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Comunale
07/03/1976
h.15.30
TORINO - SAMPDORIA 2-0 (0-0)
Torino
: Castellini, Gorin, Salvadori, P.Sala, Mozzini, Caporale, C.Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Garritano, Lombardo. All.: Radice.
Sampdoria: Cacciatori, Lelj, Ferroni, Valente, Zecchini, Rossinelli, Tuttino (al 59' De Giorgis), Bedin, Salvi, Orlandi, Saltutti. A disposizione: Di Vincenzo, Lippi. All.: Bersellini.
Arbitro: Menegali di Roma.
Reti: Graziani 55', 75'.
Spettatori: 26.490, di cui 12.265 paganti per un incasso di lire 30.912.600, più 14.225 abbonati.
Note: Giornata fredda, terreno in buone condizioni. Lieve incidente a Castellini che ha riportato un colpo basso scontrandosi con Saltutti. Tuttino, dolorante a una coscia e una caviglia, è uscito al 14' del secondo tempo. Ammoniti Cacciatori per comportamento non regolamentare, De Giorgis per proteste, Gorin e Valente per gioco scorretto. Sorteggio per il controllo antidoping negativo. In tribuna Azeglio Vicini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 8 marzo 1976]
Due gol favolosi di Graziani, persin troppo belli per il gioco che il Torino ha saputo produrre, hanno dato un'altra mazzata alla Sampdoria, cui nulla è valso presentarsi al Comunale con una sola punta vera Saltutti) ed un plotone di centrocampisti (Salvi centravanti, motivo ricorrente di tante battaglie per la salvezza). I liguri hanno fatto soffrire i granata, le triple barriere fra centrocampo ed area di rigore hanno ritardato il momento della capitolazione, ma già nel primo tempo dopo un grosso rischio in apertura - quando le marcature erano ancora da assestare - si era visto che la squadra di Radice pur non brillando aveva le armi per superare la delicata partita del dopo San Siro. Torino ritrovato, quindi? Torino intravisto, piuttosto. Alcuni palleggi corali, alcune aperture di Pecci, gli affondo del secondo tempo di Sala, hanno fatto capire che la squadra si sta ritrovando, che la flessione di gioco acuita contro l'Inter dalla forzata rivoluzione nel ranghi sta per essere assorbita. Alcuni elementi, Zaccarelli e Salvadori oltre a Pulici, sono parsi in giornata difficile, e se per Pulici si può parlare di una di quelle giornate vuote che toccano alle punte, per Zac si debbono ricordare le gare giocate forzando sulle gambe infortunate, e per Salvadori le energie profuse sinora senza risparmio. Ma c'era di nuovo Pecci, il rientro dei centrocampista ha consentito al Torino di ritrovare schemi ed equilibrio, anche se la manovra sposso è andata avanti a fatica, priva della brillantezza di un tempo. La squadra da spettacolo la si è' rivista solo a sprazzi, come al decimo di gioco quando una avanzata in palleggio fra Pecci e Zaccarelli, portata avanti da Sala in affondo e chiusa da un colpo di resta di Graziani di poco fuori misura ha fatto balzare in piedi i tifosi (e chi va alla partita sperando ancora di divertirsi). Attorno a Pecci, ha ripreso un po' fiato Patrizio Sala, mentre Claudio Sala ha disputato una gara diversa da quelle cui ci aveva abituato. Fiacco all'inizio, come svogliato quando avrebbe dovuto parare le avanzate del suo diretto avversarlo, il giovane Ferroni, che si sganciava sulla destra, Sala senior ha cambiato marcia nella ripresa. In quegli angoli del terreno a due passi dal corner dove sembra sentire stimoli particolari, ha fatto impazzire i difensori, ha fatto partire cross pericolosi, uno sfruttato magistralmente da Graziani per il gol della sicurezza. Gli sprazzi di gioco, gli spunti di Sala, non erano comunque bastati a sbloccare la partita quando sul tabellone luminoso (che i granata potevano vedere senza fatica, alto dietro la porta di Cacciatori) è comparso il vantaggio della Juventus a Roma. Ce n'era abbastanza per smontarsi, ma è di buon auspicio - per il Torino - che la squadra dopo aver dato, alla fine della gara con l'Inter, segni di rassegnazione, abbia saputo compiere uno sforzo in più. Ed al 10' minuto dove non erano riusciti attaccanti e centrocampisti è riuscito Mozzini, sbucato sulla sinistra a raccogliere il lancio di Zaccarelli, dopo una manovra fitta fra i due Sala e l'avanzato Caporale. Lo stopper ha evitato Rossinelli ed ha fatto partire un cross rientrante sul quale Graziani, lesto a compiere il necessario passo indietro per trovare la distanza giusta, ha fatto partire - sinistro al volo - una botta che Cacciatori ha intuito solo quando la palla già scuoteva la rete. Da quel momento la gara del Torino ha preso un altro respiro, anche se il ricordo di tante beffe passate e la logica reazione della Sampdoria l'hanno portato a chiudersi un po' nella sua metà campo, cercando di congelare la partita. Alla mezz'ora, però, Graziani ha concesso il bis (slalom di Sala a fondo campo, centro alto, Pulici che non arriva ma fa velo a Graziani che di testa colpisce secco e batte ancora Cacciatori) ed allora i granata hanno potuto giocare davvero a cuor leggero, cercando l'affondo con maggior decisione, anche a costo di rischiare qualcosa. La partita della convalescenza è andata così, adesso non resta al Torino che aspettare Napoli per conoscersi meglio, per sapere se dopo il brodino di ieri sono in arrivo piatti più sostanziosi. La Samp ha fatto il possibile, ma si è condannata - da sola - una volta fallita la botta a sorpresa al primo minuto (triangolazione secca Orlandi-Salvi-Tuttino, staffilata su Castellini che non trattiene, lo stordito Saltutti che sbaglia l'aggancio al rimbalzo e rovina invece su Castellini) - con il suo schieramento troppo votato alla difesa, anche se uria difesa non all'insegna dell'ammucchiata in area ma poggiante sul lavoro di contenimento di un folto centrocampo. Oltre che non bella, la partita è stata anche breve. Mai come ieri avremmo voluto avere a fianco un cronometrista per misurare i minuti di gioco effettivo. Prima che l'arbitro ammonisse il portiere Cacciatori per la lentezza esasperante delle sub rimesse da fondo campo la Samp aveva già rubato almeno cinque minuti, ma dopo però ci ha pensato direttamente Menegali spezzettando il gioco troppo spesso a sproposito, punendo (sul due fronti, non importa] tackles appena appena decisi, compreso uno con il quale Pulici in una vampata d'orgoglio, si era liberato verso il gol con Sala a far da spalla. Il Torino, con il bang-bang di Graziani, ha raggiunto la decima vittoria in casa in altrettante partite, dall'inizio del campionato. Sembrano tornati i tempi di via Filadelfia, quando la fossa del leoni era tabù per chi andava a sfidarvi i granata. Un confronto storico che merita ben altre conferme, ma che al momento ha il suo fascino, e per contro sottolinea le caratteristiche della squadra. Il due a zero alla Samp, avversario difficile perché in affanno, ha comunque strappato di nuovo a Radice un sorriso.