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San Siro
14/12/1975
h.14.30
MILAN - TORINO 1-2 (0-1)
Milan
: Albertosi, Anquilletti, Maldera, Turone, Bet, Scala, Biasiolo, Benetti, Villa (al 78' Calloni), Bigon, Chiarugi. A disposizione: Tancredi, Sabadini. All.: Trapattoni.
Torino: Castellini, Santin, Salvadori, P.Sala, Mozzini, Caporale, C.Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Pallavicini, Lombardo. All.: Radice.
Arbitro: Ciacci di Firenze.
Reti: Zaccarelli 16' (T), Maldera 51' (M), Graziani 84' (T).
Spettatori: 37.409 di cui 22.409 paganti per un incasso di lire 87.724.900 e 14.401 abbonati.
Note: Giornata fredda, cielo coperto, leggera pioggerella, terreno buono. Benetti ha accusato una lussazione alla mano destra. Nessun incidente di rilievo. Presente in tribuna l'osservatore azzurro Vicini. Ammonito per gioco scorretto Pecci. Sottoposti per sorteggio al controllo antidoping Maldera, Biasiolo, Calloni, Salvadori, Mozzini e Pecci.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 dicembre 1975]
Il Torino ha chiuso la serie nera di San Siro; dopo molti pomeriggi amari, sono state le maglie granata a fare festa al centro del campo, e sotto il mucchio dei giocatori che lo abbracciavano, un Radice commosso per il trionfale ritorno sul campo dove ha vissuto la parte migliore della carriera di giocatore. Quelli del Milan sono usciti a capo chino, sconsolati. Hanno senza dubbio sentito nelle gambe la stanchezza per la trasferta di Soci, ma hanno soprattutto pagato il tributo - e poteva andare loro peggio, se nel primo tempo il Torino avesse sfruttato il suo momento più evidente di superiorità - alla maggiore classe complessiva, alla più solida organizzazione, alla maggiore freschezza ed allo spirito vincente degli avversari. Uno spirito che i granata hanno tuttavia espresso solo a strappi, con un rallentamento in apertura di ripresa, come accadde nel derby, che ha fatto temere l'affiorare della stanchezza ed ha favorito il tentativo di riscossa del Milan ed il gol di Maldera, che ha riequilibrato momentaneamente la gara dopo la botta di Zaccarelli nel primo tempo. Ma si è vista subito la forza di reazione dei torinesi, che sono riusciti a condurre una serie di attacchi ripetuti, decisi, caparbi, sfociati a otto minuti dalla fine nel gol della vittoria messo a segno di testa da Graziani. Adesso si dirà che il Milan non à più il grande Milan, ma già lo si sapeva. Quello che meritava verificare, invece, era il Torino: se cominciava a prendere coscienza delle proprie forze, se anche in trasferta sapeva trovare lo spirito vincente che lo anima in casa. La verifica c'è stata anche se - guardando al di là del risultato, con spirito critico magari severo ma realista - i granata hanno avuto delle pause imputabili più che a difficoltà incontrate sul campo, alla non totale convinzione nelle loro qualità. ''Non sanno quanto valgono'' è stato il commento di un collega romano, venuto a controllare la consistenza della forza emergente di questo campionato. E' vero, ma è altrettanto vero che un successo come quello odierno dovrebbe servire a convincere chi ancora è prudente nel considerare se stesso e la squadra. Impressioni a caldo, certo. Forse si diventa persino severi con questo Torino che sta facendo esperienza (non va mai dimenticato quanto la squadra sia stata ritoccata rispetto alla passata stagione) a suon di vittorie, ed è ad un punto dalla coppia di testa Napoli-Juve. dopo aver battuto entrambe le capoliste nei primi confronti diretti. Ma la severità viene naturale rapportata alle possibilità del complesso se si tengono a mente gli squarci di gioco che la squadra sa offrire, il modo autoritario con cui sa venire fuori dalla propria area, la disinvoltura di certi palleggi di disimpegno, la facilità con la quale si è inserito un libero come Caporale giunto a Torino con poche credenziali, la validità di un centrocampo dove c'è sempre qualcuno pronto ad offrirsi al compagno in difficoltà per garantire il proseguimento della manovra. I granata corrono ancora rischi in difesa, ma questo fa parte di una mentalità, di una scelta di gioco che può magari essere criticata (qualcuno lo ha fatto, nella tribuna stampa di San Siro) ma che va capita, e non sempre il gioco corre fluido quando la palla arriva nella zona delle punte, anche se non è giusto gettar la croce addosso a Pulici e Graziani. Potevano fare di più, lo sottolineiamo nelle pagelle, ma alle naturali difficoltà che le punte trovano sempre sui campi esterni (dove i difensori si sentono più tranquilli in interventi anche spregiudicati) va aggiunto un rilievo tecnico. Pulici e Graziani sono quelli che più hanno dovuto modificare il loro gioco, rispetto al recente passato. Non più solo rincorse alla palla, ma partecipazione al gioco con inserimenti a centrocampo, smarcamenti anche solo come falso scopo (vedi il vuoto operato per Zaccarelli), disturbi continui dell'avversario in possesso della sfera, lavoro che si aggiunge a quello abituale e raddoppia la fatica. Di certo, al termine della stagione, i due bombers granata si troveranno con una grossa nuova esperienza in più, ed il loro bagaglio individuale sarà più sostanzioso. Di fronte ad un Torino magari non continuo nella pressione offensiva ma di certo superiore In ogni reparto, il Milan si è battuto con orgoglio, ma ha già fatto molto a raggiungere gli avversari dando al suo pubblico (nel quale i gruppi dei vari commandos hanno offerto la solita dimostrazione di inciviltà insultando l'arbitro per tutta la gara senza motivo) l'illusione del pareggio. Il rientro di Chiarugi è valso a poco, ora i sostenitori polemizzano sull'impiego di Villa al posto di Calloni, entrato solo nel finale, ma al centro della difesa granata c'è uno degli uomini più in forma della squadra. Contro il Mozzini di oggi una punta ha poco da fare. La difesa granata ha corso un grosso rischio solo in apertura di partita, quando dopo due attacchi di Graziani sventati da Albertosi. ed una pericolosa punizione ad effetto di Chiarugi che Castellini è andato a prendere a fil di montante. Bigon al 12° minuto è andato via con un bello scatto sulla destra ed ha centrato davanti a Castellini un pallone diventato pericoloso per la disattenzione di Mozzini e Caporale, spostatisi entrambi lasciando a Villa due metri di spazio. Il centravanti ha colpito bene di testa, ma la palla è finita sul fondo ad un metro dal palo. Il Torino ha risposto spostando il gioco in avanti, la partita si è scaldata e Benetti ha avuto la peggio in uno scontro, procurandosi una distorsione alla mano destra cadendo. Proprio mentre il capitano si stava facendo medicare ai bordi del campo, senza però uscire dallo stesso, il Torino ha segnato. Nessun rossonero ha pensato di sostituire Romeo a guardia di Zaccarelli, ed il granata ha potuto partire sulla sinistra su lancio di Santin vittorioso in uno scontro duro volante con Chiarugi (rimasto a fare la scena, ed anche lui colpevole). Zaccarelli è arrivato sulla linea di fondo con una progressione decisa, ha fintato il cross dribblando poi l'accorrente Turone, è entrato in area ed ha scagliato una botta secca di destro contro la quale Albertosi non ha avuto difesa. Il vantaggio ha galvanizzato i granata, che hanno dato vita ad una ventina di minuti ad alto livello, con padronanza del gioco e della palla. Ma il gran lavoro di tutti non ha trovato sbocchi anche perché il Milan aveva finito per ripiegare tutto nella sua metà campo. E quando è filtrato, al 44', il Torino ha trovato uno strepitoso Albertosi che ha deviato con la punta delle dita una bordata - dopo slalom vincente - di Claudio Sala, bordata resa ancor più insidiosa da una involontaria deviazione di Anquilletti. Il vedere vani gli sforzi per il raddoppio, ha forse frastornato un po' i granata, i quali hanno iniziato la ripresa più prudenti, quasi indecisi se spingere ancora a fondo oppure aspettare l'avversario. Cosi al 5' il Milan ha pareggiato con Maldera, al termine di un rapido scambio stretto con Chiarugi. Il tocco del terzino da cinque metri ha battuto Castellini sulla sua destra. Un attimo di scoramento, poi il Torino è ripartito trovando nuovo slancio e geometrie efficaci. Zaccarelli è arrivato tardi su un passaggio invitante di Pecci, al 9' Patrizio Sala ha tentato senza fortuna la botta da lontano, quindi il Milan ha avuto una pericolosa reazione con Villa sfociata in un tiro sul fondo. I granata hanno insistito, Zaccarelli ha ricevuto una dura botta in tackle ma è rimasto in campo. E ad otto minuti dalla fine il trionfo. Sala ha portato avanti la palla sulla sinistra, l'ha toccata indietro per Salvadori con un colpo di tacco, e sul cross lungo che ha superato il mucchio del difensori è sbucato (partendo dopo la palla) Graziani che con un secco colpo di testa ha superato Albertosi. Dopo ventuno anni, era il gol della vittoria a San Siro.