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Comunale |
22/05/1977 |
h.16.00 |
TORINO - GENOA 1893 5-1 (3-1) Torino: Castellini, Danova, Santin, Butti, Mozzini, Caporale, Sala C., Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Gorin II, Garritano. All.: Radice. Genoa 1893: Girardi, Maggioni, Ogliari, Campidonico, Matteoni, Onofri, Ghetti, Arcoleo, Pruzzo, Castronaro, Urban. A disposizione: Tarocco, Rossetti, Basilico. All.: Simoni. Arbitro: Bergamo di Livorno. Reti: Graziani 3', 57' (T), Pulici 13', 14' (T), Ghetti 17' (G), Zaccarelli 87' (T). Spettatori: 43.631 di cui 16.498 abbonati e 27.133 paganti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 23 maggio 1977] Ultima raffica granata, il Genoa travolto e spaccato malgrado l'affestellamento difensivo e la tattica del doppio libero (Campidonico dietro Onofri davanti), tre gol in meno di un quarto d'ora, poi la lunga attesa del risultato di Marassi quindi ancora la reazione rabbiosa, a distanza, al vantaggio della Juventus. Cosi, da campioni e da uomini, i giocatori del Torino hanno risposto all'ultimo appello del campionato, affrontato ancora con speranza, ma più al confine del sogno che della ragionevolezza. La massima ambizione era lo spareggio. Anche per i tifosi che nella giornata che sapevano rischiosa, sul punto di diventare amara, hanno dato alla squadra una prova d'affetto eccezionale, con cori, striscioni, stendardi, bandiere e scritte come se fosse di nuovo il giorno dello scudetto. Claudio Sala e compagni hanno risposto subito. Non c'è squadra come il Torino - per questo è così visceralmente amata (certo non si tifa Toro per snob, solo per qualcosa che nasce dentro) - in grado di stabilire punti di contatto così immediati con la sua folla. Mozzini e Pulici uscendo dal sottopassaggio hanno guardato subito la curva Maratona. Era un'orgia di colori, una festa nella quale si è perso l'annuncio delle formazioni, meno retorico del solito per fortuna. Hanno capito che dovevano regalare ancore qualcosa alla gente, in quel momento e per una mezz'ora Marassi è scomparso dalla mente dei granata. Stavano ancora cadendo i coriandoli tricolori dal tetto della tribuna, che il Torino già andava in gol, al terzo minuto di gioco. Claudio Sala batteva una punizione dalla destra, Campidonico allungava la traiettoria di testa, Zaccarelli con perfetta scelta di tempo raggiungeva la palla quasi sul fondo ed in acrobazia la centrava a mezza altezza per Graziani il quale di testa anticipava Matteoni per deviare la palla in rete. I rossoblu, frastornati, non avevano tempo di organizzarsi di fronte all'accanimento degli avversari che rischiavano il due a zero. Partiva capitan Sala dalla destra, il suo dribbling salta due avversari, poi la finta del passaggio a Graziani, la botta radente respinta dal montante alla destra del portiere. La palla rimbalzava secca sui piedi di Pulici, che non riusciva a controllarla e la vedeva finire sul fondo. Raddoppio solo rimandato, in un clima di entusiasmo. Pruzzo deviava alto un centro di Ghetti, poi il Torino si rovesciava di nuovo in avanti. Pulici al 12' era messo giù quasi al limite dell'area, calciava la punizione Pecci il quale toccava basso verso lo stesso Pulici la cui botta radente batteva Girardi a filo di montante. Due minuti e terzo gol granata. Apertura di Pecci con Zaccarelli ancora sulla sinistra, centro da manuale, stop e botta violenta di Pulici nel ''sette''. Sin troppo facile di fronte ad un Genoa in formazione rivoluzionata e giustamente choccato dall'avvio dei granata. Ghetti diceva che i rossoblu erano ancora vivi al 17', infilando Castellini con un bolide al volo da fuori area finito all'incrocio dei pali dopo respinta della difesa, ma era solo uno sprazzo, un diversivo in una partita a senso unico, che il Torino portava avanti con sicurezza, ormai tutto concentrato su Marassi. Un idiota di una radio libera (libera di provocare infarti) lanciava la ''boutade'' del due a zero per la Juve: ci cascavano i tifosi più accesi, bastava per scatenare mezzo stadio. Il primo tempo finiva dopo altri rischi per Girardi (ancora Graziani e Pulici) poi la notizia della rete di Rivera e del vantaggio del Milan toglieva ai sostenitori granata ogni speranza: la Samp non aveva più motivi per sperare ancora in un miracolo. Ed il gol di Bettega arrivava all'undicesimo: un mormorio di delu- sione del pubblico, poi il grido di incitamento ancora più forte del pubblico, ed In risposta a Bettega un minuto dopo Graziani infilava in rete, In tuffo ancora di testa, la palla del 4 a 1 consegnatagli dal solito assist di Claudio Sala. La partita sembrava finita qui, ma i granata giocavano ancora con idee chiare, almeno a strappi. Il pubblico si riaccendeva nel finale, come per un saluto alla squadra, ed era Zaccarelli a rispondergli con la quinta rete a quattro minuti dalla fine. Zac ''rubava'' quasi la palla a Graziani, partiva in affondo, saltava due difensori, evitava anche II portiere per depositare in rete l'ultimo e cinquantunesimo gol della stagione. Era anche l'ultimo abbraccio fra i granata, prima di quello a centro campo fra le ovazioni dei tifosi, certo appagati dalla loro squadra nella giornata e nel campionato. Impressionante la freschezza dei granata tra Foggia e la afosa giornata di Ieri, sicuro il modo con il quale si sono inseriti in squadra Santin e Butti per ovviare alle assenze dell'Infortunato Salvadori e dell'affaticato Patrizio Sala. Il Genoa non ha potuto che fare la comparsa, non era giornata per affrontare un Torino che aveva ancora tanta birra, e tanta voglia di dimostrare qualcosa. La squadra granata chiude la stagione al secondo posto, ad un punto dalla Juventus, con una serie di riferimenti statistici eccezionale. Una sola sconfitta (stridente con il gioco), contro la Roma e per il minimo scarto di 1 a 0, maggior numero di reti segnate (51), minor numero di reti subite (14), tre punti contro uno dei neocampioni nella somma dei due derby, media inglese a ''più cinque'' (Juve a ''più sei'', formidabile!), vittoria nella classifica del marcatori con Francesco Graziani (21 reti) e Pulici nelle posizioni di immediato rincalzo. Tutti dati che non basteranno a ''consolare'' gli ultras più arrabbiati, ma che certo sono sufficienti a dimostrare al tifosi - i quali del resto hanno già detto ieri il loro ''grazie'' - che il Toro si è superato quest'anno rispetto alla passata stagione, e che ha trovato un avversario straordinario. Escluso dalla Coppa Italia, il Torino può già pensare da questa sera alla rivincita: mentre parte della squadra andrà in Nazionale, i dirigenti lavoreranno in sede. Ancora una o due grosse amichevoli, una di certo per ricordare il povero Ferrini, poi la campagna acquisti. Qualcuno se ne andrà per fare la sua strada (Garritano, Santin, Gorin?), arriveranno altri rincalzi, compreso un portiere (Terraneo, Vecchi?) per rilevare Castellini nelle prime gare di Coppa Uefa. L'avventura del Torino continua, era importante quest'anno come riconferma dopo lo scudetto. Non poteva essere migliore, anche se non c'è stato il bis. |
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