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La Fiorita
17/04/1977
h.15.00
CESENA - TORINO 0-3 (0-3)
Cesena
: Bardin, Lombardo, Beatrice, Piangerelli, Oddi, Pepe, Valentini, Frustalupi, De Ponti, Rognoni, Mariani (al 30' Bittolo). A disposizione: Martini, Benedetti. All.: Ferrario e Neri.
Torino: Castellini, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Pecci, Graziani, Zaccarelli (al 65' Butti), Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Garritano. All.: Radice.
Arbitro: Menegali di Roma.
Reti: Graziani 16', 32', 34'.
Spettatori: 21.466 di cui 4.135 abbonati e 17.331 paganti.
Note: Giornata di sole condizionata da forti raffiche di vento.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 aprile 1977]
La scampagnata in Romagna ha dato nuovo entusiasmo al Torino, rilanciando nel contempo Graziani in vetta alla classifica cannonieri grazie a tre gol che - realizzati in poco più di un quarto d'ora, dal 16' al 33' del primo tempo - hanno chiuso presto la gara, condannando sempre di più un Cesena che è ormai la pallida ombra della bella squadra di un tempo. Dopo un brivido iniziale, quando un peccato di sufficienza di centrocampo e difesa poteva costare un'autorete, i granata hanno stretto le fila ed affondato i colpi, che sono andati a segno con facilità nel cuore di una difesa squinternata che ha patito in modo notevole il pressing deciso al quale il Torino ha saputo tornare dopo alcune domeniche (contro avversari diversi, è certo) in cui era parso rinunciare a questa sua peculiare caratteristica. Per quanto contro sole e contro vento (raffiche forti, fastidiose, che falsavano le traiettorie ed obbligavano al gioco rasoterra per trovare precisione nei tocchi), i granata sono partiti bene, punzecchiando un avversario in condizioni di inquadratura improvvisate ma combattivo, e almeno all'avvio deciso ad offrire una prova di prestigio contro i campioni. Nel Torino denunciavano qualche pausa gli uomini che avevano giocato nella sperimentale a Basilea, meno Salvadori sicurissimo dal primo all'ultimo minuto; il Cesena ne approfittava per piazzare alcuni contropiede che sul filo del vento saltavano il centrocampo granata costringendo Danova e Mozzini a lunghe rincorse dietro i loro uomini. Nessun pericolo vero, ma il Cesena cercava di reagire sul campo con l'impegno ad una situazione interna insostenibile, che spiega la classifica al di là del demeriti dei giocatori: due allenatori, Ferrario e Neri, senza sapere chi comanda, un presidente che minaccia sempre di andarsene ma vuole restare (ed il giornale domenicale distribuito allo stadio lanciava la notizia, poi smentita, della cessione delle azioni da parte di Manuzzi). In campo alcuni giovani di belle speranze ma di scarso peso. Il frastornatissimo portiere di riserva Bardin fra i pali al posto di Boranga, secondo alcuni in castigo, secondo altri stufo di giocare in un caos del genere e autoesclusosi dalle convocazioni. Il Torino cercava l'affondo senza fretta, ma con qualche difficoltà dovuta al rallentamento di Pecci e ad alcuni rinvii frenati dalla brezza. Una prodezza del libero Pepe al 5' toglieva dai piedi di Graziani un calibratissimo lancio di Zaccarelli, e tre minuti dopo i granata correvano un grosso rischio (l'unico fino a quando c'è stata partita, nel senso di equilibrio di gioco e di situazioni) in seguito ad un lancio di Frustalupi dalla destra. Zaccarelli entrava in spaccata con molta eleganza ma scarsa forza, lasciando il pallone a Piangerelli che sparava su Castellini, bravissimo nel respingere a terra. Nasceva una mischia, Mozzini cercava di appoggiare sul fondo ma sbagliava mira e, forse anche a causa del vento, mandava la palla contro il montante alla sinistra di Castellini già rialzatosi tra i pali. Respingeva poi alla meglio Danova, il Cesena insisteva sulla destra, De Ponti cercava il rigore su Mozzini ma Menegali, giustamente, non abboccava e concedeva ai granata un fallo per simulazione dell'avversario, fra gli strepiti del pubblico, piccolo anticipo di quanto sarebbe accaduto nella ripresa. Il pericolo, e più di quello le urla di Radice dalla panchina, spronavano il Torino. Claudio Sala dava il segnale della carica, Pecci accorciava le distanze su Frustalupi impedendogli di giocare la palla con tranquillità, tutta la squadra insisteva nel pressing ed al 16' andava in vantaggio. Centro dalla sinistra di Claudio Sala deviato in corner da Pepe, corner ancora di Sala senior dalla parte opposta, tocco di Pulici nella mischia, respinta alla meglio di Lombardo e botta nel sacco di Graziani. Insistevano i granata, capivano che il momento era favorevole per il colpo da K.O., ma questo non era facile. I granata complicavano le cose ammucchiandosi un po' in avanti, ed infatti la loro seconda rete arrivava in spazi larghi, quando finalmente il Cesena capovolgeva il gioco ed inscenava un'avanzata collettiva. L'attacco era interrotto sulla sinistra di forza da Zaccarelli, il quale dopo due cambi di marcia in progressione serviva Pulici con un pallone teso e forte. Sembrava lungo il lancio, ma lo scatto violento consentiva a Pupi di crossare dal fondo teso e basso. Pasticciavano Oddi e Frustalupi, Bardin tardava ad uscire. Graziani saltava in mezzo ai tre ed accompagnava la palla in rete. Era il 32', un minuto ed arrivava il terzo gol. Fallo su Zaccarelli al limite, punizione di Claudio Sala, solito pallonetto alto e lungo, finta di Pulici che staccava per colpire di testa senza arrivare, palla che si abbassa sul secondo palo dove Graziani la schiaccia in rete. Tre a zero e gara finita. Cercava ancora il suo gol (lo avrebbe meritato) Pulici al 40', ma la palla conquistata rabbiosamente tra due avversari e calciata bene rasoterra usciva sul fondo alla destra di Bardin ormai tagliato fuori. Nel frattempo, fra un gol e l'altro del Torino, aveva già preso corpo la battaglia fra il Cesena e Menegali. L'arbitro aveva ammonito Mariani per proteste, ma questi continuava al punto che l'intelligente Ferrarlo lo sostituiva con Bittolo per non correre il rischio di trovarsi in dieci per una espulsione. Con Bittolo quindi a centrocampo, Rognoni più avanti a far coppia con De Ponti, i romagnoli iniziavano la ripresa cercando ancora di farsi valere, ma se ci riuscivano (nel senso di avere qualche periodo di pressione) i meriti erano soprattutto dei granata i quali esageravano nell'economizzare energie e nel voler controllare la gara con il minimo sforzo. Una ammonizione a Beatrice, e giù fischi, un nuovo tuffo di De Ponti in area su tackle duro di Mozzini. Menegali, a due passi, non ha fatto il ragionamento - né doveva farlo, del resto - che un penalty avrebbe calmato gli animi senza togliere nulla al Torino, come avrebbe preteso il pubblico. Ed allora la folla si è scetenata, invelenendo la partita ed i giocatori di casa, scagliandosi contro i granata al grido ''Juve, Juve'' prontamente controbattuto dal ''serie B, serie B'' che è uscito facile facile dalle gole dei fans torinesi, tirati per i capelli anche in una giornata in cui non avevano ormai più motivo di agitarsi. Al 15' Rognoni completava l'opera: subiva un fallo da Pecci, l'arbitro gli concedeva il vantaggio prima di arrestare l'azione, lui protestava ed ancora parlava alle spalle del direttore di gara. Menegali si girava con la rapidità di un pistolero, con già in mano il cartellino rosso dell'espulsione. Cesena in dieci per l'ultima mezz'ora, quindi, ed il primo a far le spese della pur comprensibile situazione emotiva dei giocatori di casa era Zaccarelli il quale, già stanco, era colpito duro sulla linea del fuori e zoppicava visibilmente. Radice lo sostituiva allora con Butti, la gara andava avanti senza altri grossi sussulti con i granata saltellanti come ballerine per evitare guai nei contrasti ed I romagnoli via via più spenti e delusi. Aveva una palla favorevole Piangerelli quando ancora Zaccarelli era in campo, zoppicante, ma la sprecava sull'uscita di Castellini. Il Torino cercava Pulici, Claudio Sala era il più caparbio sino alla fine, i granata tentavano di tenere la palla senza indispettire troppo avversari e pubblico. Era ammonito anche Mozzini per una carica a De Ponti, Bittolo cercava Pecci con un brutto intervento, ma il granata non reagiva. E finiva con il Torino all'attacco, un secondo tempo inutile dopo la goleada dei campioni nel primo. Un secondo tempo che inguaierà ancora di più il Cesena, dopo il rapporto di Menegali.