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Bentegodi |
09/05/1976 |
h.16.00 |
HELLAS VERONA - TORINO 0-0 Hellas Verona: Ginulfi, Bachlechner, Sirena, Busatta, Catellani, Cozzi, Franzot, Mascetti, Luppi, Moro, Zigoni. A disposizione: Porrino, Guidolin, Vriz. All.: Valcareggi. Torino: Castellini, Santin, Salvadori, P.Sala, Mozzini, Caporale, C.Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Gorin II, Garritano. All.: Radice. Arbitro: Gussoni di Tradate. Reti: - Spettatori: 42.659, Bentegodi esaurito grazie ai 29.135 biglietti venduti più 13.524 abbonati. Incasso di lire 102.942.200. Note: Pioggia torrenziale nella mezz'ora precedente la partita con progressiva schiarita. Per mezz'ora il terreno è stato un acquitrino, poi l'acqua è stata assorbita. Ammoniti Cozzi per fallo su Zaccarelli. Infortunio a Claudio Sala che ha finito la partita senza accorgersi di avere una profonda ferita al polpaccio destro, chiusa in ospedale con sette punti. Lieve infortunio a Zaccarelli e Busatta scontratisi duramente. Angoli 5-3 per il Torino, in tribuna d'onore Azeglio Vicini, osservatore della squadre nazionali. Sorteggio per il controllo antidoping negativo. Cronaca [Tratto da La Stampa del 10 maggio 1976] Preceduto da un furibondo acquazzone, che pareva addirittura metterne in forse lo svolgimento, Verona-Torino ha avuto un avvio magnifico, con quarantacinque minuti di continui capovolgimenti di fronte, con i giocatori impegnati in miracoli di equilibrio e di tecnica per controliare l'infido pallone-saponetta. Poi, chiuso alla pari il primo tempo (ma con netta superiorità di gioco nei granata, i quali hanno lasciato al rivali soltanto due isolati contropiede), la ripresa è via via calata di ritmo, con il ritorno sul terreno di un sole radente che allungava le ombre degli atleti. La fatica, ma soprattutto il desiderio di non correre più rischi, dopo il botta e risposta della prima metà gara, ha convinto granata e gialloblu a badare soprattutto a coprirsi le spalle. La melina del Verona, sin troppo insistita, ha costretto il Torino a portarsi in avanti nel finale almeno per tenere fede al ruolo di capolista, ma i portieri non hanno più corso pericoli seri, salvo un brivido finale di Castellini per una botta di Zigoni terminata sul fondo. Ma a quel punto il Torino era già in largo credito: l'arbitro Gussoni, per quanto attento in molte occasioni a domare il gioco duro, aveva portato infatti al limite dell'area un atterramento di Graziani piuttosto incerto come posizione reale del fallo, ed aveva chiuso gli occhi su uno strattone di Bachlechner ai danni di Pulici lanciato a rete. L'arbitro ha poi chiuso il match con i tifosi gialloblu ai bordi del terreno, desiderosi comunque di festeggiare gli atleti di casa all'ultima esibizione al Bentegodi. Se questo pareggio baster&arave; al Verona lo dirà l'ultimo turno di campionato, al quale è rimandato anche il discorso scudetto. E' chiaro che la giornata à stata più positiva per il Torino, il quale per quanto messo sull'avviso dal superpremi che sono già stati promessi ai giocatori del Cesena, conta di far valere ancora una volta la legge del Comunale davanti ai propri tifosi, presenti in forze già oggi a Verona. Per tutti i primi quarantacinque minuti, al cospetto di un avversario che sorprendeva i suoi stessi sostenitori per la valida chiusura difensiva (dopo aver dimostrato anche a Como, sino a domenica scorsa, di essere sin troppo arrendevole davanti a Ginulfi) il Torino ha giocato con ottima predisposizione, trascinato da un Pecci magnifico nel suo duello con Mascetti e nell'impostazione delle manovre, con un Claudio Sala che al rientro faceva sentire il peso della sua presenza. I gialloblu si vedevano costretti a ricorrere spesso a modi bruschi. Bloccati in qualche modo Pulici e Graziani, entrambi per altro in una di quelle giornate "uso esterno" in cui si muovono molto senza entrare in area con la dovuta rabbia, erano lo stesso Pecci e soprattutto Zaccarelli a tentare alcuni affondi perentori, al termine di rapidi scambi. Soffriva molto il terreno inzuppato Patrizio Sala, il quale spesso si lanciava in progressione perdendo il pallone per strada, ma veniva fuori l'esperienza di Santin che non solo domava un sempre difficile Zigoni, ma usciva dalle pozzanghere con sicurezza per appoggiare l'attacco. Il Verona non è stato a guardare, certo, ma ha trovato difficoltà ad imporsi a metà campo. Ha dovuto rifugiarsi in lanci lunghi a Zigoni ed al combattivo Luppi II quale per altro ha trovato sulla sua strada un Mozzini in gran forma, che lo ha controllato bene, palla a terra, e lo ha sovrastato nel gioco di testa. Caporale si teneva in posizione più prudente rispetto al solito: è stata l'unica concessione che il Torino ha fatto alle circostanze, sino a quando il Verona ha accettato battaglia a viso aperto. Diversa la ripresa, ma sempre grande la tensione: il pallone, sul terreno meno inzuppato ma ancora molto viscido, aveva rimbalzi imprevedibili: questo giustifica abbondantemente le misure di sicurezza prese dagli opposti difensori, con molti salvataggi in angolo, sperando poi nella buona vena dei portieri. Alla distanza, la lotta è sfumata in un distintivo tran-tran, interrotto ancora da Zaccarelli e da Zigoni con puntate respinte alla meglio, e con affanno, dalle opposte difese. Del resto, la cronaca sottolinea da sola l'andamento della gara, facendo seguire alle emozioni iniziali una diffusa tendenza a non sbilanciarsi. Affidando Graziani a Catellani e Pulici a Bachlechner, mettendo alle spalle delle due coppie rivali un libero, magari non molto raffinato ma deciso come Cozzi. Valcareggi è riuscito a frenare lu slancio dei granata; e con le spalle al sicuro il Verona, aggressivo e decico, ha potuto iniziare trame in atacco tra gli applausi dei tifosi. Ma bloccati sul nascere due affondi di Luppl e Zigonl, il Torino ha subito messo sul piatto della bilancia la maggior classe complessiva. Sirena si è trovato in difficoltà contro Claudio Sala, il quale però arrivato sul fondo trovava, non solo l'opposizione del libero, o del rientrante avversario diretto, ma vedeva la palla frenarsi nell'acqua stagnante. Partiva meglio Pecci, limitando il dribbling e cercando il lancio filtrante. Al quarto d'ora il Torino si apriva di colpo in una magnifica azione corale che metteva il Verona nel guai. Scattava Patrizio Sala, toccava per Pecci il quale allargava con prontezza verso Zaccarelli inseritosi sulla sinistra del fronte d'attacco: sul tiro della mezz'ala, Ginulfi parava a pugni chiusi; ribatteva Graziani con forza ma trovava sulla sua strada Cozzi che liberava alla meglio. Insistevano i granata, una punizione di Pecci al 17' era schiacciata bene da Graziani ma Pulici arrivava in ritardo per la deviazione finale. In avanti il Verona si faceva pericoloso con il solo Zigoni ma erano del Torino i momenti migliori. Ginulfi doveva parare sul montante una insidiosa deviazione di testa di Claudio Sala, quindi si portava avanti alla mezz'ora anche Mozzini e la sua botta era deviata in corsa da Cozzi il quale salvava Ginulfi ma rischiava l'autogol. Il Verona finalmente al 40' con la sua prima azione davvero pericolosa: partiva sulla sinistra il fine ma discontinuo Moro, eseguiva un bel cross che Busacca però appoggiava fra le braccia di Castellini, non riuscendo ad entrare con forza sulla sfera. Insistevano i gialloblu e proprio allo scadere del tempo scattava Luppi sulla destra: Il suo centro radente era Intercettato in corsa da Franzot, ma Castellini, al primo intervento difficile, si gettava a terra e bloccava. Ancora in attacco i granata in inizio di ripresa, ma con minore forza di spinta. Pecci cominciava ad accusare il ritmo, teneva troppo la palla, commetteva qualche errore nella misura dei passaggi favorendo in alcune occasioni il contropiede degli avversari. Brivido per Castellini al quarto minuto per una punizione tagliata di Moro a filo di traversa (ma il giaguaro era comunque piazzato al punto giusto), quindi le azioni perdevano di mordente su entrambi i fronti. C'era ancora al 6' un bel centro lungo di Patrizio Sala che schiacciava di testa mandando il pallone a rimbalzare contro la nuca di Bachlechner e quindi in calcio d'angolo. Al quarto d'ora partiva Graziani ma come in altre occasioni insisteva nell'azione personale e non si accorgeva, che nel frattempo Zaccarelli si era smarcato con una bella progressione dalla parte opposta del terreno. Radice sulla panchina si alzava, si arrabbiava un po', ma si consolava poco dopo quando Graziani aveva uno scatto ben più perentorio, ma era messo a terra bruscamente proprio a cavallo del limite dell'area di rigore. La reazione del Verona si concretava con un'avanzata di Franzot ed un centro per Zigoni la cui botta bassa era facile preda di Castellini, quindi su rovesciamento di fronte prima Sala cercava la testa di Graziani ma il cross era troppo lungo, quindi una botta rasoterra di Pecci era parata con facilità da Ginulfi. Scattava Zaccarelll al 26' ma Busatta lo fermava con un abbraccio al limite dell'area e la punizione non aveva seguito. Il Torino si ritirava sulla metà campo, altrettanto faceva il Verona "melinando" verso il proprio portiere. Di colpo però al 40', i gialloblu scattavano in avanti. Partiva ancora Moro centrava per Zigoni, il quale controllava col petto e calciava al volo incocciando con il pallone il corpo di un granata. La palla finiva in angolo. Il pubblico invadeva lo stadio per festeggiare i veronesi all'ultima gara in casa. Gussoni aumentava la suspense con qualche minuto di recupero e il fischio di chiusura era accolto con evidente soddisfazione da tutti i protagonisti. |
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