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Comunale di Bologna |
05/10/1975 |
h.15.00 |
BOLOGNA - TORINO 1-0 (0-0) Bologna: Mancini, Roversi, Cresci (al 74' Valmassoi), Cereser, Bellucci, Nanni, Rampanti, Maselli, Clerici, Vanello, Bertuzzo. A disposizione: Bosio, Chiodi. All.: Pesaola. Torino: Castellini, Gorin, Salvadori, P.Sala, Mozzini, Santin, C.Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Garritano, Caporale. All.: Radice. Arbitro: Menegali di Roma. Reti: Bertuzzo 65'. Spettatori: 31.002 dei quali 19.921 paganti e 11.081 abbonati, per un incasso lordo di lire 55.026.000; quota abbonamenti lire 31.384.000. Note: Lieve incidente a Cresci costetto a uscire per un colpo al ginocchio. Ammoniti Santin, Pecci, Maselli pre scorrettezze, Cereser per proteste, Rampanti per ostruzionismo. Angoli 4-4, esordio in A per Rampanti e Bertuzzo. Cronaca [Tratto da La Stampa del 6 ottobre 1975] Il Torino ha perso la partita ma ha trovato la squadra: Radice, pur in una giornata chiaramente sfortunata, ha avuto la consolazione di constatare che la strada imboccata è quella giusta, che si deve solo insistere per limare le imperfezioni negli schemi e soprattutto per ridare vita ad un elemento che vale ma che sembra spento, ovvero Zaccarelli, e per migliorare la forma delle punte magari potenti ma un po' appannate al momento dello scatto, soprattutto Graziani. La sconfitta è derivata da una ingenuità della difesa che ha favorito il gol dell'opportunista Bertuzzo (nato alle porte di Torino, passato nel vivaio granata..), ma sull'altro piatto della bilancia vanno posti un clamoroso palo di Pulici, un salvataggio sulla linea di Bellugi su tocco di Pecci, una serie di tiri e di mischie furibonde davanti a Mancini. Le belle parole non fanno classifica, ma almeno in inizio di stagione contano più le considerazioni generali del risultato. Se può valere di buon auspicio per i granata, anche la Juventus l'anno scorso perse immeritatamente qui a Bologna all'esordio in campionato. La partita è stata sempre vibrante, interessante, a tratti bella, specialmente quando la palla capitava sui piedi buonissimi di Claudio Sala, ottimo per concentrazione e senso del gioco, di Pecci. di Salvadori e Patrizio Sala, di Maselli che egioca solo di destro ma in modo egregio, di Nanni sino a quando ha avuto fiato, di Roversi che non va troppo per il sottile ma ha ingaggiato con Pulici un duello splendido. Il Bologna, sospinto da un Pesaola urlante e gesticolante, sorretto da un Cereser che non ha picchiato ma ha giocato con la massima determinazione, ha impostato la partita come se torsero in palio salvezza e scudetto: ritmo, aggressività, marcamento a uomo in ogni zona del terreno. Per i rossoblu, usciti da una Coppa Italia deludente, era già il momento della vittoria a tutti i costi, per non trovarsi la piazza contro sin dalla prima settimana (una piazza già poco convinta per le cessioni di Savoldi e Pecci). Così il collaudo è stato subitosevero per i granata, investito all'inizio da avversari scatenati, che non concedevano respiro. Si è visto sin dalle prime battute di gioco che Radice aveva accentuato nel disegno tattico della vigilia, uno spostamento di compiti già affiorato nelle precedenti partite. Sala ha giocato in posizione di mediano di spinta, prevalentemente sulla fascia centrale, spostato a sinistra, formando con Pecci una coppia solida, difficile da superare e ottima per ribaltare la manovra non appena la squadra entrava in possesso del pallone. A far blocco con loro l'ottimo Patrizio Sala (bisogna decidersi a chiamarli Claudio e Patrizio, alla brasiliana, per non fare confusioni) e Salvadori. Davanti, a far da sponda alle punte, giocava Zaccarelli ma raramente riusciva a farsi vedere al momento giusto. Per fortuna che sulle zone laterali del terreno, oltre a Claudio Sala impegnato in spunti travolgenti, andavano ora Patrizio Sala, ora Salvadori, ora Gorin il quale come sostegno all'attacco si è fatto valere in alcune occasioni. Del Torino è piaciuto il modo con il quale si è presto adattato al clima da battaglia, calmati subito Santin e Pecci che erano andati oltre i confini dell'agonismo. Menegali dopo un inizio incerto (ha lasciato ad un certo punto che Bertuzzo calciasse un corner mentre lui stava ancora richiamando Mozzini) si è ripreso; con quelli di Pecci e Santin sono finiti sul suo taccuino i nomi di Cereser (proteste), Maselli (gioco scorretto) e Vanello (ostruzionismo). Gli inviti alla severità usciti dalla recente riunione delle giacchette nere a Viareggio non sono caduti I nel vuoto. I granata hanno impiegato una ventina di minuti per ritrovarsi, ma s'è visto immediatamente che i criteri ispiratori della squadra erano nettamente diversi che nel recente passato. Possesso della palla, inserimenti a sostegnodelle punte le quali non debbono mai restare isolate: Radice non di transige da certi principi. La squadra ha incassato il gol nel suo momento migliore, non ha quindi atteso di essere in svantaggio per attaccare in forze. Il secondo tempo è stato di netto colore granata, il finale un assedio continuo (con ovvi rischi in contropiede) alla porta di Mancini. Castellini ha corso due pericoli poi non ha più toccato palla (malauguratamente, neppure sul tiro vincente di Bertuzzo). Ad una staffilata di Nanni al 6', parata, ed alla ficcante puntata di Bertuzzo che poco dopo ha costretto Castellini ad una uscita spericolata, il Torino ha risposto nella prima metà della gara - che è stato il suo periodo meno brillante con una staffilata al volo di Pulici respinta fortunosamente dal fondo schiena di Roversi. Con una botta radente di Zaccarelli terminata sul fondo, con una puntata diClaudio e tocco di Graziani anticipato al momento del tiro, e soprattutto al 38', con una bella manovra iniziata da Pecci, portata avanti con un crosso di Zaccarelli, che Graziani ha stoppato di testa per Pulici: l'ala sinistra vistosi chiuso il varco verso la porta ha ancora toccato indietro per l'accorrente Zaccarelli che ha clamorosamente ciccato la botta da ottima posizione. Il tempo si è chiuso con un volo di Mancini andato a bloccare nel sette una punizione a spiovere di Claudio. Il Bologna ha iniziato la ripresa con il piede sull'acceleratore, ma è stato contrato di forza da un Torino in crescendo. Mancini ha respinto una staffilata di Pulici al 10', poi Claudio è partito sulla sinistra, ha saltato tre uomini con l'eleganza di un pattinatore artistico, ha piazzato al centro un pallone che Pulici con bella elevazione ha schiacciato in rete di testa ma.. contro il montante alla sinistra del portiere. L'azione proseguiva, ancora Pulici impegnava Mancini, poi era Claudio da lontano a battere a rete. Al 19' era Pecci a liberarsi per il tiro, parato, ma non vedeva Zaccarelli tutto solo sulla sua sinistra. Radice scattava dalla panchina con le mani nei capelli, l'esperienza gli diceva che quando si sbaglia molto si rischia la punizione. Che arrivava, puntuale, al 20': centro dalla destra dell'avanzante Roversi. Santin gli andava incontro senza fortuna, la palla cadeva fra Nanni, Bertuzzo,Gorin, Mozzini e Salvadori: Nanni mancava il controllo, si aveva l'impressione che avesse sfiorato la sfera, pur involontariamente con il braccio, la difesa restava ferma. Bertuzzo era il più sveglio e fatti due passi infilava Castellini da pochi metri. La reazione granata era violenta, tutti moltiplicavano gli sforzi ma il Bologna faceva muro, con Ceresere Roversi, veri gladiatori e Maselli pronto a ricucire con eleganza i contropiede. Al 32' comunque il pareggio pareva fatto. Punizione di Pecci che scattava in avanti per ricevere il passaggio di Zaccarelli e dal fondo faceva carambolare la palla su Mancini in uscita: la sfera rotolava verso la rete, ma Bellugi arrivava in tempo a sbatterla lontano. Ancora mischie, tiri di Pulici e di Pecci fermati dal portiere, ancora alcuni slalom di Claudio Sala davvero splendidi. Ma i rossoblù reggevano sino alla fine. Per il Torino una considerazione importante: meglio perdere da grande squadra attaccando e rischiando, che balbettando timidamente come spesso è accaduto nel recente passato. Adesso l'importante è solo che la sconfitta non diventi già dramma. |
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