WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
San Paolo
27/03/1977
h.15.00
NAPOLI - TORINO 0-0
Napoli
: Carmignani, Bruscolotti, Vavassori, Burgnich, Catellani, La Palma, Massa, Juliano, Savoldi, Esposito (al 31' Armidoro), Chiarugi. A disposizione: Esposito, Speggiorin. All.: Pesaola.
Torino: Castellini, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Zaccarelli, Sala C., Pecci, Graziani, Butti, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Santin, Garritano. All.: Radice.
Arbitro: Lattanzi di Roma.
Reti: -
Spettatori: 74.404 di cui 63.104 abbonati e 11.300 paganti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 marzo 1977]
''Un punto traguardo minimo'' era l'obiettivo di Radice, e il Torino puntuale ha centrato la gara secondo i voleri del mister, ma con delle sbavature di gioco che in alcune occasioni hanno fatto balzare dalla panchina lo stesso trainer, calmato in un'occasione dall'arbitro Lattanzi. Lo scudetto pesa, è indubitabile, il Torino non è più in occasioni come questa - né potrebbe esserlo - la squadra garibaldina e spensierata di un tempo. Inconsciamente, inavvertitamente, si pensa talvolta a speculare sul risultato. Cosi, visto che era andata benissimo a San Siro, Radice ha ributtato nella mischia Butti come mezz'ala, arretrando Zaccarelli nel ruolo di libero e lasciando in tribuna Caporale. Diciamo subito che la decisione, che non aveva nessun motivo di emergenza come allora, non ci è piaciuta affatto. Caporale sul pantano di Torino-Perugia aveva denunciato qualche incertezza (ma chi non le aveva avute su un terreno del genere, anche se quelle del libero per la natura stessa del ruolo erano risultate più evidenti), tuttavia in precedenza si era mostrato in piena ripresa. Con Zaccarelli dietro, il Torino ha comunque corso un solo rischio, dovuto ad un inserimento a sorpresa dell'indistruttibile Burgnich, ma l'assetto del Napoli che aveva infoltito molto il centrocampo, ha fatto sentire in modo marcato l'assenza in una zona più avanzata del terreno di un tipo come Zac. Patrizio Sala e Butti, fra i migliori sul piano del dinamismo, si sono battuti bene, ma Claudio Sala è stato costretto a muoversi In modo diverso dal solito, rimanendo più ancorato a compiti di interdizione, e si è lanciato solo nel finale all'assalto con le sue azioni caratteristiche. E' probabile che se le punte, soprattutto Graziani ma anche Pulici, non fossero state in giornata di scarsa vena pure il Torino formato pareggio avrebbe vinto a Fuorigrotta. Ma Graziani solo nel finale si è risvegliato. Vicini al gol sono andati Patrizio Sala e Pecci, senza fortuna o meglio con fortuna di Carmignani. In sostanza, è bello poter storcere il naso di fronte ad un pareggio in casa di un Napoli magari con qualche assente ma In piena euforia, rilanciato dalla prospettiva delle semifinali di Coppa, sostenuto da un pubblico come sempre eccezionale (e correttissimo, come del resto i protagonisti della sfida in una giornata non torrida come quella di Ieri ma ancora calda, con anche Lattanzi costretto a ricorrere alla borraccia del massaggiatori. E' bello poter storcere il naso, quindi, di fronte ad una squadra capace di prendere ciò che vuole, In attesa del derby, e cioè un punto che conta. La critica nasce dal fatto che un Torino con meno pensieri e responsabilità oggi avrebbe vinto, giocando alla sua maniera. Nel calcio non esistono controprove, è vero, ma le opinioni hanno il loro peso. Il Torino non è poi squadra capace di speculare, se non a prezzo di inaridirsi. Le pagelle evidenziano i meriti dei singoli, che non sono stati pochi a cominciare da quelli di Danova e Mozzini, perfetti a guardia delle punte avversarie. La squadra di Radice ha patito solo all'inizio del due tempi le partenze arrembanti del Napoli, poi ha tenuto in pugno la gara con sicurezza, cercando sempre di uscire in palleggio, lottando con decisione e piena concentrazione. Gli appunti non riguardano quindi tanto il gioco espresso dalla formazione in campo, anche se talvolta ci sono stati errori di misura nei passaggi, ma lo spirito con il quale - almeno crediamo - la formazione stessa è stata varata. Nel finire del primo tempo in particolare i granata hanno chiuso il Napoli nella sua metà campo, costringendolo ad una difesa affannosa. A Chiarugi sono rimasti i calci da fermo, sul gioco ha avuto ben poco da dire. Ha preso subito corpo a centrocampo il duello Juliano-Pecci, vinto alla distanza dal granata che ha imposto dinamismo e gioventù. Claudio Sala, giocando più indietro, ha costituito un valido filtro ma ha tolto anche molte ansie a Pesaola, il quale ne temeva gli affondo al punto da appiccicargli addosso il suo marcatore più tenace e duro, Vavassori. Catellani ha preso in custodia Graziani, a volte sovrastandolo, Bruscolotti ha frenato bene Pulici, mentre Esposito invece ha denunciato subito una preoccupante carenza di ritmo nel confronti di Patrizio Sala, tanto che dopo mezz'ora ha dovuto lasciare Il posto al giovane Armidoro, almeno più vivace. Gli azzurri sono scattati in avanti al segnale d'avvio, con il Torino attentissimo a sfruttare l'arma difensiva del fuorigioco per bloccare le offensive avversarie. Una manovra Chiarugi-Juliano era conclusa da una staffilata del capitano che un difensore deviava alla meglio in corner, poi uscivano i granata, ottenevano un angolo toccato da Catellani verso il proprio portiere. Castellini deviava oltre il fondo una pericolosa punizione di Chiarugi, quindi Graziani dimostrava subito di non essere in vena mandando il primo tiro sulla pista dell'atletica. Ancora una mischia davanti a Castellini risolta di forza da Claudio Sala e poi II Torino, prese le misure dell'avversario, cominciava a prevalere in modo via via più marcato. Zaccarelli dietro a tutti non solo non falliva un Intervento, ma cercava di impostare la manovra con ogni rilancio, Pecci usciva palla al piede da quasi tutti i tackles, Patrizio Sala si faceva vedere sempre di più e meglio sulla sinistra. Una staffilata dell'avanzato Mozzini si perdeva di poco sul fondo, quindi andava via di forza sulla sinistra Pecci, sul suo cross lungo Graziani toccava al centro dove Carmignani in tuffo anticipava Pulici. Chiarugi cercava su punizione la testa di Savoldi che deviava maldestramente, poi dopo una botta da lontano di Juliano il Torino assediava gli avversari. Alto un tentativo al volo di Claudio Sala, fortunato Carmignani quando si ritrovava tra le gambe una staffilata radente di Patrizio Sala filtrata tra i difensori. Allo scadere. Graziani colpiva II montante ma si era aggiustata la sfera con la mano e Lattanzi aveva già fermato l'azione. Il Napoli pareva domato, invece ripartiva con slancio inatteso dopo l'intervallo. Il Torino aveva un attimo di difficoltà a centrocampo, le punte non tenevano II pallone, Il lavoro per la difesa diventava Intenso, con Zaccarelll pronto a chiudere ogni varco. Al 16' il rischio per i granata. Surplace di Juliano, il quale a centrocampo attirava Pecci e lanciava Burgnich avventatosi sulla sua destra. Tarcisio poteva entrare in area e far partire una botta che Castellini toccava di quel tanto sufficiente per mandarla a rimbalzare contro il montante, per volare poi a riprenderla. Il gol sfiorato scatenava la folla, il Napoli accelerava, mancava la porta di poco con una bordata di Chiarugi, quindi arrivava la risposta granata. Partiva finalmente alla sua maniera Claudio Sala, sul cross Pulici era anticipato di un soffio. Ancora Sala senior sparava forte ma centrale addosso a Carmignani, quindi era Patrizio da media distanza a sfiorare II montante. Pecci si vedeva deviare da Carmignani a fil di palo un rasoterra sul quale già gridava al gol. Il centrocampista granata riprovava al 33', stavolta di testa, ma la sua deviazione da pochi passi mancava di un soffio il bersaglio. Replicava il Napoli, Vavassori batteva forte dal limite ma Butti gli opponeva un tackle provvidenziale, poi alcuni tentativi di Sala riportavano il Torino in avanti. E con i campioni all'attacco finiva il match. Ed era già derby.