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Comunale |
07/11/1976 |
h.14.30 |
TORINO - INTER 1-0 (0-0) Torino: Castellini, Danova (al 75' Gorin), Santin, Salvadori, Mozzini, Caporale, Butti, Sala P., Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Garritano. All.: Radice. Inter: Bordon, Guida, Canuti, Marini, Gasparini, Facchetti, Pavone, Roselli (al 65' Sabato), Anasatsi, Mazzola, Muraro. A disposizione: Martina, Libera. All.: Chiappella. Arbitro: Michelotti di Parma. Reti: Pulici 85' rig. Spettatori: 46.132 di cui 16.498 abbonati e 29.634 paganti. Cronaca [Tratto da La Stampa dell' 8novembre 1976] Un sacrosanto calcio di rigore, trasformato da Pulici a cinque minuti dal termine, ha consentito al Torino di conquistare due punti sofferti, ormai insperati e di restare agganciato alla Juventus al primo posto in classifica ed in perfetta media inglese. Un successo di notevole portata pratica e psicologica per un Torino che, oltre alle importanti assenze di Pecci e Claudio Sala, accusava gli effetti della durissima trasferta di Dusseldorf dove aveva sprecato una grande quantità di energia. In queste condizioni i granata non hanno subito danni e quando potranno allineare la miglior formazione, daranno vita ad un derby-scudetto che oscurerà ogni precedente e si arricchirà di ''suspense''sino all'ultimo gol. Quando lo ''zero a zero'' sembrava un fatto accettato dal pubblico e dalle due squadre, il fresco Gorin - subentrato all'infortunato Danova - effettuava un traversone per Graziani. Con uno scatto poderoso il centravanti si liberava di Gasparini che, sul limite, lo ostacolava fallosamente. Graziani restava in piedi, sebbene sbilanciato, conservando il possesso del pallone e l'ottimo Michelotti gli concedeva la regola del vantaggio. Gasparini, vistosi superato, abbracciava l'avversario in piena area, atterrandolo e l'arbitro non aveva esitazioni a concedere il penalty che Pulici trasformava, con una bella finta, spiazzando Bordon. Crollava cosi per l'Inter, l'illusione di aver fermato i campioni d'Italia. Questo l'episodio-chiave di una partita a tratti vivace, ma nel complesso piuttosto sonnacchiosa, che ha visto un Torino sotto tono, meno brillante del solito con nei muscoli le tossine del ''mercoledì di Coppa''. C'era la volontà, mancavano le idee. Il ritmo, talvolta frenetico, finiva per convogliare i granata in un vicolo cieco ed aveva buon gioco l'Inter guardinga e perditempo (quanti passaggi a.. Bordon) per contenerli. Chiappella, che mirava chiaramente alla divisione dei punti conoscendo i limiti della sua modesta squadra, aveva rinunciato a Merlo, dopo averne annunciato l'impiego alla vigilia (una pretattica che si può concedere ad un trainer In pericolo): con l'innesto del giovane Roselli aveva cercato di rendere più dinamico il centrocampo, consentendo a Mazzola di arretrare in cabina di regìa. La mossa non dava risultati apprezzabili: a parte qualche difficoltà iniziale, Patrizio Sala s'Imponeva alla distanza su Roselli e Mazzola produceva soltanto un lancio-gol, nella ripresa, per Sabato che era da poco subentrato all'ormai spento Roselli. L'Inter era comunque riuscita ad imbrigliare il Torino attestandosi a metà campo. Salvadori non faceva gioco come con la Roma (evidentemente per un fisico come il suo è stato difficile smaltire la fatica di Dusseldorf) e non sempre era preciso nei passaggi. Lo stesso Patrizio Sala andava fuori misura negli appoggi. Soltanto il bravo Butti, ieri tra i migliori in campo, e Zaccarelli garantivano una certa spinta offensiva ma Graziani e Pulici, sottoposti a strettissima sorveglianza, apparivano soffocati, piuttosto statici e non si smarcavano con tempestività nei varchi facilitando il controllo di Gasparini, Guida e Facchetti. Per contro, Santin non aveva difficoltà a neutralizzare l'evanescente Anastasi, apparso prima bloccato dall'emozione (neppure il grido di ''Pietro, Pietro'', che l'Inter club Torino lanciava dalla curva Filadelfia, un tempo sua, lo scuoteva) poi nettamente sovrastato dal diretto avversario. Un po' a disagio come terzino laterale appariva, inizialmente, Mozzini - poi cresciuto con autorità nel secondo tempo - addetto al controllo del tornante Pavone. Danova, pur essendo sceso in campo con l'inguine indolenzito, riusciva ad imbavagliare il mobilissimo Muraro. Forse è per questo motivo che Radice non invertiva le marcature tra Mozzini e Danova. La prima azione efficace nasceva dal piede di Salvadori (7') che allungava sulla sinistra per Zaccarelli: il suo centro basso e teso era deviato in porta dal sinistro di Graziani ma il tiro era troppo centrale e Bordon neutralizzava la pallagol. Su un contrattacco interista, Danova salvava con un'abile finta su Muraro, impedendogli di concludere. Poi, al 12', su errato passaggio all'indietro di Salvadori, scaturiva un insidiosissimo contropiede: Pavone toccava ad Anastasi che allargava sulla destra per Muraro sul cui traversone radente, sotto porta, Anastasi, in spaccata, mancava di pochi centimetri la deviazione decisiva. Sullo scampato pericolo, il Torino si riportava sotto. Ancora Salvadori (16') forniva a Graziani un bel passaggio: il centravanti controllava di petto, poi sparava basso, di destro, in porta e Bordon abbrancava in tuffo. A lungo il pallone tornava a stazionare in centrocampo dove nessuna delle due squadre riusciva a prevalere ed a mantenere l'iniziativa con una certa continuità. Il gioco era spezzettato e dal pubblico partiva qualche fischio di disapprovazione. Al 25' brivido per Castellini su incursione di Pavone senza esito. Rovesciamento di fronte e violento destro di Pulici deviato in corner da Facchetti. Mozzini si portava sotto rete, approfittando degli arretramenti di Pavone e, su punizione di Butti, incornava a lato. Il pressing del Torino cresceva d'intensità ma era confuso: i granata cercavano, attraverso i cross, le teste di Graziani e Pulici ma Facchetti e la retroguardia interista, vigilavano. Più lineare, pratica ed incisiva la manovra del Torino in apertura di ripresa. Al 4' Michelotti sorvolava su un mani in area commesso da Roselli per intercettare un pallone diretto a Salvadori, ben piazzato sotto porta: l'arbitro lo riteneva involontario. Un minuto dopo grossa occasione per il Torino: Patrizio Sala crossava in area, Graziani sfiorava di testa e la palla spioveva sul destro di Mozzini che sballava la conclusione. Nei pressi del disoccupato Castellini si creavano due situazioni delicate al 10' e all'11': prima Pavone concludeva sull'esterno rete, da posizione angolata, poi su cross di Pavone, Muraro tirava debolmente sulle braccia del portiere. Ancora un assalto granata al 12': il bolide di Zaccarelli sorvolavo la traversa. Al 19' Chiappella sostituiva Roselli con l'esordiente Sabato, un siciliano di 19 anni. L'Inter reagiva e Anastasi effettuava il primo e unico tiro nettamente fuori bersaglio. Quattro minuti dopo palla-gol per i nerazzurri in contropiede: Mazzola lanciava Sabato che, in extremis, era fermato In spaccata da Danova. Dopo questo Intervento disperato, Danova segnalava a Radice di avvertire il riacutizzarsi del dolore muscolare e veniva immediatamente sostituito da Gorin che andava a piazzarsi su Pavone mentre Mozzini si spostava su Muraro. Sempre attivissimo. Butti suonava la carica: uno spunto offensivo dell'ex cagliaritano era neutralizzato da Facchetti. Poi il rigore messo a segno da Pulici. Dalla curva Filadelfia, zeppa di tifosi interisti, si alzava il grido ''ladri ladri'', ma il Torino non ha commesso alcun furto anche se l'Inter, forse, avrebbe meritato di lasciare imbattuta il Comunale. |
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