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Erasmo Jacovone |
01/09/1976 |
h.17.00 |
TARANTO - TORINO 1-1 (0-0) Taranto: Trentini, Giovannone, Cimenti, Nardello, Spanio, Capra, Gori, Fanti, Selvaggi, Romanzini, Jacomuzzi. All.: Seghedoni. Torino: Castellini, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Caporale (al 29' Santin), Sala C., Pecci, Graziani, Zaccarelli (al 46' Butti), Pulici. All.: Radice. Arbitro: Menicucci di Firenze. Reti: Pulici 52' (To), Gori 56' (Ta). Spettatori: 25 mila circa di cui 22.412 paganti per un incasso record nella storia del Taranto di 63.410.000 £. Cronaca [Tratto da La Stampa del 2 settembre 1976] Torino apparentemente In ritardo di forma ma molto probabilmente choccato dal brusco passaggio dal fresco delle notturne ai 30 gradi di ieri ed all'umidità odierna, pareggia a Taranto (1-1). Non è molto per la squadra campione d'Italia, impegnata contro una formazione di serie B. Ma sarebbe errore trarre giudizi affrettati dopo la prima partita ufficiale della stagione. A distanza di poco più di un mese dall'inizio della preparazione, le condizioni atletiche e di forma dei singoli non sono ancora le migliori. Certo, dalla squadra torinese ci si aspettava di più, almeno nel risultato. La qualificazione della Coppa Italia non è certo compromessa, ma d'ora in avanti bisognerà affrettare II ritmo, sacrificarsi di più e specialmente correre di più. Non è un rimprovero. Sarebbe assurdo criticare II Torino alla prima uscita ufficiale della stagione. Attendiamo che i giocatori trovino la forma piena, aspettiamo che Danova e Butti si integrino meglio (ma ai due non c'è nulla da rimproverare) e specialmente diamo tempo a Zaccarelli e Sala di ritornare al loro standard normale. Il Taranto ha retto bene il confronto. Forse ha voluto di più del Torino ed ha raggiunto un pareggio che dà forza a Seghedoni e coraggio alla squadra. Il campionato di serie B è lungo e duro, ma il Taranto dimostra di possedere i numeri per disputare una stagione interessante. Non è squadra da alta classifica, ha lacune tecniche e specialmente lacune fisiche per il torneo cadetti. Seghedoni conta in formazione molti pesi piuma, che potrebbero trovarsi a disagio su campi difficili e duri. Però l'intelaiatura di base c'è e c'è anche un giocatorino che pare destinato a diventare l'idolo del tifosi tarantini. Si tratta dell'ala Gori, che II Milan forse ha ceduto troppo presto. E' fragile, ma è vibrante, dribbla con facilità, forse esagera anche, ma oggi ha portato a spasso II suo custode, Salvadori, creando difficoltà a tutta la difesa granata. Sono impressioni di una partita soia, anzi della prima partita dell'anno. Meglio non rischiare giudizi e tanto meno pronostici. Il Torino è forte, non possono esserci dubbi. Davanti ha due autentici mattatori e si può essere certi che Pulici e Graziani faranno tanti gol. La difesa sta imparando la tattica del fuorigioco. Sono esperimenti forse rischiosi ma certamente saranno utili. Il gol del pareggio realizzato dal tarantino Gori è nato con molta probabilità da un malinteso difensivo. E' soltanto questione di tempo. Di Danova poco da dire. E' in cerca di intesa, ma corre, combatte e marca il suo avversario. A Taranto - lo ripetiamo - non abbiamo visto il vero Torino, ma non c'è da allarmarsi. Torino e Taranto si affrontano a viso aperto, senza particolari accorgimenti. I padroni di casa sono vivaci, dinamici ed intraprendenti. Non denunciano soggezione alcuna di fronte ai campioni d'Italia. In campo torinese Pecci fa la regia del gioco e tenta di lanciare le punte verso il gol. Graziani e Pulici provano il tiro, ma I non sono in giornata buona. Il Taranto adotta il sistema delia squadra corta, non è catenaccio, ma è prudente copertura soltanto di fronte alle avanzate degli avversari. Sala svaria a destra e a sinistra. Parte da lontano, sbucando sullo scatto In zona libera. Il suo custode Chimenti tarda a capire i rischi di un controllo approssimato, ma Sala non sa approfittarne. Il dominio tecnico, naturalmente, è dei campioni. Però non c'è fantasia nella manovra che è una continua ripetizione di temi, che ben presto vengono bloccati dai pugliesi. Rari i contropiedi dei rossoblu. Al 20' un cross di Fanti libera bene Jacomuzzi e Selvaggi, ma Jacomuzzi ruba la palla al compagno e l'azione sfuma. Non c'è cattiveria nel gioco, si registra però qualche fallo. Al 27' Caporale viene ammonito per proteste. Poco dopo in uno scontro fortuito con Jacomuzzi, Caporale è colpito alla testa. La ferita è abbastanza profonda, esce molto sangue. Caporale abbandona e viene medicato con tre punti di sutura. Lo sostituisce Santin. Il Torino è prevalentemente all'attacco, ma manca di forza di penetrazione. Evidentemente è una i questione di condizione atletica. Menicucci, severissimo, ammonisce anche Santin per gioco scorretto, e scrive poco dopo sul suo taccuino pure il nome di Selvaggi per proteste. Il Torino termina ii tempo in crescendo con un'azione Pecci-Graziani e tiro di quest'ultimo che per poco non va a segno. Nella ripresa Butti prende il posto di Zaccarelli. Il piccolo trotto di Zaccarelli aveva dunque una ragione precisa: una contrattura agli adduttori lo costringe al riposo. Zaccarelli rientrerà domani a Torino per sottoporsi alle cure del caso, rinunciando alla trasferta di Lecce. Entro Butti ed il gioco del Torino diverta più dinamico. E poco dopo i campioni passano in vantaggio. Butti Inizia l'azione e serve Sala che dalla destra pennella alla sua maniera un dosato pallone che Pulici di testa scaglia in gol (52'). Pare latta, ma la reazione del Tarantoè immediata. Quattro minuti dopo il pareggio. Fanti serve Romanzini che indovina il corridoio giusto per Gori. Rapida corsa del fragile attaccante e tiro rapidissimo. La palla scivola sull'erba bagnata dalla pioggia, rimbalza male ed inganna Castellini: uno a uno. Sarà il risultato finale perché il gran correre di tutti non approderà a nulla di concreto. Festa per I pugliesi alla fine, qualche recriminazione in campo granata. D'accordo: dal Torino ci sì aspettava di più, ma diamo tempo a Radice di lavorare, il vero Torino non può essere questo visto a Taranto. |
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