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Comunale
19/12/1976
h.14.30
TORINO - CESENA 2-0 (1-0)
Torino
: Castellini, Danova, Salvadori, Gorin, Santin, Caporale, Sala C., Butti (al 63' Pecci), Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Garritano. All.: Radice.
Cesena: Boranga, Lombardo, Oddi, Beatrice, Batistoni, Cera, Ceccarelli, Bittolo, De Ponti, Rognoni, Mariani. A disposizione: Bardin, Valentini, Benedetti. All.: Ferrario e Neri.
Arbitro: Barbaresco di Cormons.
Reti: Graziani 17', Pulici 89'.
Spettatori: 23.860 di cui 16.498 abbonati e 7.362 paganti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 dicembre 1976]
Un primo tempo da cineteca, con sette palle-gol (di cui sei neutralizzate da uno strepitoso Boranga, abile e fortunato) ed una sola rete all'attivo messa a segno dal solito Graziani; una ripresa blanda, con un palo e due grossi brividi per Castellini, riscattati da una bellissima incornata di Pulici, ad un minuto dal termine, che fissa il risultato su 2-0. Un Torino double face che manda in delirio i tifosi e poi li delude, ma che riesce ugualmente ad Imporre la sua legge, quella del più forte, ad un Cesena barricadero, tuttavia orgoglioso, che incamera la quinta sconfitta consecutiva (l'ottava dall'Inizio del torneo) ed è sempre più solo in fondo alla classifica. La gente, poca per la verità (non c'era neppure uno striscione per i romagnoli), si è divertita allo ''show'' prodotto dal campioni d'Italia nella prima frazione. Che il derelitto Cesena sia squadra di modeste risorse io si sapeva ma, al cospetto di un grande Torino, è diventato una nullità, recitando per 45 minuti il ruolo di comparsa. La ''valanga granata'' travolgeva ogni cosa, meno Boranga, dottore in biologia e laureando in medicina, con l'hobby professionale del portiere di calcio. Giocando ad un ritmo elevatissimo, senza respiro per i bianconeri, il Torino scardinava il ''catenaccio'' ideato da Ferrario (in tribuna) e da Neri (in panchina), vincendo tutti i duelli. Un Graziani irresistibile, malgrado le pedate maligne che gli tirava il falloso Batlstoni, trascinava i granata all'assalto del ''bunker''presidiato da Boranga. Ogni reparto funzionava a meraviglia: l'unico inattivo era Castellini, Boranga, invece, faceva gli straordinari ed effettuava la prima parata-gol al 9' su uno spettacolare tuffo a pesce di Graziani che, di testa, indirizzava nell'angolo, a conclusione di una brillante azione corale Sala-Butti-Sala-Gorin. Un minuto dopo Boranga concedeva il bis: Sala ubriacava in dribbling il frastornato Beatrice e, da fondo campo, pennellava un traversone in centro area dove Pulici, anticipando Lombardo, deviava di testa, a colpo sicuro, ma Boranga, che casualmente si trovava sulla traiettoria, respingeva. Il Torino intensificava il ''pressing'' con una manovra avvolgente, ficcante, tale da mettere In crisi qualsiasi avversario. La malcapitata difesa del Cesena traballava, Impotente, di fronte al dilagare del granata. Al 12' Zaccarelli, tentando di ripetere la prodezza di Catanzaro, esplodeva una ''bomba'' da trenta metri: la palla ricadeva bruscamente davanti a Boranga che, con felice intuito, benché spiazzato dallo scarto dell'attrezzo, la Intercettava con il braccio. La porta del Cesena sembrava stregata ma Graziani, al 16', sbloccava il risultato. Gorin subiva un fallo sulla tre quarti di campo, sotto i distinti. Batteva la punizione lo stesso Gorin. Sulla palla si avventava Lombardo facendola carambolare sulla testa di Pulici che la indirizzava sotto porta: l'azione sembrava finita, invece Graziani, con un guizzo caparbio e rabbioso, s'Insinuava fra Battistoni e Cera e con la suola del destro toccava la sfera di quel tanto che bastava per depositarla In rete. Tutt'altro che pago, il Torino pigiava sull'acceleratore. Ancora Graziani impegnava Boranga in una coraggiosa uscita ma commetteva fallo. Poi, al 20', Il Cesena si faceva vivo nel pressi di Castellini con un contropiede promosso da Ceccarelli: il suo cross era sprecato da De Ponti che calciava fuori bersaglio. Rovesciamento di fronte e altra grossa parata di Boranga, di pugno, su una folgore di Pullci scagliata da fuori area. Di nuovo Graziani, su azione Gorin-Pulici, si liberava per il tiro ma Battistoni faceva in tempo a chiuderlo. Al 43' Il capolavoro di Boranga: Sala discendeva sulla desta e centrava per Pulici che, di testa, girava nel ''sette'': il portiere, con un formidabile colpo di reni, s'inarcava e schiaffeggiava la palla mandandola a ricadere nei pressi di Zaccarelli che attendeva il rimbalzo e, con la fronte, la rimandava in porta. Boranga era lì (incredibile) e bloccava. Si andava al riposo con il pubblico che commentava soddisfatto, malgrado l'esiguo bottino, l'andamento dell'incontro. Il Torino, però, aveva speso molte energie per sviluppare un cosi impressionante volume di gioco e, nella ripresa, ne pagava le conseguenze. Il Cesena, meno provato, intravvedeva la possibilità di approfittarne: perso per perso, schiodava Cera dalla posizione di ''libero'' statico consentendogli di agire da centromediano metodista per costruire. Inoltre, al 17', Radice decideva di utilizzare Pecci al posto del bravo Butti, dolorante ad una mano. Pecci faceva il suo atteso rientro dopo due mesi e dieci giorni di assenza per la frattura riportata il 10 ottobre scorso a Bologna. Era accolto da un'ovazione e iniziava con disinvoltura ma non poteva avere il passo dei compagni e degli avversari e restava avulso dai vivo della gara. Il Cesena si faceva più coraggioso e premeva, approfittando di un rilassamento generale dei granata. Dopo una parata di Castellini su colpo di testa di.. Gorin, al 22' Oddi scattava sulla sinistra e dettava il cross per De Ponti che, con un preciso colpo di testa, mandava la palla a sbattere sul montante. Un campanello d'allarme per il Torino e una spinta per il Cesena. Al 23' altro grosso rischio per i granata: Mariani superava Danova e con un secco tiro diagonale costringeva Castellini a salvarsi di piede in uscita, poi riprendeva e concludeva a lato. Al 28' l'ultima fiammata dei romagnoli: Rognoni saltava Salvador), crossava per Ceccarelli il cui colpo di testa era neutralizzato da Castellini. Lo scampato pericolo restituiva al Torino l'aggressività. Al 29' su una combinazione Sala-Zaccarelli, la sfera spioveva sul destro di Graziani, in felice posizione, ma il bolide era deviato da un difensore in corner. A pochi secondi dalla fine, il 2-0, Lombardo atterrava Pulici sulla soglia dell'area. Pecci dosava la punizione per Pulici che, con un balzo eccezionale, deviava di testa all'incrocio dei pali. Questa volta Boranga doveva inchinarsi a raccogliere in fondo al sacco: di miracoli ne aveva fatti già troppi. Il tempo di ammonire Bittolo per proteste, poi Barbaresco mandava tutti negli spogliatoi. Le emozioni erano finite per un Torino che chiude l'anno come ''leader'' solitario della classifica: davvero un bel regalo di Natale al suoi tifosi.