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Comunale
16/11/1975
h.14.30
TORINO - NAPOLI 3-1 (2-1)
Torino
: Castellini, Santin, Salvadori, P.Sala, Mozzini, Caporale, C.Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Pelosin, Garritano, Lombardo. All.: Radice.
Napoli: Carmignani, Bruscolotti, Pogliana (al 60' Punziano), Burgnich, La Palma, Orlandini, Massa, Juliano, Savoldi, Boccolini, Braglia. A disposizione: Fiore, Sperotto. All.: Vinicio.
Arbitro: Serafino di Roma.
Reti: Pulici 18', 28' (T), Savoldi 24' (N), Aut.Punziano 70' (T).
Spettatori: 44.335, tra cui 14.184 abbonati; paganti 29.851 per un incasso di 115 milioni e 472.500 lire.
Note: Giornata cupa, terreno un po' allentato per la pioggia, temperatura fresca. In tribuna Enzo Bearzot, nessun incidente di rilievo. Prima della partita l'arbitro Panzino ha consegnato ai capitani delle due squadre le statuette della Madonna che il Pontefice ha offerto agli sportivi in occasione dell'anno santo. Sorteggio antidoping negativo.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 17 novembre 1975]
Torino e Napoli, Radice e Vinicio, non sono venuti meno alle promesse. Granata ed azzurri hanno dato ieri sull'erba umida del Comunale, in una giornata via via più buia per i nuvoloni bassi incombenti, una vivida, emozionante, stupenda interpretazione del calcio nuovo che i tecnici hanno loro insegnato, e che interpretano con la concentrazione e l'impegno di chi è convinto della bontà di un sistema. Neppure il rocambolesco gol del 2 a 1 segnato da Pulici con una deviazione impastata di istinto e furbizia (la mano che precede la testa, al 27° minuto, su centro dalla sinistra di Salvadori) riesce a cancellare con il comprensibile eco di polemiche quanto si è visto sul terreno in fatto di gioco, di stile delle due squadre e dei singoli. Una battaglia durissima, novanta minuti giocati a tutto campo e con un alternarsi continuo di manovre, scontri spigolosi ma mai cattivi, un modo di giocare che impone marcamenti stretti quando l'avversario ha la palla, sganciamenti improvvisi quando la situazione si capovolge. Torino e Napoli stanno dimostrando che i nostri calciatori non sono né pigri né fiacchi, che erano solo male allenati e peggio abituati. Hanno vinto I granata. La concretizzazione del risultato (un botta e risposta di Pulici e Savoldi limpido, poi il bis del goleador granata e l'autorete di Punziano con gli azzurri ormai stravolti da avversari scatenati) può far discutere a lungo i tifosi partenopei e lo stesso clan della squadra, ma non c'è dubbio che il modo legittima senza lasciare ombra di dubbio il trionfo finale degli uomini di Radice, dimostratisi alla distanza tanto autoritari, decisi e soprattutto dotati di energie da capovolgere la situazione cui il Napoli era in un certo modo abituato, avendo risalito più volte di recente con una ripresa in crescendo lo svantaggio iniziale. Stavolta per Juliano e colleghi non c'è stato scampo. Hanno aperto alla grande, Massa ha sbagliato dopo otto minuti una occasione favorevole propiziata da un Orlandini inizialmente incontenibile sulla fascia laterale destra dove Claudio Sala gli concedeva troppa libertà, hanno messo a tratti in soggezione il Torino che cercava la contromossa giusta. Il pressing, ovvero il marcamento stretto ed aggressivo su tutti gli uomini e non solo su quello in possesso di palla, era effettuato dai partenopei con l'efficacia che deriva da una lunga abitudine e non riguardava solo i centrocampisti granata, ma anche i difensori che non potevano cosi impostare l'azione partendo dalle soglie della loro area. Un dato: solo al 31' della ripresa, quindi dopo settantasei minuti di gioco, Castellini ha avuto la possibilità di appoggiare la palla con le mani ad un compagno: sino allora ha dovuto sempre eseguire rilanci lunghi di piede, non avendo altra alternativa. Il momento difficile, di studio, del Torino è comunque durato meno di venti minuti. Pulici ha sbloccato sé ed i compagni al 18' concludendo In rete con freddezza una azione partita sulla sinistra dei fronte d'attacco granata, con tocco di Salvadori per Zaccarelli, passaggio corto verso Sala, centro dall'altra parte dell'area dove si era smarcata l'ala sinistra affiancata, per sicurezza, da Patrizio Sala davvero onnipresente. Pulici controllava la sfera di petto, faceva due passi e non appena Carmignani accennava a muoversi lo batteva con un tocco preciso. Vinicio cambiava alcune marcature, Boccolini rispondeva con una puntata improvvisa e centro dal fondo fermato da Claudio Sala, poi il Napoli premeva massicciamente ma ormai il Torino aveva preso le contromisure ed opponeva pressing a pressing, con efficacia notevole proprio nella zona di centrocampo onde non farsi chiudere nella propria area. Il Napoli, comunque, pareggiava al 24'. Boccolini centrava da sinistra, Juliano alzava la palla di testa, Pecci la lasciava passare pensando che diventasse facile preda di Castellini, ma il portiere si muoveva con netto ritardo e Savoldi era lesto a metterci il piedino. Tre minuti, e Pulici beffava Carmignani: centro di forza di Salvadori, Pupi che scatta, si alza per colpire di testa ma sulla palla arriva prima la sua mano destra che fa benissimo le veci della fronte. La palla rotola in rete, Pulici alla faccia di De Coubertln grida la sua gioia mentre i partenopei urlano la loro rabbia a Serafino che già aveva indicato il centro del campo. L'arbitro ha allargato le braccia, per scrupolo è andato a consultare il collega dalla parte della gradinata, poi ha confermato la decisione precedente. Gol, due a uno. Gli azzurri hanno cercato di farsi vendetta da soli, attaccando, ma le risposte granata erano sempre più decise e pericolose. Braglia era ostacolato e chiuso a fondo campo, dentro l'area, da Santin e Claudio Sala, ma neppure l'attaccante protestava anche se dalla tribuna la morsa granata non era parsa troppo regolare. Gli uomini di Vinicio cercavano ancora la strada del gioco, e proprio allo scadere del primo tempo rispondevano ad una bordata sul fondo di Pecci (manovra Sala-Pulici-Graziani ribattuta alla meglio verso l'accorrente centrocampista) con una staffilata trasversale di Boccolini che Castellini era bravo ad alzare oltre la traversa. Era il primo vero tiro in porta del Napoli, a conferma dell'efficacia dello sbarramento di centrocampo granata, che raramente lasciava filtrare gli avversari. Gli azzurri iniziavano bene la ripresa, Massa falliva di poco il bersaglio deviando un centro dalla sinistra, ma le migliaia di tifosi partenopei non avevano il tempo di illudersi sull'inizio della tradizionale rimonta dei loro beniamini che il Torino faceva capire di avere maggiori energie. Claudio Sala al 3' apriva con un tocco felice verso Zaccarelli dopo aver superato tre avversari con uno stop ed una giravolta, ma la mezz'ala si faceva respingere il tiro da Carmignani in uscita. Subito dopo un indugio di Graziani permetteva alla difesa del Napoli di bloccare Pecci sul filo del fuorigioco, quindi era Carmignani in uscita a fermare bene a terra un tocco dello scatenato Sala diretto a Graziani. Il Torino saliva con il passare del minuti, proprio a centrocampo il Napoli era sovrastato, bloccato, e da quella barriera cui davano man forte le lucide uscite di Caporale, dello stesso Mozzini partivano contrattacchi incisivi, rapidi, ficcanti. Pecci, Patrizio Sala, lo stesso Zaccarelli e Claudio Sala fermavano e rilanciavano, 11 Napoli perdeva il filo del gioco, le sue risposte diventavano sempre più fievoli. Si infortunava Pogliana, Vinicio lo sostituiva con il giovane Punziano che andava a marcare Graziani, mentre La Palma si portava su Claudio Sala. Proprio La Palma offriva ancora a Massa un bel pallone, ma subito arrivava il 3 a 1. Ancora Pulici in azione sulla sinistra, al 26', scatto e dribbling irresistibili, centro radente per Graziani che tagliava fuori Carmignani, ma Punziano in corsa si sostituiva all'attaccante granata deviando la palla in porta. Per il Torino tutto diventava facile. Caporale partiva dalla metà campo e si inseriva come centravanti fallendo di poco la deviazione, ancora Zaccarelli sbagliava una palla davvero agevole allargandosi per il cross anziché chiudere per il tiro, riabilitandosi parzialmente al 35' con una botta al volo a fil di montante. Il Napoli era ormai stremato, con la forza del suo centrocampo il Torino convinceva ed esaltava sino alla fine.