatori in ruoli non congeniali. Ha vinto la seconda, segno che ha gettato sulla bilancia più cuore e che ha avuto dalla sua anche un pizzico di fortuna. Fabbri ha rischiato, per una volta gli è andata bene. Aveva a disposizione un solo difensore-marcatore valido al cento per cento (Mozzini), un quasi convalescente (Santini, e gli avanti da controllare strettamente erano tre: Anastasi. Bettega e Damiani. Ha alternato sui primi due Mozzini e Santin, ha chiesto a Salvadori che terzino non è di stare su Damiani. Santin ha giocato benissimo specialmente se si considera la sua scarsa preparazione, ma ha sulla coscienza il gol di Bettega: prima ha permesso che l'avversario con sin troppa facilità lo tenesse lontano dalla palla, poi quando Roberto ha scambiato con Anastasi non lo ha seguito con la necessaria prontezza. Salvadori è stato incisivo ed efficace a metà campo confermando di poter essere un più che valido centrocampista, però Damiani in area di testa ha fatto ciò che ha voluto. Ma in porta c'era un Castellini favoloso, e l'unico pallone del bianconero sfuggito al giaguaro è finito contro il montante. Superati così i guai in difesa, il Torino ha lasciato Agroppi come libero avanzato (più o meno la posizione di Capello sull'altro fronte), ha messo un poco appariscente ma utilissimo Mascetti sulla strada di Causio, mentre Zaccarelli finiva sotto il controllo di Furino preoccupandolo al punto da ridurne le proiezioni offensive. Parola aveva invece l'imbarazzo della scelta: ha lasciato fuori Cuccureddu, come nella previsioni, avendo due marcatori di esperienza per Graziani e Pulici. ed il validissimo Gentile per Sala. La partita ha avuto la sua chiave proprio nei duelli Spinosi-Graziani e Morini-Pulici. Il primo è stato alterno, ma Graziani si è dimostrato più resistente tanto è vero che nel corpo a corpo Spinosi talvolta si è trovato in difficoltà: come al 19'minuto quando ad uno scatto ripetuto del rivale ha opposto un intervento affannoso (palla ed avversario colpiti insieme) che l'arbitro Ciacci ha punito senza esitazione con il rigore dell'uno a zero, messo a segno da Pulici che ha preso in controtempo Zoff. La sfida Morini i Pulici l'ha vinta il granata, in ottima forma fisica e talmente spregiudicato nel tiro da azzeccare nella ripresa una botta favolosa dal limite dell'area. Per una volta, comunque, gli appunti sui singoli svaniscono nel quadro generale di una gara che ha sempre tenuto avvinto il pubblico con una serie di capovolgimenti di fronte, e che ha portato alla ribalta da parte granata un Castellini semplicemente superbo, un Mozzini in costante progresso, un Sala a volte troppo caparbio nel palleggio ma sempre lucidissimo e quanto mai prezioso in fase di copertura. Fra i bianconeri come sempre alto il rendimento di Gentile, ottimo il movimento di Bettega (sul piano del gioco l'avrebbe forse controllato meglio Salvadori, ma Fabbri ne temeva i colpi di testa), sicuro ed efficace Capello autore di una prodezza degna del Maracanà nell'occasione del gol del due a due, vivace ed insidioso Damiani bloccato solo da Castellini e dalla malasorte. Causio e Furino hanno patito Mascetti e Zaccarelli (discorso rovesciabile, del resto), Zoff non ha nessuna colpa per le reti subite. Solo Scirea non ha convinto: chissà perché ha deciso, lui così tecnico e preciso, di votarsi ad un gioco cosi parrocchiale, da libero prima maniera. Questi gli ingredienti per il derby spettacolo che Torino e Juventus hanno regalato nel giorno di Pasqua. Le due rivali sul piano atletico si sono equivalse nel primo tempo, il migliore, nel quale la gara è stata sbloccata dal rigore già ricordato, e che non ha certo convinto giocatori e tifosi bianconeri. La Juve ha comunque reagito senza isterismi, con la manovra, e Damiani ha cominciato a rendersi pericoloso entrando anche con decisione su Castellini alla mezz'ora (abbracci fraterni e pacche sulle spalle). Al 34' è arrivato il pareggio: uno-due largo Bettega-Anastasi-Bettega con Santin fuori tempo e botta bassa dell'ala sinistra. Sullo slancio del pareggio, i bianconeri hanno accelerato e specialmente in apertura di ripresa la loro superiorità ha avuto un momento di chiara evidenza, con Damiani ancora protagonista. Flipper, con altrettanti colpi di testa, prima ha impegnato Castellini in una favolosa parata volante, quindi ha deviato la palla sul palo alla destra del portiere granata arrivato con un attimo di ritardo, poi - al 23' - ha costretto il giaguaro ad una deviazione miracolosa, con successiva botta di Capello che il portiere granata ha ribattuto col petto restando a terra senza fiato. Sulla risposta il Torino, che pareva accusare la fatica, è andato in vantaggio. Batti e ribatti in area juventina, rinvii imprecisi di Morini e Scirea, velo di Sala per Pulici che controllava di destro e di sinistro saettava all'incrocio alla destra di Zoff, già bravo nell'accennare la parata. I granata hanno ritrovato fiato e gioco, ma la Juventus ha ribattuto colpo su colpo sino a pareggiare al 39'. Roba da campioni di carambola: apertura di Capello per Gentile, scatto e cross, deviazione di Bettega per Anastasi, tocco in mezzo al volo del centravanti, aggancio di Capello nel vivo della difesa granata, pallonetto sulla testa di Agroppi, tiro basso alla sinistra di Castellini. Due a due a sei minuti alla fine La Juve respirava, ma il Torino non le concedeva tregua. Un affondo di Salvadori seminava il panico e sfiatava Gentile che non poteva più opporsi al successivo scatto del suo Sala che andava via per centrare basso dalla destra. Graziani controllava e tirava, Zoff di piede deviava sul montante, Agroppi si lanciava sul rimbalzo ma era anticipato da Furino, Zaccarelli staffilava a sua volta in porta, la palla urtava contro il braccio di Capello e finiva in porta.