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San Paolo
22/06/1975
h.21.00
NAPOLI - TORINO 1-0 (0-0)
Napoli
: Fiore (all'80' Carmignani), Landini, Pogliana, Burgnich, La Palma, Orlandini, Albano, Juliano, Ferradini, Rampanti, Braglia. All.: Vinicio.
Torino: Castellini, Salvadori, Santin, Mozzini, Cereser, Ferrini, Roccotelli, Zaccarelli, Graziani (al 46' Quadri), Mascetti, C.Sala. All.: Ellena e Sentimenti III.
Arbitro: Reggiani di Bologna.
Reti: Ferradini 60'.
Spettatori: 8.000 circa.
Note: Ammoniti Ferrini, Santin e Salvadori per gioco scorretto. Scarsa affluenza in un San Paolo praticamente deserto.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 giugno 1975]
L'avventura del Torino, in Coppa Italia, ha avuto il suo amaro epilogo a Fuorigrotta. Sconfitti di misura (0-1) dal Napoli, i granata sono stati raggiunti al comando della classifica del girone A dalla Fiorentina che, in virtù della miglior differenza-reti, ha acquisito Il diritto di affrontare il Milan nella finalissima di sabato prossimo a Roma. Adesso il Torino rischia di non riaffacciarsi alla ribalta internazionale nella prossima stagione: soltanto il successo del Milan sulla Fiorentina consentirà ai granata di partecipare alla Coppa Uefa 1975-76. Il Napoli, con una vitalità sorprendente, ha meritato di vincere dominando soprattutto a centrocampo, dove II Torino non è quasi mai riuscito a fare gioco. Dopo un discreto avvio, i granata hanno concesso l'iniziativa agli avversari e Juliano è salito in cattedra orchestrando il Napoli con intelligenza e autorità, senza quasi mai trovare opposizione da parte di Mascetti. Zaccarelli ha avuto un paio di spunti assai pericolosi, ma è franato in zona-tiro; mentre Ferrini si è limitato a distruggere più che a costruire. E' mancato, al centrocampo granata, soprattutto l'apporto di Sala che si è fatto notare in qualche occasione, ma poi è scomparso di scena per lunghi tratti della partita, ben fronteggiato da Pogliana, il quale si è spesso inserito in avanti per sostenere le punte napoletane. Sala, nel finale ha avuto anche sul piede l'occasione per pareggiare, ma non ha saputo sfruttarla. In fase offensiva il Torino ha denunciato la sua impotenza, con un Graziani che ha giocato in condizioni menomate, e, all'inizio della ripresa, ha dovuto cedere il posto a Quadri autore, con Zaccarelli, degli unici tiri pericolosi. Senza poter contare sull'apporto di un Graziani normale, con Roccotelli vivace ma privo di peso in fase conclusiva, Il Torino non poteva certo sperare di andare in gol. E' stata pertanto la difesa a sostenere il maggior lavoro, ma la resistenza del granata è durata per un'ora, poi una punizione di Ferradini, deviata dal muro, ha sorpreso Castellini dando un colpo decisivo alle speranze dei granata di uscire almeno imbattuti dal San Paolo. Solo un miracolo avrebbe potuto consentire ai granata - incompleti, come d'altra parte il Napoli, ma meno ricchi di determinazione - di uscire imbattuti da Fuorigrotta. Le poche note positive sono rappresentate da Castellini, che non ha responsabilità dirette sul gol subito, da Salvadori, e dal pacchetto difensivo, ma non è bastato per evitare la sconfitta. Poche migliaia di patiti hanno assistito alla partita che contava soltanto per il Torino. Le tre sconfitte consecutive rimediate dal Napoli (a Torino, Firenze e in casa con la Roma) non solo hanno messo fuorigioco il Napoli, ma hanno raffreddato gli entusiasmi dei tifosi partenopei. Decisamente, per il Napoli, la Coppa Italia è nata sotto una cattiva stella. Anche per l'ultima partita della stagione, Vinicio ha presentato una formazione largamente rimaneggiata: all'assenza di Clerici s'è aggiunta quella di Esposito e Massa. Incompleto pure il Torino, per l'indisponibilità degli infortunati Pulici, Lombardo, Calloni e Agroppi. Graziani e Ferrini sono scesi in campo sebbene fossero in condizioni fisiche imperfette per i postumi di vecchi infortuni. Il Torino ha schierato un attacco con Sala numero 11, con il compito di appoggiare il tandem avanzato Graziani-Roccotelli, e di sostenere il centrocampo. Mancandogli Pulici, e con Graziani preoccupato di smorzare la sua azione per evitare il rischio di uno strappo, s'è cercato di utilizzare Sala in una posizione più avanzata, ma l'estroso attaccante ha dovuto spesso, per esigenze tattiche, ripiegare. La partenza era stata promettente per il Torino: Graziani aveva aperto sulla destra per Roccotelli che s'era allargato troppo ed il suo diagonale era stato facilmente neutralizzato da Fiore. Il Napoli aveva replicato con un'efficace azione condotta da Braglia, proseguita da Pogliana e conclusa da Juliano con un violento ed Insidioso destro basso che Castellini era riuscito a bloccare In tuffo. Dopo fasi alterne ed equilibrate, il Torino dava vita ad un pericoloso contropiede: Zaccarelli rubava a metà campo la palla a Orlandini e Juliano e scattava in profondità, facendo il vuoto, poi scaricava il sinistro mandando la palla a colpire l'esterno del palo. La retroguardia granata si difendeva con qualche affanno. Castellini, con un plastico volo, bloccava un bel tiro di Braglia da fuori area (23'). Era un momento critico per il Torino che continuava a subire, incapace di mantenere il possesso del pallone. Juliano prevaleva nei confronti di Mascetti, mentre Orlandini riusciva a controllare Zaccarelli e a sganciarsi spesso in avanti; Ferrini controllava a distanza un Rampanti meno grintoso di quanto si pensasse alla vigilia, mentre Mozzini e Santin bloccavano, con la collaborazione di Cereser, Ferradini e Braglia. Salvadori non aveva difficoltà a imbavagliare Albano. Era soprattutto a centrocampo, che al Torino mancava sufficiente filtro. Le punte. Graziani e Roccotelli, erano piuttosto evanescenti e Sala non riusciva ad appoggiarle con sufficiente autorità. Al 33' Sala riusciva a pescare con un bel lancio Zaccarelli, che, sulla soglia dell'area di rigore, era preceduto da Fiore. Il Napoli tornava ad attaccare in forze, deciso a vincere. Al 39' Rampanti scendeva sulla sinistra e centrava, la palla, respinta da Mozzini perveniva a Juliano che, dal limite, sferrava un gran tiro infilando il pallone sotto la traversa. L'arbitro, su segnalazione del guardalinee, annullava il magnifico gol, per fuorigioco di posizione di Braglia. Juliano protestava vivacemente e veniva ammonito. C'è da dire che il signor Reggiani, impeccabile in questa circostanza, aveva sorvolato In precedenza su alcuni, evidenti falli. Il primo tempo si concludeva a reti inviolate. Nella ripresa, le notizie provenienti da Roma, secondo le quali la Fiorentina era in vantaggio sul giallorossi, scuotevano il Torino che attaccava con maggiore energia, ma senza successo. Al centro della prima linea c'era Quadri, al poste di Graziani, rimasto negli spogliatoi perché aveva risentito della contrattura muscolare. Ben presto il Napoli riprendeva In pugno le redini della partita e al quarto d'ora passava in vantaggio. Per un fallo di Mascetti su Juliano, l'arbitro fischiava una punizione in favore degli azzurri: calciava Ferradini, la palla, deviata dalla barriera (forse da Mescetti) spiazzava Castellini e si infilava In rete. Con le forze residue, il Torinotentava una disperata rimonta e al 19' falliva il pareggio con Zaccarelli che, presentatosi solo davanti a Fiore, gli tirava addosso consentendogli di respingere il bolide. Sospinto dal pubblico (che nel frattempo era cresciuto di numero). Il Napoli cercava con insistenza il raddoppio e lo sfiorava al 25' con una bella conclusione di Braglia a fil di palo. Il Torino, sbilanciato in avanti, si disuniva e alla mezz'ora Castellini doveva bloccare a terra un fendente di Albano. Al 32, in un violento scontro con Quadri, Fiore si infortunava e il Napoli era costretto a cambiare portiere: tra i pali giocava Carmignani. Un po' di nervosismo serpeggiava in campo e Ferrini al 36' era ammonito per intervento falloso. Al 40' il Napoli andava vicinissimo al gol: un passaggio di testa di Juliano raggiungeva lo smarcato Ferradini che tentava la sforbiciata ma bucava la palla In piena area. Il finale era tutto di marca napoletana: al forcing degli azzurri il Torino opponeva timidi contrattacchi senza esito. Il Torino aveva un'impennata quasi allo scadere: un tiro di Quadri era respinto da Carmignani, l'azione proseguiva, la palla tornava sottoporta e Sala, da due passi, girava oltre la traversa, sprecando cosi l'occasione per qualificarsi alla finale di Coppa Italia.