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Comunale
02/05/1976
h.16.00
TORINO - CAGLIARI 5-1 (1-0)
Torino
: Castellini, Santin, Salvadori, Gorin, Mozzini, Caporale, P.Sala (al 79' Bacchin), Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Garritano. All.: Radice.
Cagliari: Copparoni, Valeri, Lamagni, Gregori (al 58' V.Graziani), Niccolai, Tommasi, Viola, Leschio, Piras, Butti, Virdis. A disposizione: Buso, Idini. All.: Tiddia.
Arbitro: Lazzeroni di Milano.
Reti: Pecci 38' (T), Graziani 50' (T), Zaccarelli 57' (T), Leschio 70' (C), Pulici 78', 83' (T).
Spettatori: 47.582, di cui 33.337 paganti per un incasso di 90.513.700 lire più 14.245 abbonati.
Note: Giornata di sole, terreno perfetto. Nessun incidente di rilievo. Ammonito Valeri per gioco scorretto. Sottoposti per sorteggio al controllo antidoping Castellini, Caporale, Graziani, Valeri, Viola e Leschio.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 3 maggio 1976]
Il Torino si è tolto la paura, a suon di gol: non certo la paura del Cagliari, ma quel senso di disagio inevitabile in cui si mischiavano la tensione per il duello niente affatto chiuso con la Juve, Il cambio di schemi per l'assenza dello squalificato Claudio Sala, gli effetti della prima giornata di caldo vero, l'apprensione per il rendimento di Pecci, che abbiamo visto provare il ginocchio dolorante appena sbucato dal sottopassaggio con uno scatto deciso, che deve averlo per altro rassicurato. E i sardi hanno fatto il resto, partendo all'assalto trascinati da un Viola combattivo come sempre noi suoi ritorni al Comunale, con davanti i potenti Piras e Virdis ben disposti a battersi, con una difesa che ha preso a picchiare sema rispetto per le punte della capolista. Sono cadute in cinque minuti le speranze su un Cagliari morbido, stanco, rassegnato: se non per la squadra, almeno per se stessi (non sono pochi a sperare di non dover seguire la squadra in B), molti dei bianchi hanno giocato al massimo della concentrazione. Così Castellini ha dovuto tornare il miglior giaguaro per opporsi al primo minuto a una deviazione di Virdis: e più tardi per ribattere due volte in mischia altrettanti palloni pericolosi: il Torino ha continuato ad alternare azioni valida a momenti di sbandamento sino a quando Pecci ha deciso di tentare la sorte da solo, sbloccando al 38' la partita, con una botta dal limite finita nel sette alla destra di Copparoni. Un gol tipo bacchetta magica, per i granata, la squadra, anche se priva delle solite geometrie, trovava di colpo la spinta di Patrizio Sala, sino allora in ombra, mentre partiva con sempre maggiore efficacia Gorin, generoso e combattivo, Così la partita è cambiata, è diventata per gli atleti di Radice una passeggiata punteggiata dal fuochi di artificio del gol, mentre il Cagliari si vedeva condannato definitivamente alla B al termine di una gara giocata con la massima decisione, e con buoni schemi offensivi. In uno stadio tinto di granata, l'inizio del Torino ha deluso i tifosi i quali - carichi del loro entusiasmo dirompente - pensavano che la squadra dovesse partire all'assalto con il piglio delle giornate migliori. Sorprende che sostenitori i quali soffrono in queste settimane chissà quali ansie, con la Juventus sempre viva a fare da spauracchio, non si rendano conto come la situazione del giocatori sia più o meno la stessa. Anche i più giovani, quelli che meno dovrebbero sentire l'ansia di una conquista attesa ormai da quasi trentanni, non possono non venire contagiati dall'aria che si respira attorno al Torino. I granata, ieri, erano dalla parte di chi ha tutto da perdere, il Cagliari invece si muoveva in piena serenità, aveva tutto da guadagnerò giocando spigliato e deciso. I granata, senza la consueta spinta di Sala, soffrivano per la mancanza di un certo tipo di rifornimenti alle punte; Pecci si muoveva con il piglio del capo, ma necessariamente i suoi affondo e i suoi passaggi erano dritti, centrali, ovvero i palloni per Pulici e Graziani non erano facili, dovevano essere lavorati, e con Niccolai e Valeri al fianco tutto si complicava. La situazione si complicava perché gli inserimenti lungo le linee laterali erano scarsi, indecisi: sarebbe toccato a Patrizio Sala, a Gorin, a Salvadori e a Zaccarelli ma parevano tutti un po' contratti. Così il Cagliari poteva farsi pericoloso, insidiare Castellini, per sgonfiarsi alla botte di Pecci. Nella prima mezz'ora sono partiti del fischi, alla fine è stato il solito trionfo: un 5 a 1 è un bel modo per battere il record delle vittorie consecutive in casa, quattordici. Ormai ogni gara - per il Torino e per la Juventus - conta soprattutto per il risultato, ma non vanno sottovalutate le indicazioni sul grado di forma, che si proiettano sul prossimo turno, penultimo di campionato. La squadra di Radice può andare a Verona tranquilla con il viatico dei 5 gol sognati ai sardi? La condizione di salute generale è buona, alcune flessioni di rendimento denunciate dalla gara di Roma sembrano in via di assorbimento. Santin, Caporale, Pulici e Graziani, Pecci, Zaccarelli, Castellini, Mozzini, sono ancora ricchi di energie, e il rientro di Sala dovrebbe dare una nuova spinta alla manovra d'attacco. Nei dieci minuti finali, ieri, si è visto Bacchin all'esordio in Serie A. Si è guardato attorno un momento, poi ha cominciato a farsi vedere dal compagni, a muoversi con sicurezza. Fossimo al posto di Radice, lo metteremmo al posto di Pecci in tutte le gare post campionato, affidandogli il ruolo di regista. Anche se ha propensione per il gioco d'attacco, dovrebbe cavarsela anche in un ruolo di responsabilità. L'ansia del Torino è parsa evidente all'avvio della partita. La squadra si muoveva a un ritmo inferiore per cercare la precisione, ma nel cambio di atteggiamento ci perdeva, e il Cagliari poteva partire subito all'attacco con Viola il quale dopo uno scambio con Butti centrava basso e forte per Virdis: Caporale sulla traiettoria non fermava il pallone, Virdis allungava la gamba deviandolo verso l'angolo dove Castellini Volava a salvare. Pecci s'incaricava di riportare subito il gioco nell'altra metà campo ma era mal coadiuvato, almeno nelle prime battute di gioco. Il regista lanciava due volte Graziani in profondità ma il centravanti sbagliava il controllo della sfera, e quando trovava palleggio e mira (al 6') sparava dritto su Copparoni. Uno scambio Viola-Leschio (in fuori gioco, ma Lazzaroni non se ne avvedeva) creava un altro pericolo per Castellini, ma la botta della mezz'ala finiva alta. Tentava allora Salvadori, ma anche la sua era un'azione personale, insistita, che non gli permetteva di vedere Graziani ben smarcato sulla destra. Il Torino si faceva davvero temibile, per la prima volta, al 25': su un corner dalla sinistra, Pulici sul palo opposto faceva ottimamente da sponda schiacciando In mezzo dove nessun compagno era pronto e Viola liberava con prontezza. Ancora su corner, la difesa sarda s'imbambolava ma Graziani non sapeva approfittarne. Il Torino sembrava migliorare, Pulici entrava più spesso nelle azioni offensive, ma era ancora il Cagliari a sfiorare il gol. Azione di Butti, doppia botta di Piras, doppia respinta di Castellini e rischio finale per il rinvio di Santin finito casualmente addosso allo stesso Piras e rimbalzato a filo di montante. Si arrabbiava allora Pecci, e arrivava il gol. Il centrocampista partiva in dribbling, Pulici e Graziani cercavano di smarcarsi senza successo, Il romagnolo faceva partire dal limite un preciso tiro di destro che rimbalzava contro il palo interno alla destra di Copparoni e rotolava in rete. Cambiava il Torino, cambiava la partita. Già al 5' minuto della ripresa, dopo un avvio tutto granata, Il Cagliari era k.o. Fallo su Patrizio Sala, punizione eseguita da Pecci, deviazione di testa di Pulici, inserimento di Graziani, allungava la gamba anche Valeri, che negli spogliatoi ha poi parlato di autogol. A noi è parso comunque maggiore il merito del granata. Una staffilata di Pulici fuori di poco, poi il Torino aumentava ancora il suo margine con il più bel gol della giornata. Graziani perdeva la palla ma inseguiva caparbiamente Valeri facilitando il tackle vincente di Patrizio Sala sul lancio del difensore. La palla finiva a Pulici che toccava a Graziani il cui lancio lungo per Zaccarelli era perfetto: al volo, in corsa, Zac faceva partire un rasoterra che batteva Copparoni. Per i granata era il momento della souplesse, ma qualcuno esagerava, come Mozzini che si sganciava ma falliva il controllo sul lancio di Pecci (al 25') dando via libera al contropiede del sardi; Virdis a Leschio, gran botta trasversale, 3 a 1 con proteste di Castellini nei-confronti degli allegri compagni di reparto. Ci pensava Pulici a chiudere in bellezza, dopo una botta di Viola addosso a Castellini e un pallonetto di Graziani, fermato da Copparonl. Al 34' il cannoniere sfruttava il lancio di Pecci con una staffilata sotto la traversa, e al 37' beffava Copparoni con un penalty fintato, beffardo, dopo che l'assaltante Gorin era stato chiuso e messo a terra proprio sul dischetto. Finiva in festa, ma senza guardare il tabellone dei risultati. Quei quattro gol della Juve a Bologna promettevano altre sofferenze.