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Comunale
22/02/1976
h.15.00
TORINO - ASCOLI 3-1 (2-1)
Torino
: Cazzaniga; Santin (all'11' Gorin), Salvadori, P.Sala, Mozzini, Caporale, C.Sala, Pecci, Graziani, Pallavicini, Pulici. A disposizione: Pelosin, Garritano. All.: Radice.
Ascoli: Grassi, Logozzo, Perico, Scorsa, Castoldi, Minigutti, Salvori, Vivani, Silva, Gola (al 46' Landini), Ghetti. A disposizione: Recchi, Legnaro. All.: Riccomini.
Arbitro: Gialluisi di Barletta.
Reti: Silva 4' (A), Pulici 28' (T), C.Sala 35' (T), Graziani 88' (T).
Spettatori: 29.935, 14.225 dei quali abbonati più 15.710 paganti per un incasso di lire 39.797.200.
Note: Temperatura buona, cielo coperto, terreno sufficiente. Incidenti a Santin (contrattura alla coscia destra) e Landini (distorsione al ginocchio sinistro). Espulsi Scorsa per proteste al 28' e Pecci per gioco scorretto al 38' sempre del primo tempo. Ammoniti Gola e Salvori per gioco scorretto e Silva per proteste. Presente in tribuna d'onore il responsabile dell'Under 23 Azeglio Vicini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 febbraio 1976]
Anche se è finita benissimo, con Graziani che sembrava Silvan, tanto era bravo a far sparire il pallone e mandarlo in rete, il Torino ha avuto la sua bella fetta di paura. Era la prima volta, in questo campionato, che si trovava in svantaggio al Comunale ed ha reagito come peggio non poteva, ossia con un eccessivo nervosismo, anche se ha finito per battere l'Ascoli per tre a uno. Un pomeriggio nato subito male, con il golletto di Silva e lo sbaglio clamoroso di Mozzini, poi un tran-tran piuttosto irritante, senza squilli ed impennate, un andazzo di mezzo cui i tifosi granata quest'anno non erano abituati. Se quello che conta è il risultato, Radice può essere abbondantemente soddisfatto, se gli interessa la manovra e la freschezza della squadra un po' meno. Le attenuanti per il Torino sono parecchie, d'accordo. Non c'era Zaccarelli e si è visto subito che si tratta di un giocatore difficile da sostituire, nonostante tutta la buona volontà del dinoccolato Pallavicini. Poi, i granata hanno subito dopo pochi minuti un castigo che avrebbe messo sulle ginocchia anche la squadra più corazzata sul piano dei nervi, quella che oggi il Torino non è. Dopo soli quattro minuti, arrivava verso l'area granata un lungo traversone, sul quale Mozzini sembrava poter intervenire di testa con tutta tranquillità. Invece, sbagliava clamorosamente il tempo, nonostante lo stacco notevole, e Silva si trovava il pallone tra i piedi. Sbalordito, si voltava a guardare e, visto che nessuno interveniva, puntava deciso verso Cazzaniga per batterlo con un preciso tiro nell'angolino basso. Sembra che il portiere sia anche scivolato nel tentativo di fermare il pallone, ma è bene dire subito che le sue possibilità erano ridotte al minimo e che, quindi, non ha sbagliato. Lo sbaglio l'ha fatto 'Mozzini in precedenza, di fronte ad un Silva che vistosamente pativa, tanto che Radice mandava Santin su Silva e Mozzini su Ghetti. Ma la cosa dura-1 va poco, perché Santin (al 9') era costretto a lasciare il campo, infortunato. Mozzini riprendeva Silva e lo controllava senza altre difficoltà fino alla conclusione. Il Torino incassava male, innervosendosi. Cercava l'affondo ma l'Ascoli si difendeva con ordine ed una disposizione tattica più che valida. Pur premendo, i granata non riuscivano a trovare l'occasione netta e l'unico tentativo serio era una conclusione di testa di Pulici che finiva sul fondo. Le premesse per una storia difficile c'erano tutte, quando al 27' l'arbitro Gialluisi risolveva per il Torino accordando un calcio di rigore. A termini di regolamento si potrà discutere all'infinito, i pareri dei diretti interessati saranno perennemente divisi, ma stavolta la decisione arbitrale è davvero discutibile. Attenzione: Gorin entra sulla sinistra dell'area, tenta di mandare al centro il pallone ma ha davanti Scorsa che riceve il tiro addosso. Forse sul braccio, ma la volontarietà ci sembra da escludere. Scorsa protesterà con Gialluisi fino a farsi espellere, ma la decisione non cambia: batte Pulici, con una notevole tranquillità nonostante le circostanze, e pareggia. L'Ascoli si sente in credito con la sorte ed incassa male, perdendo coordinazione e permettendosi qualche fallo di troppo. Ed i granata - senza però raggiungere alte vette di gioco e senza un assalto tambureggiante - passano in vantaggio dopo pochi minuti. A riprova che la squadra non è quella di sempre, il gol arriva grazie ad una prodezza personale di Claudio Sala, non grazie alla manovra. 34': Pecci vince un confronto a centrocampo, avanza e piazza il pallone sulla destra. Sala si avventa, controlla ed in progressione salta due avversari ed azzecca un tiro vincente dalla parabola indovinata che si infila nell'angolo alto, imparabilmente. In questi casi, si dice prodezza. E nel momento migliore, visto che riesce in qualche modo a togliere i granata dalla spirale del nervosismo. Peccato che subito dopo perdano Pecci (regolarmente espulso perché ammonito due volte ed è un colpo grave perché probabilmente domenica prossima non potrà giocare a San Siro contro l'Inter) indubbiamente l'uomo squadra a centrocampo. Senza Zaccarelli è già dura per questo reparto granata, se gli togliete anche Pecci tutto diventa nebuloso e difficile, senza contare che Claudio Sala deve giocare in una posizione diversa, più arretrata. A centrocampo ci sono buoni corridori, ma Pecci è l'unico, in questo momento, che può assumersi il ruolo di resista, quello che comincia ed illumina il gioco. Privato di Pecci, il Torino balbetta ed il povero Pallavicini - tra l'altro, un po' stanco perché reduce dalla partita giocata giovedì al torneo di Viareggio - rischia di naufragare. Un insieme di motivi che giustificano in parte la giornata storta. Ma storta fino da un certo punto, perché anche questo Torino in ribasso riesce a segnare tre reti ed a colpire i pali tre volte (al 36' con Sala, al 47' con Pulici di testa, al 64' con Graziani, a portiere battutissimo) e nel finale, grazie soprattutto ad un Salvadori dagli inserimenti strepitosi, riesce addirittura, per qualche minuto, a tornare quello dei bei tempi. Resta comunque, per i granata, una partita piuttosto difficile da tenere sotto controllo, nonostante il vantaggio. Per una volta che Caporale tenta di uscire allo scoperto, ecco subito che Landini (ha preso il posto di Gola) per poco non ne approfitta e ci vuole un disperato recupero di Claudio Sala per allontanare il pericolo, lasciando tra l'altro Landini zoppicante. I gemelli, nel tono generale piuttosto basso, non hanno la brillantezza delle altre volte, cercano la porta senza troppa precisione. Cosa già detto. Graziani colpisce il palo e Pulici (74') arriva con un attimo di ritardo sul passaggio del compagno e manda altissimo. A mettere d'accordo tutti, comunque, ci pensa Graziani quando manca appena un minuto alla fine, ed è un gol da manuale del perfetto slalomista: riceve il pallone da Pallavicini, entra in area sulla sinistra ed inizia una forsennata sarabanda che lo porta a saltare tre avversari più il portiere (''Non mi ricordo quanti erano, so soltanto che mi veniva facile'' dirà poi) ed a depositare il pallone in rete. Finisce cosi, quasi con i colori del trionfo, ma che fatica. E che paura, anche!