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Comunale |
13/04/1975 |
h.15.30 |
TORINO - SAMPDORIA 1-1 (1-0) Torino: Castellini, Santin, Mozzini, Salvadori, Cereser, Agroppi, Graziani, Mascetti, Sala C., Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Manfredi, Callioni, Roccotelli. All.: Fabbri. Sampdoria: Cacciatori, Arnuzzo, Rossinelli, Lippi, Prini, Bedin, Valente, Boni, Maraschi, Salvi, Repetto (al 46' Magistrelli). A disposizione: Bandoni, Fossati. All.: Corsini. Arbitro: Gussoni di Tradate. Reti: Graziani 17' (T), Maraschi 60' rig. (S). Spettatori: 31.181 di cui 15.146 abbonati e 16.035 paganti per un incasso di 39.098.000 lire. Note: Terreno asciutto, ammoniti Bedin, Agroppi e Graziani per proteste. Espulso Boni al 56' per fallo di reazione. Cronaca [Tratto da La Stampa del 14 aprile 1975] Torino raccoglie il minimo risultato nei confronti del gioco svolto, la Sampdoria il massimo: ecco spiegato l'uno a uno, ecco sottolineati i demeriti di tiro dei granata ed i meriti agonistici dei liguri, che hanno saputo reagire con coraggio all'espulsione di Boni, tanto da pareggiare (rigore, realizzato da Maraschi) proprio quando si trovavano in dieci. La partita malgrado la delusione dei tifosi granata (per i quali contano solo i gol sbagliati e non quelli fatti anche quando il gioco non lo giustificherebbe, vedi derby) è stata interessante e spettacolare. In particolare nel primo tempo gli uomini di Fabbri hanno condotto azioni pregevoli, e la lucidità non è stata smarrita del tutto neppure nell'affannoso forcing finale, quando attaccando in massa la squadra ha dovuto abbandonare gli schemi ragionati interpretati in precedenza, ed è andata a far mucchio in area avversaria soffocando le punte. La gara ha dato al Torino una nuova conferma dei suoi problemi. I ruoli sono tutti coperti ottimamente, al di là degli alti e bassi di rendimento che non possono incidere sul giudizio globale, eccetto il più importante, quello dell'uomo-squadra a centro campo. Un uomo che non solo sappia dare ordine al gioco, ma abbia anche tanta personalità ed esperienza da poter dirigere i compagni alla voce, avvertirli dei pericoli che si corrono quando si attacca e non si segna. Visto che, ad onta delle speranze di Fabbri, questo finale di stagione vale per il Torino solo più come lasciapassare per la Coppa Uefa '75-76 e come ulteriore controllo di pregi e difetti, partite come quella di ieri sono doppiamente utili. Infatti, non solo ha confermato le carenze granata, ma ha anche sottolineato quanto già si sapeva: il sampdoriano Boni, al quale si dice il Torino faccia la corte, è un ottimo "gregario" ma non un elemento capace di ragionare e di vedere il gioco. Non è un giudizio maturato in un pomeriggio, ma in più partite. Boni è un Bonetti più giovane ma persin meno forte: nella Samp la mente è Salvi, che sino a quando ha avuto fiato ha messo nel guai Agroppi. Persino nella Under 23, ad Hertoghenbosch contro gli olandesi. Boni si esaurì portando palla alla cieca, ed il gioco lo resse il bolognese Pecci. Boni è stato anche espulso, ma il provvedimento non incide certo sulla valutazione del centrocampista blucerchlato, una delle vittime del pressapochlstico arbitraggio dell'ineffabile Gussoni. Per tutta la stagione abbiamo cercato di non dare peso agli errori degli arbitri, convinti come siamo che ciò valga solo ad esasperare i sin troppo inviperiti tifosi, ma l'operato di Gussoni è stato deficitario sotto molti aspetti. E' mancato anche sul piano della mobilità, in quanto raramente si è trovato in posizione utile per giudicare. Boni è stato cacciato via per un tentativo di "cintura" a Zaccarelli, ma la Samp rimasta in dieci dopo soli tredici minuti della ripresa ha avuto il suo tornaconto. Al quarto d'ora, infatti, Gussoni è caduto come un pollo nel trabocchetto tesogli astutamente da Magistrelli. Andato via sulla sinistra a Santin e Cereser è crollato a terra con perfetta scelta di tempo appena Santin in recupero gli ha sfiorato il piede, intervenendo da tergo. Magistrelli poteva tirare in tutta libertà ben prima: ha atteso il rientro del rivale per cercare il penalty, giustamente sicuro della precisione di Maraschi dal dischetto. L'arbitro ha completato l'opera chiudendo il match con 45" di anticipo, mentre Sala si stava destreggiando in area sampdoriana, senza tener conto dei minuti da recuperare per gli incidenti accaduti (compresa la lunga manfrina dei sampdoriani dopo l'espulsione di Boni: avendo perso tempo loro, non doveva certo essere "punito" il Torino). Avendo già annullato in apertura di gioco un gol di testa di Graziani per un fantomatico fallo, ed avendo poi interpretato come simulazioni alcune spinte al granata in area. In particolare un aggancio di Lippi a Sala lanciato sulla sinistra verso Cacciatori è parso veramente da rigore. Gussoni può andare fiero di avere deciso una partita che dal canto suo il Torino - con i clamorosi errori di tiro - ha fatto il possibile per non vincere. L'unica senza colpe è la squadra di Corsini, che si è battuta con notevole impegno, ha reagito con coraggio alla situazione di inferiorità numerica ed ha dimostrato di avere fiato e grinta per sostenere la difficile battaglia per la permanenza in serie A. Che fosse una giornata favorevole ai blucerchiati lo dimostra la magnifica prestazione di Magistrelli, svegliatosi da un letargo di anni per impegnare a fondo Santin nella ripresa, disputata come sostituto dell'evanescente Repetto. Magistrelli ha finito per diventare la carta decisiva per la Samp, ed ora i tifosi blucerchiati gli perdoneranno le delusioni offerte in passato. Meno disposti al perdono parevano a fine gara i sostenitori granata, ma ripetiamo che la squadra ieri è stata soprattutto sfortunata nelle conclusioni, ma non ha deluso sul piano del gioco. Il primo tempo è stato ottimo, con piena rispondenza degli schemi alle esigenze di spazio di Graziani e Pulici: solo con il passare dei minuti, una volta subito il pareggio la squadra si è innervosita e l'affanno ha tolto lucidità a molti. Il Torino ha iniziato la partita con determinazione, imbrigliato bene Maraschi da un Mozzini in crescendo. Al 4' Graziani ha infilato di testa alle spalle di Cacciatori una punizione da destra di Sala, ma la sua deviazione è stata preceduta di un soffio dal fischio di Gussoni, che aveva individuato chissà quale fallo granata in area (non certo di Graziani, comunque). Al 16' il montante della porta blucerchiata respingeva un tiro di Zaccarelli deviato da Salvi, ma due minuti dopo i granata passavano di forza. Ancora un centro di Sala, entravano di testa prima Pulici e quindi Mascetti, la palla finiva a Graziani che batteva a rete con forza a destra di Cacciatori: nuovo palo, ma al rimbalzo Graziani riprendeva ed infilava in porta dalla parte opposta. Il vantaggio illudeva un po' i granata, che per altro continuavano ad attaccare partendo da lontano e con notevole pericolosità. La Samp aveva una reazione al 36', ma Valente ben smarcato da Salvi toccava debolmente su Castellini in uscita. Reagivano i granata, ed ancora un cross di Sala metteva in difficoltà Cacciatori, il quale cadendo perdeva la palla consegnandola a Pulici che da due metri calciava a lato. Sul capovolgimento di fronte una staffilata da lontano di Salvi ha costretto Castellini a deviare la palla prima sul montante e quindi i sul fondo, poi il primo tempo si è concluso con una botta di Pulici a lato. Graziani iniziava la ripresa con un'azione ficcante conclusa ; da una staffilata bassa che Cacciatori respingeva alla meglio, poi Gussoni espelleva Boni. La Samp in dieci reggeva con autorità ed al quarto d'ora pareggiava. Magistrali andava via sulla sinistra, vinceva un tackle con Santin, saltava Cereser, ma al recupero di Santin, si gettava in avanti. Gussoni abboccava, e Maraschi si confermava implacabile rigorista. Gli attacchi granata si facevano più pressanti, Graziani cercava il rigore ma Gussoni lo puniva ammonendolo per simulazione, quindi erano Pulici e Sala ad essere maltrattati in area avversarla. La spinta dei centrocampisti granata si attenuava, ma la Sampdoria era praticamente assediata. Finiva a lato un colpo di testa di Graziani, falliva una clamorosa occasione Agroppi al 31', alzando sulla traversa un pallone da gol regalatogli da Zaccarelli con uno splendido colpo di testa. Il finale del Torino era un forcing continuo, ma la difesa della Samp reggeva. |
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