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Comunale
07/12/1975
h.14.30
TORINO - JUVENTUS 2-0 (0-0)
Torino
: Castellini, Santin, Salvadori, P.Sala, Mozzini, Caporale, C.Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Garritano, Lombardo. All.: Radice.
Juventus: Zoff, Gentile, Tardelli, Furino, Morini, Scirea, Causio, Gori, Anastasi (al 46' Damiani), Capello, Cuccureddu. A disposizione: Carraro, Spinosi. All.: Parola.
Arbitro: Michelotti di Parma.
Reti: Graziani 75', Pulici 78'.
Spettatori: 52.747, di cui 38.247 paganti per un incasso di 153 milioni di lire.
Note: Giornata grigia, molta nebbia che ha ridotto la visibilità fin dall'inizio. La Juve si è schierata prova di Bettega, colpito nella notte da enterocolite. Anastasi è uscito nell'intervallo per una contusione al perone. Ammoniti Graziani per proteste e Gentile per scorrettezze. Presente in tribuna d'onore il C.T. Enzo Bearzot.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 8 dicembre 1975]
Un Torino forte, concentrato, deciso anche nel prendersi i rischi difensivi, nel correre pericoli inevitabili per una squadra che vuole vincere con il gioco, senza speculare. Una Juventus persino miracolosa vista la formazione, che ha presentato una punta per tempo prima Anastasi e poi Damiani - ed ha sofferto dell'assenza imprevista, per un malanno notturno di poco Conto ma.. debilitante, di Bettega. Parola ha richiamato Tardelli, e da come i bianconeri hanno iniziato si è avuta l'impressione che il forfait del titolare avesse in un certo senso permesso di trovare la squadra per controbattere uomo su uomo i granata. Ma il forcing bianconero, che ha sorpreso il Torino, e poteva fruttare subito un gol con Gori, è durato, un quarto d'ora: al quindicesimo minuto gli atleti di Radice hanno detto basta, ed hanno iniziato una serie di arrembaggi spettacolari, incisivi, persin troppo giocati, che per una ventina di minuti hanno costretto la Juventus a difendersi alla meglio, a tamponare più che controbattere in modo costruttivo la superiorità avversaria. Ma appena i granata hanno tirato il fiato due volte Capello, prima di piede e poi di testa, ha avuto la possibilità di battere Castellini, che ha risposto benissimo al tiro, ed ha visto il secondo pallone uscire di poco alla sua sinistra. Il Torino ha iniziato la ripresa frastornato, come se stesse meditando sul gran lavoro - senza conforto numerico - svolto nel primo tempo. Pecci e colleghi si sono portati avanti con decisione, ma rispetto alla gara con il Napoli meno attenti in fase difensiva, con Caporale spesso sulla linea dei centrocampisti, e Mozzini un po' a disagio su Damiani, che aveva sostituito nell'intervallo il più lento Anastasi (uscito comunque per infortunio, non per scelte tecniche). La Juve ha così potuto farsi valere in contropiede, sfiorare il gol, ma a gioco lungo il maggior lavoro, la maggiore generosità, lo spirito offensivo del Torino hanno avuto il meritato premio. Il riassunto dell'andamento generale della gara, era indispensabile per illustrare il botta e risposta fra le due squadre, che hanno dato vita ad uno dei migliori derby della storia del calcio cittadino. Michelotti, che pure aveva iniziato in modo poco convincente valutando come simulazione una caduta di Graziani in area che intravista nella nebbia, dalla tribuna, non era parsa tale, non ha avuto un lavoro duro. Ha lasciato giocare come si conviene ad un calcio atletico che è agonismo ma non scorrettezza, ha ammonito solo Gentile e Graziani. Vincendo il derby. Radice ed i suoi hanno raccolto il premio per il comportamento tenuto sinora in campionato, per la forza d'animo - derivante dalla convinzione nei loro mezzi e nel modulo interpretato - con la quale hanno sopportato alcune delusioni, a partire dalla immeritata sconfitta di Bologna nella giornata d'avvio della stagione. E la soddisfazione (parliamo del gioco, al di là dell'importanza del risultato) è anche di chi - come noi - sin dall'inizio ha visto nel Torino qualcosa che vale, proprio a partire da Bologna dove neppure i fans al seguito avevano intuito cosa poteva produrre il lavoro del trainer e dei giocatori. La prestazione di Pecci, in particolare nella fase centrale del primo tempo, è stata sbalorditiva per chiarezza di idee e continuità ed attorno a lui il pacchetto di centrocampo ha funzionato in modo egregio, completato dagli inserimenti dei difensori. La Juventus si è difesa con calma, forte anche dei giocatori di retroguardia disponibili, è stata incisiva e sfortunata in alcuni contropiede, ma l'andamento della gara l'ha vista in prevalenza in soggezione, nella parte di chi deve tagliare e ricucire, più che tessere. Parola, mancatogli Bettega, ha scelto Tardelli accentuando l'impostazione difensiva della squadra (non condividiamo il discorso già fatto a Dusseldorf, secondo il quale con una sola punta si gioca anche per vincere) invece di spostare Causio decisamente a centrocampo ed inserire Damiani in coppia con Anastasi. La situazione contingente (con Altafini in naftalina in attesa che passi l'inverno) sottolinea una strana e preoccupante situazione in casa bianconera: l'attacco, malgrado l'acquisto di Gori, non ha o non vuole trovare soluzioni alternative. Il pericolo esiste. Non sempre, ed il derby lo ha dimostrato, possono far da surrogato come goleadores i centrocampisti. La partita, sotto un velo di nebbia, ha avuto un avvio deciso da parte della Juve, e già al secondo minuto Gori ha fallito di un soffio la deviazione, gettandosi in scivolata su un colpo di testa di Anastasi. I bianconeri hanno insistito, il Torino ha accusato qualche difficoltà a distendersi secondo gli schemi abituali, si è scosso al quarto d'ora. Zoff ha anticipato di un soffio Pulici su deviazione di testa di Graziani, poi è volato nel sette alla sua sinistra per deviare con la punta delle dita un pallone piazzato con perizia da Pecci. Lo show granata è proseguito con tentativi di Pulici, una nuova botta di Pecci di poco a lato, un centro di Sala che ha tagliato fuori Zoff ma sul quale Graziani si è gettato in ritardo, poi la Juventus ha trovato la forza per reagire ed al 40' Anastasi dalla sinistra ha messo al centro un pallone perfetto per Capello, al cui tiro Castellini ha risposto con una deviazione in angolo. Sul corner, ancora in evidenza Capello il cui colpo di testa è finito fuori di un soffio. I bianconeri hanno affrontato la ripresa con Damiani al posto di Anastasi. Il Torino ha sfiorato subito il gol con una deviazione di testa di Pecci, poi con una staffilata trasversale di Patrizio Sala deviata in angolo da Zoff sul montante. La Juve ha risposto in contropiede. Palla gol al 10' per Cuccureddu che si è visto ribattere il primo tiro da Castellini e sul secondo ha calciato oltre la traversa, poi si è portato avanti Scirea ma ha tirato malamente su Castellini, il quale ha poi compiuto una vera prodezza volando a bloccare un cross pennellato da Causio per Damiani. Lo stesso Damiani, al 25', ha calciato su Castellini senza vedere Gori libero sulla sua sinistra, quindi il Torino ha ripreso in pugno la gara. Patrizio Sala ha iniziato i suoi affondo micidiali. Sul primo cross, al 27', il colpo di testa di Graziani e stato neutralizzato da Zoff in tuffo, con una prodezza stupenda, ma sul secondo al 31' Zaccarelli ha controllato la palla di petto per scodellarla in rovesciata davanti a Graziani, che di testa ha infilato Zoff precedendolo sul tempo dell'uscita. La Juventus non ha fatto in tempo ad organizzare la reazione che ha incassato il secondo gol. Ancora Patrizio Sala in avanti, poi un fallo. punizione di Claudio Sala, mischia, palla alzata malamente da Capello all'indietro, Gentile che salta con Pulici e lo spintona con una gomitata. Michelotti parte verso il dischetto, il tempo di metterci su la palla e parte anche Pulici che batte Zoff con un rasoterra. Era il colpo del k.o. per i bianconeri, con un Torino ormai sicuro e a suo agio nel controllare la gara sino alla fine.