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Comunale
04/05/1975
h.16.00
TORINO - NAPOLI 1-1 (0-0)
Torino
: Castellini, Lombardo, Santin, Salvadori, Cereser, Agroppi, Graziani, Mascetti, Sala C., Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Manfredi, Callioni, Roccotelli. All.: Fabbri.
Napoli: Carmignani, Bruscolotti, Orlandini, La Palma, Esposito, Massa (all'89' Punziano), Juliano, Clerici, Rampanti, Braglia. A disposizione: Favaro, Ferradini. All.: Vinicio.
Arbitro: Picasso di Chiavari.
Reti: Pulici 49' (T), Braglia 64' (N).
Spettatori: 26.923 di cui 15.146 abbonati e 11.777 paganti per un incasso di 36.144.500 lire.
Note: Giornata fredda e piovosa, terreno in buone condizioni. Espulso La Palma all'89', già ammonito, per gioco scorretto. Ammoniti Salvadori, Juliano, Massa e Lombardo, tutti per gioco scorretto. Il Torino ha giocato con il lutto al braccio per la scomparsa dell'ex giocatore e dirigente granata Stefano Sardi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 maggio 1975]
E' finita alla pari fra i ''gemelli del gol'' ed il centrocampo del Napoli. La partita è stata soprattutto un duello fra forza e ragionamento, come era stato sin troppo facile prevedere.E, come è giusto, a gioco lungo la ragione ha prevalso sull'impeto. Il Torino, che con un avvio furibondo per slancio, persin cattivo per la intenzioni poste. In ogni tackle (largamente corrisposto dalla pura scarponeria di La Palma), ha mancato due gol diun soffio ed uno se l'è visto negare dall'inqualificabile Picasso, la cui disastrosi direzione è stata fotografata da commento di Giovanni Arpino. I Napoli, sfuggito ad un passivo che avrebbe inizialmentemeritato, andato poi in svantaggio su una bordata imprendibile di Pulici, ha continuato a macinare il suo gioco ordinato ed efficace, interpretato da atleti che, sanno (al contrario dei granata), distribuire le loro forze sui novanta minuti. Gli azzurri di Vinicio si sono portati meritatamente alla pari con Braglia, e nel finale di fronte ad un avversario ormai slegato. ConSala ricaduto di botto nell'individualismo più cieco, hanno sfiorato un successo che non avrebbero di certo meritato come bilancio di partita, ma che a quel punto poteva anche starci. Del resto, la forza del Napoli alla distanza non la si è scoperta ieri: Il 6 aprile, quasi un mese fa, la Juventus in vantaggio con Causio è stata dominata nel gioco e raggiunta da Juliano. Ha poi segnato Altafini, ma José fa corsa a sé in questo anemico campionato.Per più di cinquanta minuti,il Torino si è avventato sul Napoli con potenza, determinazione, colmando, con l'impegno agonistico l'handicap rappresentato dal terreno inzuppato d'acqua, che favoriva chiaramente la squadra più abituata alla manovre. I partenopei riuscivano a condurre egualmente le loro azioni fatte di tocchi. ravvicinati, con un notevole margine di sicurezza; per i granata tutto era più difficile, Graziani e Pulici hanno fatto miracoli di statica per agganciare e rincorrere le fiondate scagliate dai compagni sul fronte offensivo che schizzavano sull'erba fradicia. E' pacifico che pesino di più sul fisico gli scatti ripetuti che il correre rotondo: Ilrilievo spiega la differenza di rendimento finale, visto che tutti i granata - non solo le punte - giocano sull'affondo più che sul movimento continuo. L'unico ad andare rotondo è Agroppi, ma ad un ritmo eccessivamente blando anche al cospetto di un elemento non velocissimo quale Jullano. Partitecome questa sono una lezione per i granata (non per Fabbri, che cerca di sfruttare al meglio le caratteristiche dei singoli ma conosce bene le virtù della manovra collettiva). Sala, che in un'intervista concessa tempo fa all'altro quotidiano politico-cittadino difendendo comprensibilmente la sua tesi ha negato la necessità di un uomo d'ordine e di ragionamento (oltreché dal tackle vigoroso e dalla propensione a proteggere la difesa), forse si sarà convinto. Alla fine lui ed i compagni parevano una mandria di cavalli sbandati, i partenopei magari con qualche purosangue in meno erano però padroni della situazione. Nulla di nuovo, comunque, ma le ultime battute della stagione dovrebbero servirepiù che mai a chiarire le idee. Qualche giocatore del Napoli si lamenta del superlavoro atletico al quale è sottoposto da Vinicio nell'arco della stagione, ma i risultati si vedono in campo. Solo Braglia e Clerici, ma neppure sempre, hanno licenza di risparmiarsi per gli affondo: tutti gli altri partecipano in modo pieno al collettivo, tanto è vero che l'ex mattocchio Massa è parso ieri uno dei giocatori più redditizi con il suo movimento a tuttocampo, che non gli impedisce per altro efficaci inserimenti offensivi. La via moderna del calcio sembra questa, con adattamenti necessari a seconda degli uomini: date Pulici e Graziani a Vinicio (o il centrocampo azzurro a Fabbri), e lo scudetto 1976 avrebbe il suo favorito netto. Proprio la potenza offensiva di Pulici (controllato a stento da Bruscolotti] e di. Graziani (maltrattato sin dall'inizio dal rude La Palma), sorretta dagli slalom dell'ancora fresco Sala e dagli affondo di Zaccarelli, ha messo chiaramente in difficoltà la difesa napoletana nelle prime fasi della partita, li Torino è scattato in avanti al segnale d'avvio, la palla sgusciarne sul terreno metteva In difficoltà gli atleti ma aggiungeva allo spettacolo un pizzico di imprevedibile. Scattava Sala ed otteneva un angolo, il pallone di Graziani dalla bandierina era ricacciato oltre il fondo da Burgnich, e sul secondo corner Mascetti fintava per Pulici la cui deviazione astuta di esterno destro finiva a lato dopo aver sfiorato il montante a sinistra dell'Incerto Carmignani. Rispondeva il Napoli con un colpo di testa di Braglia subito troppo forte sui palloni alti per Lombardo (ma con Mozzini in infermeria e Santin su Clerici non c'era altra scelta), poi ripartiva Saia con uno spunto travolgente. Il centravanti sembrava potersi liberare di tutti, ma Orlandini in extremis arrivava a deviare sul fondo. Troppo spreco all'avvio, per non pagarne poi lo scotto. La manovra granata comunque non dava tregua al Napoli, i tackles a centrocampo erano caparbi, Picasso cominciava a vedere la sua partita, ovvero al contrarlo di quella reale. Cosi, al 18', su un lancio apparentemente troppo lungo di Zaccarelli, Pulici imponeva il suo sprint e piombava su Carmignani steso a terra per la parata portandogli via il pallone dalla punta delle dita. Il portiere non protestava, né aveva il tempo per farlo: Pulici appoggiava in porta, la palla carambolava contro i due montanti ed era infilata in rete da Graziani. Gol ineccepibile, ma per Picasso c'era stato fallo su Carmignani. Si disperava Pulici per la sua prodezza atletica annullata da un colpo di fischietto, e la sua rabbia aumentava quando al 31' vedeva rimbalzare contro la traversa una deviazione di testa su centro di Graziani. Il Napoli cercava di reagire in chiusura del tempo, ma era sempre il Torino a farsi pericoloso. Massa prima si avventava su Castellini provocando una rissa, poi menava Sala alle spalle: tutto buono per l'arbitro, che rimandava i contendenti alla ripresa mentre i granata assediavano ancora Carmignani. Gli uomini di Fabbri riprendevano dopo il riposo, con la stessa grinta offensiva.. Al secondo minuto un corner di Sala scavalcavala difesa avversaria e dalla parte opposta schizzava via dalpetto di Graziani, al terzo arrivava il gol. Fallo su Mascetti qualche metro fuori, dell'area, cannonata diretta ed imprendibile di Pulici sulla sinistra di Carmignani. I granata insistevano ancora, all'8' partiva Zaccarelli sulla sinistra con progressione inarrestabile, centrava dal fondo per Pulici che veniva anticipato nell'attimo della deviazione. Era l'ultimo sprazzo veramente efficace del Torino, che con sempre maggior evidenza cominciava ad accusare la fatica per gli scatti ripetuti ed il gran prodigarsi sul terreno allentato. I voti di merito, sino a questo momento alti per quasi tutti, calavano con lo scemare del rendimento e con l'aumentare della confusione di idee. Il Napoli serrava i ranghi (ed anche i denti, viste le due botte consecutive di La Palma a Pulici, pedata sullo stinco, e Graziani, gomitata al collo, davanti al longanime Picasso), cominciava a macinare il suo gioco ordinato e pareggiava magnificamente al 20'. Lungo lancio di Juliano per Clerici che anticipava in duello aereo Santin, allargava sulla sua destra, faceva partire un cross teso e basso Incontro al quale si lanciava in orizzontale Braglia per deviare di testa a fil di montante, fuori dalla portata di Castellini. Per poco Burgnich, ancora di testa non raddoppiava subito su calcio d'angolo: la gara diventava ancora più cattiva (Picasso graziava anche Lombardo, che lasciava I segni dei tacchetti sulla coscia del vivace Rampanti), il Torino cercava l'affondo ma ormai senza pericolosità. Castellini deviava in angolo una botta di Clerici, poi al 40', su rilancio di Cereser, Pulici di testa liberava Graziani che però non aveva più energie per puntare su Carmignani. Partiva un tiro da lontano che il portiere azzurro bloccava a terra, Ancora un fallo di La Palma su Graziani, Picasso si decideva a mandare il difensore negli spogliatoi. Una burla. Vinicio perdeva altri venti secondi mandando in campo, al posto di Massa, il rossiccio Punziano. Il numero tredici non aveva tempo a toccare la palla che la gara finiva.