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Comunale |
20/03/1977 |
h.15.00 |
TORINO - PERUGIA 2-1 (1-0) Torino: Castellini, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Butti, Garritano. All.: Radice. Perugia: Malizia (al 4' Pinti), Nappi, Ceccarini, Frosio, Berni, Pin, Ciccotelli, Curi, Novellino, Amenta, Cinquetti (al 52' Vannini). A disposizione: Niccolai. All.: Castagner. Arbitro: Bergamo di Livorno. Reti: Pulici 3' (T), Ciccotelli 55' (P), Salvadori 68' (T). Spettatori: 24.371 di cui 16.498 abbonati e 7.873 paganti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 21 marzo 1977] Una battaglia terribile su un terreno da rinvio, con pozzanghere traditrici (e con tanti saluti al teloni, magari non messi in ossequio ad una primavera traditrice): Torino e Perugia vanno accomunati in un unico elogio, prima di parlare del gioco e del risultato che ha premiato l'indomito carattere dei granata di Radice. Una battaglia su ogni pallone, con a corpo a corpo che lasciavano con il fiato sospeso, crudi, rabbiosi, e resi precari dalle condizioni del campo. Molte azioni sono nate per caso, da un rimpallo o da una palla inopinatamente frenata a metà strada: ne ha sofferto anche il Perugia che non è squadra dal gioco improvvisato ma dalla manovra sicura; ne ha patito soprattutto il Torino (e più di tutti Graziani) perché gli toccava il compito di costruire, e raramente ci riusciva malgrado la buona disposizione del centrocampo, guidato da uno Zaccarelli super, con Pece! ben disposto e Patrizio Sala In sicuro crescendo. Con un pallone che assumeva traiettorie il più delle volte Imprevedibili, entrambe le squadre hanno giocato con un handicap grosso. Il Perugia ha perso dopo due minuti il portiere Malizia, infortunatosi alla mano nel contrastare a Graziani il pallone che Pulici ha infilato nella rete. La tv ha chiarito che l'attaccante granata non ha avuto colpe, ma con il giovane Pinti fra i pali la difesa è stata costretta a salvataggi che denotavano insicurezza. Il Torino ha ripresentato gli assenti di San Siro, ma Castellini, chiaramente, non era ancora guarito. Non poteva calciare, né saltare con naturalezza. Sul tiro di Ciccotelli, per quanto ben piazzato, un giaguaro al cento per cento sarebbe almeno volato a toccarlo. La partita è vissuta su spunti individuali, su improvvisi capovolgimenti di fronte. Se non poteva essere bella sul plano del gioco, agonisticamente è stata avvincente ed ha testimoniato della buona salute di entrambe le squadre. Chi discute i giovani tecnici del nostro calcio, chi ironizza sui loro principi, dovrebbe invece guardare certe lezioni, e capire. Novellino forse se ne andrà, ma a Perugia non vogliono che parta Castagner, e con ragione. La squadra umbra, che già aveva fatto tremare la Juventus sino al novantesimo minuto, ha riservato ieri lo stesso trattamento al Torino. Con in più, nella giornata, un Novellino particolarmente concentrato, rabbioso, sfottente, come si conviene a chi non dimentica la prima maglia della serie A ed il lungo esilio patito in seguito. Il Perugia ha cercato di fare il suo solito gioco di manovra, ben sorretto da un centrocampo in cui il piccolo Curi si afferma di partita In partita, trascinato in avanti non solo da Novellino ma da un Ciccotelli che sembrava Gadocha non solo per i radi capelli biondicci, e che nel secondo tempo ha dato non pochi fastidi a Mozzini. Ma gli umbri sono stati pericolosi soprattutto in contropiede, specie quando partivano da centrocampo su palloni comandati dal Torino e bloccati dal terreno. Le repliche granata sono state decise, vigorose. Certo i campioni non si sono adagiati sullo scudetto, le loro capacità di dare battaglia sono intatte. Ne è nata una gara spigolosa, dura. L'arbitro Bergamo non ha convinto in tutte le sue decisioni, qualche fallo lo ha fischiato a rovescio, qualche altro lo ha rilevato con troppa pignoleria. Ma non si può essere d'accordo con chi, fra il pubblico, inveiva contro il direttore di gara a fine partita. Non è stato arbitro di casa, certo, ma non è questo che si deve pretendere da chi ha grosse responsabilità (sulla partita e sul campionato). La partita era difficile, l'agonismo era esasperato dalle condizioni del fondo: guai a non frenare, a non spezzettare II gioco, a non essere pignoli. Hanno sbagliato molto, non per colpa loro, gli atleti: pretendere un arbitro senza sbavature sarebbe stato chiedere davvero la luna. Il Torino è partito bene, all'attacco, e già al secondo minuto era in vantaggio. Un assalto corale, sorretto da Patrizio Sala e da Pecci, ha liberato Zaccarelli al tiro, sulla sinistra al limite dell'area. E' partito un bolide secco, a mezza altezza, che Malizia non ha trattenuto. Sulla palla si è avventato Graziani, la nuova respinta è stata ricacciata in gol da Pulici con una staffilata bassa. Nessuno ha protestato, poi si è visto Malizia far cenno ai compagni, tenersi una mano dolorante, chiedere aiuto al massaggiatore mentre i compagni, visto il portiere menomato, stringevano d'assedio l'arbitro invocando il gioco pericoloso di Graziani. Bergamo non si è fatto ingannare, ma Malizia ha dovuto cedere il posto al giovane Pinti. La reazione del Perugia è stata coraggiosa, decisa. Il Torino per qualche minuto ha badato a frenare lo slancio degli avversari, che non hanno trovato spazio per II tiro. Veniva ammonito al 13' Nappi già al terzo fallo brutto su Claudio Sala, quindi alla mezz'ora dopo una serie di botta e risposta Castellini doveva sbrigare una situazione confusa su un calcio di angolo. Replicava Sala con un numero eccezionale: tre avversari saltati in dribbling e lancio lungo per l'avanzante Caporale al quale toglieva la palla dal piede a Zaccarelli, che tentava la deviazione di testa senza fortuna. Prendeva corpo la superiorità del centrocampo granata, al 39' capitan Sala scambiava con Pulici, tirava ma la difesa salvava in angolo. Chiudeva il tempo un colpo di testa di Graziani finito sul fondo, ancora su centro di Claudio. Iniziava bene la ripresa il Torino con due affondo sulla destra, e con Sala senior che cercava erba asciutta (si fa per dire) lungo le fasce laterali, per partire in affondo. Invece del raddoppio, arrivava il pareggio del Perugia. Andava via Novellino su una palla schizzata da un tackle affollato, Caporale lo bloccava di brutto, cinque metri fuori dell'area, batteva la punizione Ciccotelli con tutti i granata in difesa. La palla, calciata direttamente e con precisione, eludeva la barriera e si smorzava in rete alla destra di Castellini, sotto l'incrocio dei pali. Novellino esplodeva di gioia, gli scappava qualche sfottò un po' pesante, la reazione del Torino era rabbiosa. La foga per qualche minuto annebbiava le idee ai granata, al 16' Pulici si liberava bene ma il pallonetto finiva alto sulla porta perugina. Gli umbri rispondevano in contropiede, ancora Ciccotelli faceva partire un botta radente che si perdeva sul fondo. La vittoria granata arrivava al 22'. C'era un fallo su Zaccarelli quasi a fondo campo, batteva Claudio Sala e la punizione era ripetuta per l'ostruzione troppo ravvicinata di un avversarlo. Sulla seconda, il capitano calciava corto, e Salvadori quasi sul primo palo sorprendeva la difesa con una deviazione di testa secca e precisa. Sala sbottava a sua volta, i compagni lo calmavano. Il Torino cercava ancora il gol della sicurezza, in risposta tre contropiedi del Perugia lo mettevano in difficoltà, ma erano comunque bloccati. Mischia per un calcio a due (ostruzione su Sala) al 35', poi una serie di assalti con giocatori provati dalla fatica ma non domi. Ed abbracci reciproci alla fine, dopo tanta lotta. |
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