WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Della Vittoria
31/08/1977
h.17.30
BARI - TORINO 0-0
Bari
: De Luca, Maldera, Frappampina, Materazzi, Panziano, Fasoli, Scarrone, Sigarini, Penzo, Donina, Asnicar. A disposizione: Venturelli, Maldera, D'Angelo, Panselli, Agresti. All.: Losi.
Torino: Terraneo, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Santin, Sala C., Pecci, Graziani, Butti, Pulici. A disposizione: Castellini, Gorin, Pileggi, Garritano, Zaccarelli. All.: Radice.
Arbitro: Ciacci di Firenze.
Reti: -
Spettatori: 24.744 paganti per un incasso di 87.071.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 settembre 1977]
Torino è bloccato dal Bari sullo 0-0 e il risultato è ineccepibile. E' vero che i granata hanno attaccato per quasi 70 minuti, è vero che il loro gioco a tratti ha avuto anche spunti di rilievo, ma è altrettanto vero che i pugliesi, per nulla intimoriti, hanno risposto alle manovre degli ospiti con una prestazione ricca di orgoglio e di determinazione, ribattendo colpo su colpo, sloggiando un dinamismo superiore, ridotto soltanto sul finire quando tutti o quasi tutti accusavano riserva di fiato. Dal Torino, dopo la vittoria di Lecce, si attendeva di più. Invece i granata hanno lamentato qualche battuta a vuoto. Per venti minuti abbiamo visto il Torino di sempre, con Claudio Sala suggeritore di manovre eccellenti, con Pulici mobile e scattante, con Graziani abile nello smarcarsi per creare posto al gemello, con Butti corridore intelligente, con Pecci in palla. Non c'era Zaccarelll, e l'assenza del titolare - tenuto a riposo soltanto per motivi prudenziali - si faceva presto sentire perché mancavano le ispirazioni migliori, ma era pur sempre un Torino brillante, continuo, deciso e volenteroso. Era ricomparso il pressing, era affiorata la solita caparbia determinazione. Nessun avversario aveva tregua, e ogni errore veniva annullato dalla grinta di un compagno. I difensori non avevano grande lavoro. Applicavano la tattica del fuorigioco in maniera impeccabile. Non era difficile data la pochezza delle punte baresi. Più che di pochezza tecnica parliamo di scarsa attenzione. Accettiamo pure i primi sbagli, ma Penzo e specialmente Asnicar sono caduti sempre nel trabocchetto e dacci per forza doveva bloccare ogni loro azione. Il Bari aveva arretrato le mezze ali in prudente copertura. Davanti al mediani si era sistemato il vecchio Scarrone. Giocava come un centromediano metodista. Da Scarrone si attendevano grandi cose, invece il numero 7 barese, bravissimo nell'interdizione, sbagliava tutti gli appoggi. Il Bari contratto ma sicuro, tentava qualche offensiva. Segnava anche un gol con Scarrone, ma il gioco era fermo per offside (8'). Negli assalti pressoché continui dei granata emergeva la fresca esuberanza del giovane Fasoli, un libero che farà strada. Calcisticamente è nato nel Milan, ma al Bari è arrivato dal Monza. Oggi ha confermato posizione e possibilità di rilanci degni di un piccolo campione. E con Fasoli si distingueva Frappampina. Il terzino doveva controllare Claudio Sala. Ha avuto difficoltà solo all'inizio. Poi ha preso confidenza e Claudio Sala più volte è stato costretto ad arretrare. E' doveroso precisare che non è stato il Sala di sempre, ma Frappampina ha fatto bene il suo lavoro, costringendo il granata a lunghe rincorse con il risultato di togliere a Sala il comando del gioco d'attacco. Superati i rischi iniziali i baresi prendevano confidenza, tentavano anche qualche azione di sorpresa. Comunque Terraneo non correva grossi rischi, anche se in qualche circostanza si è fatto pescare fuori posizione. L'assalto del Torino perdeva slancio con il passare del tempo. Poteva comunque segnare oraziani al 22' ma il portiere De Luca bloccava la deviazione di testa del centravanti. Poco dopo la mezz'ora Pecci atterrava platealmente il libero Fasoli che gli era sfuggito. Il fallo era evidente e grave, ed il pubblico ha cominciato a fischiare ogni intervento del granata con spietata continuità. Terraneo salvava il risultato prima della fine del tempo uscendo sui piedi di Asnicar lanciato a rete. La ripresa, all'inizio, ha fatto registrare un risveglio offensivo del Bari. I pugliesi, di slancio volavano su ogni palla, intercettavano e si proiettavano in avanti in azioni più convulse che ragionate. In difesa i granata, tra i quali spiccava Salvadori per continuità e precisione, non avevano gran lavoro. La spinta del baresi scemava molto presto e il Torino riprendeva il comando delle operazioni. I suoi attacchi però non avevano determinazione. Pecci (sempre fischiato dal pubblico) perdeva smalto. Butti si destreggiava ma era troppo solo anche perchéM Claudio Sala era in evidente difficoltà. Il Torino attaccava ma senza la solita grinta. Il cielo si faceva sempre più scuro, cominciava a piovere. Si vedeva nulla o quasi nulla. Per regolamento la gara avrebbe dovuto essere sospesa, ma si continuava sino alla fine. Pulici tentava qualche tiro sbagliando la mira. Graziani veniva bloccato da Panziano a cui non sfuggiva mai neppure indietreggiando. Ormai tutti, da parte granata e da parte pugliese, avevano speso anche le ultime gocce di energia. I baresi provavano addirittura a fare melina, i torinesi rinunciavano a cercare il gol. Finiva senza altre emozioni, con i tifosi che fuggivano per ripararsi dal violento acquazzone. Negli spogliatoi Radice pareva abbastanza tranquillo. "Ho ammirato i singoli giocatori, però non ho ancora la squadra". Il giudizio non è severo. Losi rispondeva: "Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Il Torino è sempre una grande squadra, ma mi è parso molto lento". Non siamo d'accordo con Losi sulla lentezza del gioco granata. Oggi non tutto ha funzionato a dovere, ma nella prima mezz'ora abbiamo ammirato la squadra di sempre. Con giocatori decisi, la stessa determinazione, con lo stesso gioco. Non è venuto soltanto il risultato. E' solo questione di tempo? Probabilmente sì. Il pareggio non cambia molto la situazione della classifica. I granata dovranno conquistare la qualificazione nella Coppa Italia battendo il Genoa domenica a Torino. Anche se oggi avessero vinto, i due punti con i rossoblu sarebbero stati d'obbligo. I baresi hanno ricevuto il caldo applauso dei loro appassionati tifosi. Erano applausi più che meritati. La squadra è forte. Forse difetta soltanto nel gioco d'attacco, ma Penzo e Asnicar non sempre incontreranno avversari validi come Mozzini e Danova. Il Bari può fare un buon campionato di serie B. Sempre se giocherà con la determinazione e la grinta messa in evidenza oggi.