WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Comunale
04/04/1976
h.15.30
TORINO - MILAN 2-1 (1-0)
Torino
: Castellini, Santin, Salvadori, P.Sala, Mozzini, Caporale, C.Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici (al 66' Garritano). A disposizione: Cazzaniga, Gorin II. All.: Radice.
Milan: Albertosi, Sabadiniu, Maldera, Turone, Bet, Scala, Bigon, Benetti, Calloni, Biasolo (al 57' Gorin), Chiarugi. A disposizione: Tancredi, Anquilletti. All.: Trapattoni.
Arbitro: Menegali di Roma.
Reti: Graziani 28' (T), Garritano 80' (T), Calloni 92' (M).
Spettatori: 49.330, di cui 35.105 paganti per un incasso di lire 120.879.800.
Note: Cielo coperto, clima freddo rispetto alle giornate precedenti. Sono stati ammoniti Maldera, Claudio Sala, Chiarugi, Graziani e Gorin. Calci d'angolo 6-1 per il Torino. Negativo il sorteggio per il controllo antidoping. In tribuna l'allenatore della Nazionale Enzo Bearzot.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 aprile 1976]
Cinquantamila in delirio allo stadio. Un boato assordante e terribile ha salutato l'attimo del sorpasso, al 33' della ripresa, quando i transistors hanno diffuso la notizia che la Juventus stava perdendo. In quel momento il Torino conduceva meritatamente sul Milan per un gol realizzato da Graziani al 28' del primo tempo. Il risultato di San Siro è apparso sul tabellone luminoso e i granata hanno sprintato, raddoppiando con Garritano (subentrato a Pulici), sfiorando il gol in altre due occasioni. Un rigore inventato da Menegali ha poi consentito al Milan, ormai in ginocchio, a tempo abbondantemente scaduto, di dimezzare le distanze con Calloni senza scalfire, però, la marcia trionfale del Torino che ha coronato un inseguimento che durava da mesi e, a sei giornate dal termine, è balzato solo al comando della classifica con un punto di vantaggio sulla Juventus e quattro sul Milan. Anche ieri il Torino ha imposto la legge del Comunale piegando il Milan, terza forza del campionato, e conquistando la dodicesima vittoria casalinga. Se c'era bisogno di una verifica, dopo il successo nel derby, il Torino l'ha superata a pieni voti in una partita difficile, contro un avversario in vena e tutt'altro che disposto a fare concessioni. Dimostrandosi matura per qualsiasi traguardo, la squadra di Radice ha badato al sodo: era troppo importante la posta in palio per concedersi allo spettacolo anche se, in certi periodi e in particolare nel finale, il Torino ha sviluppato manovre efficacissime. Cosciente del propri limiti, il Milan giocava raccolto, infoltendo il centrocampo con Bigon che faceva il pendolo. Per un quarto d'ora abbondante il pubblico assisteva ad un gioco frammentario, slegato, con prevalenza delle difese sugli attacchi, con ammassamenti a centrocampo e sul fronte sinistro granata dove operava Claudio Sala, portando fuori zona l'ottimo Maldera. Il baricentro della squadra era spostato: sulla destra, nel settore libero, erano rari gli inserimenti di Santin e di Patrizio Sala, entrambi occupati a controllare Chiarugi e Blasiolo. A centrocampo si fronteggiavano Pecci e Scala, Zaccarelli e Bonetti, Salvadori e Bigon. Era la fase di studio in cui nessuno voleva rischiare. Pochi gli sbocchi per il lavoro del centrocampisti. Uno spunto isolato di Pulici (11') era stroncato al momento del tiro. Pulici e Graziani apparivano piuttosto statici e troppo vicini l'uno all'altro, favorendo il controllo di Sabadini, Bet e Turone. Al 13' per un fallo di Maldera (che veniva ammonito) su Claudio Sala, il Torino beneficiava di una punizione: il capitano granata allungava verso Salvadori che centrava, Zaccarelli smistava verso Pulici che, ostacolato da Graziani, consentiva ad Albertosi di neutralizzare la prima palla-gol del Torino. Poco dopo, ancora Pulici, su lancio di Salvadori segnava ma l'arbitro aveva già fermato il gioco per un off side dell'ala sinistra. Graziani s'innervosiva e non vedeva Pulici smarcato (18'). Maldera offriva il meglio del suo repertorio per limitare le scorribande di Claudio Sala. Sul fronte opposto Mozzini e Santin cancellavano Calloni e Chiarugi dalla partita. Il primo pericolo per Castellini lo provocava Bigon (19') con un colpo di testa, su punizione di Chiarugi, a lato. Al 26' altra occasione mancata da Pulici: Santin scattava in avanti e pennellava un bel cross per Pulici che, in felice posizione-tiro, tentava lo stop volante ma si allungava la palla e consentiva a Sabadini di liberare in corner. La pressione del Torino aumentava e sfociava in gol al 28'. Biasiolo fermava fallosamente Claudio Sala sul lato sinistro dell'area rossonera. Lo stesso Sala calciava la punizione, con forza e precisione, mandando la palla sotto porta dove Graziani, con una testata micidiale, piegava il pugno di Albertosi a trasformava. Un gol splendido, irresistibile. Il Torino, di colpo, ritrovava il suo gioco a tutto campo. Il Milan contrattaccava ma offriva il fianco alle rimesse del granata: al 31' Patrizio Sala discendeva sulla destra e centrava per Zaccarelli che, in velocità, entrava in contatto con il pallone, un metro dentro l'area, ma Sabadini lo ostacolava impedendogli di concludere. Probabilmente c'erano gli estremi per il calcio di rigore ma Menegali lasciava correre. Il Torino accelerava il ritmo. Un insidioso tiro a sorpresa di Zaccarelli sfiorava la traversa. Sempre più frequenti le incursioni offensive di Santin che il pubblico sottolineava con frenetici applausi. Poi, l'inoperoso Castellini (che aveva avuto il tempo di sostituire un tacchetto difettoso) era chiamato ad una parata-gol (40'): in un'azione di disimpegno, Zaccarelli indugiava, poi serviva Mozzini che, circondato da due avversari, si lasciava soffiare la palla da Bigon. L'ala toccava a Biasolo e Castellini, con un'uscita alla kamikaze, riusciva ad opporsi rimediando una botta ad una gamba. Due minuti dopo, benché zoppicante, Castellini con un'altra spericolata uscita, impediva a Bigon di segnare. Nella ripresa il Milan tentava di sorprendere il Torino sganciando Turone ma erano ancora i granata a procurare brividi ad Albertosi: prima su tiro di Zaccarelll a fil di palo, poi su botta bassa di Patrizio Sala bloccata dal portiere. Anche Castellini correva un palo di pericoli su puntate di Bigon. Poi c'era un'occasione per Patrizio Sala: il tiro era impreciso. Al 57' Trapattoni sostituiva Biasiolo con Gorin ma era il Torino a rifarsi vivo nel pressi di Albertosi: Zaccarelli centrava per Pulici che toccava a Graziani e la difesa lo anticipava. Cresceva di tono Pecci assumendo le redini del gioco e adoperandosi anche in chiave difensiva. Al 63' Pulici raccoglieva una lunga respinta di pugno di Castellini, superava due avversari ma era fermato da Turone. Mentre Pulici stava rifiatando, Claudio Sala lo lanciava e il bomber desisteva dall'insegulre il pallone. Dopo questa azione. Radice decideva di sostituire Pulici con Garritano. Era una mossa rischiosa considerando che il Milan stava attaccando e offriva ampi spazi in cui uno scattista come Pulici avrebbe potuto andare a nozze anche se non era in giornata di vena. Ma nel calcio contano i fatti ed i fatti danno ragione a Radice. Al 65' entrava Garritano mentre Pulici, che faticava a controllare il proprio disappunto, prendeva di corsa la via degli spogliatoi. Garritano si metteva in luce al 73' per un buon servizio a Graziani ma l'azione sfumava perché l'ultimo passaggio di Zaccarelli (diretto a Graziani) era fuori misura. AI 76' Garritano era caricato in area da Turone: l'arbitro sorvolava. Le notizie provenienti da Milano galvanizzavano il Torino che, come morso da una tarantola, dava vita ad un finale pirotecnico. All'80' il raddoppio: Pecci faceva spiovere un calibrato traversone sotto porta per lo smarcato Garritano che, al volo, di collo sinistro, faceva secco Albertosi infilando l'angolo opposto. Indescrivibile l'entusiasmo della folla. Il Milan frastornato, era In balia del Torino. Caporale si trasformava in centravanti e solo due spettacolari uscite di Albertosi (82' e 84') impedivano al libero granata di segnare altre reti. A tempo abbondantemente scaduto (92'15") il Milan dimezzava le distanze su rigore trasformato da Calloni e concesso da Menegali per un fallo di Salvadorl al danni di Scala sul limite dell'area. Ormai era fatta e la svista di Menegali (un arbitro non all'altezza di una gara cosi importante) non intaccava il successo del Torino. Come quattro anni fa, i granata hanno sorpassato la Juventus. Allora accadde a quattro giornate dalla fine (i bianconeri riuscirono a vincere ugualmente il titolo). Questa volta ne mancano sei ma il Torino potrebbe resistere sino alla fine.