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Via del mare
28/08/1977
h.17.00
LECCE - TORINO 0-1 (0-1)
Lecce
: Nardin, Lo Russo, Pezzella, Mayer, Zagano, Russo, Sartori, Cannito, Sköglund, Cianci (al 60' Bacilleri), Montenegro. All.: Giorgis.
Torino: Castellini, Danova, Salvadori, Butti, Mozzini, Santin, Sala C., Pecci, Graziani, Zaccarelli (al 51' Sala P.), Pulici. All.: Radice.
Arbitro: Benedetti di Roma.
Reti: Pulici 9'.
Spettatori: 19.025 per un incasso di 65 milioni di lire.
Note: Pomeriggio di caldo afoso, nessun incidente di rilievo. Calci d'angolo 10-5 per il Torino; notevole l'afflusso di portoghesi all'interno della struttura di Via del Mare, tanto che l'affluenza andrebbe stimata attorno alle 22.000 presenze.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 agosto 1977]
La vittoria del Torino non si discute, caso mai si potrebbe discutere il gioco, ma con il caldo atroce che soffocava tutti, con un sole ardente che accecava senza il refrigerio di una sola bava di vento, è già grande merito aver difeso quel gol di Pulici realizzato nei primi minuti. Il Torino è uscito dal campo di Lecce con i due punti che cercava. Forse alla vigilia Radice aveva pensato ad un bottino più consistente, tanto da avvicinarsi non solo nel punteggio ma anche nella differenza reti al Genoa, che è il vero avversario del girone. Però, date le circostanze, i granata si sono accontentati della vittoria rinviando al confronto diretto - domenica prossima - la liquidazione della vertenza con i rossoblu liguri. Accettato il risultato in quanto è utile alla classifica, bisognerebbe entrare nel merito della prova, ed a questo punto il ragionamento deve diventare meno esaltante. Il Torino ha sofferto un Lecce che non aveva né la grinta né le caratteristiche della squadra vista ed ammirata lo scorso anno. Rispetto alla vecchia gestione, i mutamenti di uomini erano pochi - Russo al posto di Fava e Skoglund in sostituzione dell'infortunato Loddi - ma è parsa assai diversa l'impostazione tattica ed è risultato fragile il carattere della squadra pugliese. Giorgis, il nuovo trainer, ancora non ha potuto insegnare i suoi schemi. Il Lecce ha giocato senza logica. E' mancato il ritmo ed è subentrata la rassegnazione. Il Torino, pure in una giornata non felice, ha confermato i pregi che tutti conosciamo anche se oggi il solo Zaccarelli merita pieni voti a centrocampo. Pecci ha accusato insufficienze di ritmo dovute certo alla stasi determinata dal recente infortunio, e Butti, pur nella sua grande generosità, ha sbagliato troppo sia nell'interdizione che negli appoggi. Claudio Sala, marcato prima da Pezzella e poi dal giovane Bacilieri, ha avuto momenti di gran gioco, alternati però a pause di riposo. Con un centrocampo piuttosto in fase critica (non dimentichiamo che la gran calura nuoceva proprio ai centrocampisti che per le caratteristiche devono correre più degli altri) la squadra granata ha vissuto momenti di difficoltà. Zaccarelli ha tentato di cucire la tela, ma da solo non bastava. Esaminati i rischi, Zac molto presto ha pensato di proteggere i difensori più che di aiutare gli attaccanti. E senza il suo contributo Pulici e Graziani non hanno avuto molti appoggi. Pulici ha segnato un gol alla sua maniera, con un tiro prepotente, forse addirittura sbagliato tanto era forte mentre, data la posizione, sarebbe bastato un semplice tocco. Ma Pulici ha tentato il tiro al volo azzeccando giusto pur rischiando troppo. Graziani ha cercato di sopperire alla carenza di manovra con la determinazione nello sfruttare tutti i palloni alti. Ha tentato più volte il gol, ha avuto sovente libertà di azione, ma ha sempre sbagliato, anche di poco, ma ha sbagliato. Sarebbe ingiusto criticare Graziani e Pulici dopo questa partita, siamo agli inizi della stagione e la preparazione è appena abbozzata. Graziani ha bisogno di tempo per trovare la forma. Qualche considerazione anche sui difensori. Non era questa una partita valida per accertare le condizioni fisiche di Danova, Salvadore, Mozzini e Castellini, ma qualche smagliatura si è vista. Si sono notate troppe incertezze, ad esempio nell'applicare la tattica del fuorigioco e per poco non veniva il pareggio, subito dopo il gol di Pulici. Skoglund è fuggito in velocità alla custodia di Mozzini e si è presentato, palla al piede, davanti a Castellini, ormai rassegnato. Lo sbaglio del centravanti ha perdonato il gol, ma il giudizio non può cambiare. Certi errori di piazzamento potrebbero costare cari contro avversari meno sprovveduti. Non ci si deve fermare prima del fischio dell'arbitro. Non giudichiamo se Benedetti ed il suo collaboratore abbiano visto giusto oppure no. Sta di fatto che l'azione era stata considerata regolare e se Skoglund non avesse sbagliato clamorosamente la partita avrebbe preso un'altra piega. Si è giocato con trenta gradi all'ombra. I pugliesi hanno tentato la sorpresa all'inizio con un'azione volante. Il passaggio di Cianci, ha trovato Skoglund bene appostato, ma lo svedese giocava con precipitazione e la palla finiva a lato. Era il primo minuto. Zaccarelli prendeva il comando del gioco a centrocampo. I suoi suggerimenti erano utili e Bardin ha dovuto intervenire in uscita disperata, proprio sui piedi del centrocampista granata per evitare il gol. Poco dopo - 9' - Benedetti puniva un intervento falloso di Pezzella ai danni di Claudio Sala. Lo stesso Sala buttava al centro, Graziani di testa deviava sotto porta e Pulici al volo fulminava a rete. Ribatteva il Lecce e due minuti dopo creava la più grande occasione per il pareggio: Montenegro serviva Cannito che liberava Skoglund dalla marcatura di Mozzini. I difensori granata si fermavano, Skoglund proseguiva la corsa da solo e si presentava davanti a Castellini. Il tocco finale era troppo angolato, la palla usciva a lato. Il rischio consigliava prudenza e Zaccarelli tornava in zona lasciando a Pecci, a Butti e a Claudio Sala il compito di suggerire azioni e gol. Il gioco non aveva più spunti interessanti. C'è stato uno scontro - naturalmente fortuito - tra Zaccarelli e l'arbitro, senza conseguenze gravi. La manovra granata era continua ma monotona. Tutti cercavano la testa di Graziani e di Pulici per sorprendere i difensori leccesi, che con il passare del tempo prendevano confidenza e non commettevano altri errori Castellini veniva chiamato più volte in causa. Si è sempre distinto per tempestività e sicurezza. Nella ripresa il gioco calava ancora di tono. Con quel caldo non c'era da meravigliarsi. Avvenivano alcune sostituzioni. Zaccarelli usciva ed entrava Patrizio Sala, e poco dopo toccava a Cianci lasciare il posto a Bacilieri. Il gioco non entusiasmava, Fuggiva Graziani, ma tirava alto; provava dall'altra parte Montenegro ma trovava Castellini pronto alla deviazione. Finiva senza altre emozioni, ed il pubblico salutava i granata con il coro di "Juve! Juve!". Era la reazione dei tifosi delusi per la sconfitta.