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Comunale |
28/03/1976 |
h.15.30 |
JUVENTUS - TORINO 0-2 d.g.s. [1-2 (0-2) sul campo] Juventus: Zoff, Cuccureddu, Tardelli, Furino, Spinosi, Scirea (al 46' Gentile), Damiani, Causio, Gori, Capello, Bettega. A disposizione: Alessandrelli, Altafini. All.: Parola. Torino: Castellini (al 46' Cazzaniga), Santin, Salvadori, P.Sala, Mozzini, Caporale, C.Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Garritano, Gorin II. All.: Radice. Arbitro: Menicucci di Firenze. Reti: Aut.Cuccureddu 2' (T), Aut.Damiani 44' (T), Bettega 70' (J). Spettatori: 66.762 di cui 49.061 paganti per un incasso di lire 180.014.900, più 17.810 abbonati. Note: Giornata fresca ma non fredda, sole, terreno in perfette condizioni. Ammoniti Furino per gioco scorretto, Sala e Gentile per proteste. Sorteggio per il controllo antidoping negativo. Incidenti a Scirea (ferita lacero contusa alla caviglia) e Castellini (lesioni all'occhio sinistro per lo scoppio di un petardo). Presente in tribuna d'onore il responsabile della Nazionale Enzo Bearzot. Il risultato di 1-2 venne trasformato in 0-2 a Tavolino per decisione del Giudice sportivo in seguito ad un petardo lanciado dalla curva dei sostenitori della Juventus che colpì Castellini. Cronaca [Tratto da La Stampa del 29 marzo 1976] Il derby è finito con la vittoria del Toro, il campionato ricomincia e nel discorso torinese si inserisce con buon diritto il Milan. Rilanciato dalla sfida cittadina e con la prospettiva di affrontare a viso aperto i granata domenica prossima al Comunale. La partitissima fra gli uomini di Radice e di Parola la si sperava anche bella, oltre che di classifica: forse era una pretesa troppo grande. Ci si deve infatti attaccare a guizzi, a spunti individuali, a rare azioni corali, per trovare soddisfazioni di spettacolo. Anche i due gol del Torino non sono del tutto limpidi, in entrambi c'è lo zampino di una deviazione bianconera che però - va detto subito - nulla toglie al merito dei granata perché le due situazioni erano di reale pericolo per Zoff. Con un 2 a 0 a favore al termine dei primi 45 minuti, il Torino pensava di poter controllare con relativa facilità la partita nella ripresa, ma all'uscita dei giocatori dal campo per l'intervallo un petardo feriva Castellini, che lasciava il posto a Cazzaniga. Molto cambiava per il Torino. Il portiere titolare nel primo tempo aveva svolto magnificamente una parte di secondo libero, volando su tutti i magari monotoni ma egualmente pericolosi cross della Juve; Cazzaniga provava subito il brivido di una maldestra respinta a pugno e quindi preferiva restare fra i pali, dove per altro riusciva a mettere pezze a situazioni pericolose provocate proprio dalla sua prudenza nelle uscite. Così la Juve premeva, coglieva una traversa, segnava con Bettega ma non andava oltre. (Era ancora una Juve convinta, per altro, o temeva comunque la sconfitta a tavolino?). Il Torino difendeva spesso con ordine ed a volte con affanno, rispondeva in contropiede, teneva la palla con Sala, portava infine a casa il risultato indispensabile per sperare ancora. Se sarà un successo utile od una delle solite vittorie di Pirro lo diranno le sette giornate che ancora mancano alla fine della stagione. Al di là dei gol, di come sono arrivati, dell'andamento del gioco, il Torino ha vinto la partita sul piano dei nervi. I ritiri all'olandese ora faranno sorridere (chi ha sorriso, s'intende) di meno; le polemiche della settimana saranno considerate per contro in casa bianconera se non come la causa della sconfitta, almeno un segno di cattivo augurio. Non è bastato a Parola centrare in pieno la mossa di Cuccureddu (splendido) su Pulici, perché su altri fronti i granata hanno marcato una discreta superiorità. Solo Cuccureddu ha vinto il duello con l'avversario, mentre un Causio in vena (più intuita che constatata) si è trovato di fronte Zaccarelli che si è sacrificato come un giocatore di provincia al cospetto di un asso celebrato. Il barone si è lamentato per certi duelli un pò vigorosi, ma dovrebbe essere lieto di tante attenzioni: Zac ha dato ragione a Bearzot che da tempo, da un lontano confronto Under 23 fra gli azzurri e la Germania dell'Est in cui lo mandò addosso a Snuphase il più pericoloso del centrocampo avversario, lo considera capace di concentrarsi senza badare allo stile. Ottimo come marcatore, Zaccarelli non è invece riuscito come forse Radice sperava ad impensierire a sua volta Causio con i suoi affondo in velocità, segno che la marcatura del rivale diretto gli ha fatto spendere tutte le energie. Bloccato Zaccarelli dai doveri di scuderia, il centrocampo del Torino si è fatto comunque valere in fase di impostazione grazie alla giornata di vena di Pecci, che si va confermando di gara in gara un giocatore dall'altissimo rendimento per il complesso. Più dinamico di Capello, e quindi più vario nelle iniziative, Pecci sapeva suggerire manovra a palla bassa di ben altra efficacia di quelle juventine, palla alta in area avversaria e speriamo bene, una cosa fra l'improvvisazione e la lotteria. Il regista era ben affiancato da Patrizio Sala, che ingaggiava con Tardelli magnifici duelli con esito alterno, ma sapeva sfruttare meglio quelli vinti, con inserimenti in avanti imperiosi. Proprio con il filtro di centrocampo, al quale hanno dato man forte le uscite di Caporale e di Salvadori, e soprattutto i tackles ed i rientri puntuali di un Claudio Sala che ha vinto presto il duello con un Furino nervosissimo, il Torino si è mostrato migliore come complesso nel primo tempo, l'unico su cui si possa cercare di impostare un discorso di gioco e di tattica. Perché nella ripresa troppe cose sono cambiate, non solo nelle squadre ma nell'animo degli atleti, per poter continuare ad esaminare la gara con il metro delle valutazioni dei singoli e delle coppie. Il secondo tempo è stato indiscutibilmente della Juve come prevalenza di attacchi, ma le risposte del Torino sono state lucide anche se il gioco ormai era sparito del tutto, e contava solo più il risultato. Un risultato che i granata hanno sbloccato prestissimo, con merito e fortuna. E' stato Claudio Sala con due affondo sulla destra a cominciare a punzecchiare Furino, subito costretto al fallo, e tutta la Juventus. Furino sul secondo attacco del rivale ha toccato la palla oltre il fondo, lo stesso Claudio Sala ha calciato il corner: ''Cuccù'' di testa anticipando Graziani ha allontanato il pallone, ripreso da Patrizio Sala al limite dell'area. E' partita una botta bassa che dopo aver filtrato fra granata e bianconeri è finita in rete dopo aver incocciato lo stinco di Cuccureddu. La deviazione c'è stata, ma dalla tribuna la posizione di Zoff è parsa precaria comunque. La sfera sarebbe potuta finire in rete anche senza l'involontario inserimento di Cuccureddu sulla traiettoria. La partita è diventata subito una corsa ad handicap per la Juventus, con il Torino deciso a sfruttare la situazione optando per una tattica prudente. Troppe lezioni amare hanno avuto i granata in questa stagione, per cercare il raddoppio senza badare alla copertura. I bianconeri avevano momenti di pressione anche lunghi ma piuttosto velleitari, non riuscivano a creare seri pericoli a Castellini. Furino protestava troppo ed era ammonito, Tardelli andava via a Patrizio Sala ma trovava sulla sua strada Claudio che lo metteva giù. La partita, a parte il nervosismo di alcuni protagonisti, non era bella ma neppure cattiva: i falli su ambo i fronti erano solo frutto dell'agonismo e Menicucci ne fischiava anche troppi, spezzettando il gioco. Al 17' Furino lanciava Damiani sul filo del fuori gioco, ne usciva una rimessa laterale per la Juve sulla quale partiva Causio. Saltava in tunnel Zaccarelli, e faceva partire una botta tagliata di esterno destro sulla quale Castellini volava a deviare in angolo anche se la palla pareva indirizzata fuori dallo specchio della porta. Alla mezz'ora uscendo a fronteggiare una puntata centrale di Zaccarelli si infortunava Scirea, restava in campo sino alla fine del tempo per lasciare poi il posto u Gentile. Si scatenava Causio: stop, scatto, veronica, Zaccarelli in difficoltà e botta del barone deviata in angolo. Partiva in replica Pecci su errore di Tardelli. Faceva partire una staffilata dal limite alla quale Zoff, fuori dei pali, opponeva una mano. Era ammonito anche Sala per proteste dopo un tackle su Capello, poi si faceva largo per la prima volta Pulici ma non vedeva Graziani in buona posizione al suo fianco, preferiva la conclusione personale con una botta forte ma centrale, proprio su Zoff. L'ala sinistra si riscattava allo scadere del tempo, deviando benissimo di testa una punizione di Pecci dalla destra. Zoff alzava in angolo inarcandosi. Arrivava il secondo gol granata. Calciava Claudio Sala dalla bandierina, un grappolo di uomini andava incontro alla palla, dalla tribuna il colpo di testa a fil di palo pareva di Graziani, se non che Damiani a fine gara spiegava di essere stato lui a toccare per ultimo la sfera. Poi la fine del tempo, il petardo su Castellini, il rientro con Cazzaniga fra i pali granata e Gentile su Graziani, con Spinosi libero e Scirea fuori con il gambone. La partita cambiava, peggiorava in fatto di spettacolo, la Juventus cercava di insistere all'attacco ma non aveva fortuna né sfondatori. Rischiava subito un autogol Salvadori dopo un errore d'unico) di Caporale, e sul primo cross Cazzaniga provocava brividi ai granata con una respinta difettosa. I granata rinserravano le chiusure ai limiti dell'area, Graziani e Pulici facevano pressing sui difensori avversari, spalleggiati spesso da Pecci, per evitare che la Juve potesse riportarsi sotto con facilità. All'8' Bettega calciava al volo su corner di Causio ed il bolide incocciava lo spigolo esterno dell'incrocio dei pali alla destra di Cazzaniga (scalogna nera, anche se Parola ci spiegò una volta parlando di Juve-Verona che i pali sono solo tiri sbagliati), poi Cazzaniga respingeva alla meglio una staffilata di Causio e deviava in angolo con la punta delle dita un pallonetto di Damiani. Arrivava il gol, al 25'. Pulici non riusciva a difendere la palla sulla linea laterale, Cuccureddu gliela soffiava e centrava alto: Bettega con perfetta scelta di tempo schiacciava la sfera di testa a filo di montante sulla sinistra di Cazzaniga, che in una azione successiva toglieva allo stesso Bettega la gioia di un pareggio forse inutile (a causa del petardo) ma a quel punto meritato. Gli ultimi minuti vedevano i giocatori stanchi, ma il Torino ancora in grado di tener lontano la palla dalla sua area con Claudio Sala, con Graziani e Pecci. E proprio al 90' partiva ancora Sala senior, reggeva all'attacco di Furino e Tardelli, centrava lungo: Pulici dalla parte opposta, da posizione molto trasversale, deviava la palla di testa contro la rete esterna. Poi la fine, ovvero l'inizio del nuovo campionato. |
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