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Comunale
20/11/1977
h.14.30
TORINO - NAPOLI 1-0 (0-0)
Torino
: Castellini, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Pecci (al 70' Garritano), Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Terraneo, Butti. All.: Radice.
Napoli: Mattolini, Bruscolotti, Valente, Restelli, Ferrario, Stanzione, Vinazzani, Juliano, Savoldi, Pin (all'80' Massa), Capone. A disposizione: Favaro, Catellani. All.: Di Marzio.
Arbitro: Casarin di Milano.
Reti: Graziani 75'.
Spettatori: 49.528 di cui 15.975 abbonati e 33.553 paganti per un incasso di 108.242.000 lire.
Note: Giornata fredda, campo in ottime condizioni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 21 novembre 1977]
Un favoloso, eccezionale gol di Graziani, svegliatosi di colpo da una sorta di torpore che ha accomunato i granata reduci da Londra per battere Mattollni al 71' di gioco, ha posto fine alle sofferenze del Torino, come sempre in difficoltà a riprendere il discorso dopo le soste del campionato che disgregano, per così dire, la famiglia togliendola dal quotidiano contatto con papà Radice. Ed il gol, tanto bello da diventare difficile da descrivere, ha condannato giustamente il Napoli, votato alla sconfitta come tutte le squadre che vanno in campo puntando allo zero a zero come massimo traguardo. Di Marzio ha fatto la sua brava squadra da difesa, con due stopper - Bruscolotti e Ferrario - per Graziani e Pulici, con il mediano Valente numero 3 per fronteggiare Zaccarelli, con un centrocampista, Vinazzani, all'ala destra per stare nella zona di Claudio Sala, con Pin e Juliano nella propria metà campo o quasi (Pin, sfortunato, ha visto ridotto il suo dinamismo da una botta accusata dopo mezz'ora in un tackle contro Salvadori), con Savoldi pronto ad arretrare ed all'ala sinistra non il volubile Chiarugi, ma un giovane tosto e vivace Capone. Chiarugi addirittura in tribuna, in panchina Massa che pure è un bell'elemento da contropiede, assieme a Catellani, un altro terzino. Cosi schierato, il Napoli ha giocato la sua partita con impegno, lucidità, vigore agonistico mai scaduto in scorrettezza voluta, ma è pur sempre stata la sua una partita di solo contenimento. Adesso si conteranno i due o tre pericoli portati sotto la porta di Castellini come imprese storiche, proprio perché eccezioni in una gara votata alla pura copertura. E' del tutto normale che, contro un avversario sbilanciato in avanti, qualche contropiede vada a segno: ma Castellini non ha dovuto parare un tiro; se la difesa granata ha corso pericoli, vi ha ovviato bene o male prima che il pericolo diventasse allarme, grazie soprattutto alla puntualità di intervento di un Caporale addirittura insuperabile. Accorciando gli spazi, infoltendo la zona che va dai tre quarti alla propria area, la squadra di Di Marzio ha però inguaiato a lungo i granata, cui spettava il compito di attaccare. Lo facevano male, con un troppo limitato repertorio di idee ed una diffusa ruggine nei muscoli. C'era Pecci con una gran voglia di giocare dopo i dubbi della vigilia legati all'infortunio subito con la Under, c'era Patrizio Sala molto pimpante e deciso, ma il gioco aveva scarso sfogo sulle ali, dove Claudio Sala appariva poco ispirato e dove, dall'altra parte, Salvadori alle prese con Pin (dopo i primi venti minuti su Restelli) non trovava il tempo ed il modo di appoggiare gli avanti come gli è solito. Quando i granata arrivavano in qualche modo al cross. Graziani e Pulici erano come chiusi in una morsa: entrambi non molto brillanti - il centravanti ancora frenato nel gioco di testa dalla ferita riportata a Wembley, l'ala sinistra da tre settimane fuori del giro -, erano dominati nel gioco alto da un Bruscolotti in ottima forma, affiancato da un valido Ferrarlo. La mancanza di una reale pericolosità nelle manovre aggiranti, malgrado le volate caparbie di Patrizio Sala, ha frenato il Torino ed ha favorito il Napoli, che ha via via ridotto gli spazi davanti a Mattolinl, obbligato a farlo anche dal limitato dinamismo di Pin, inizialmente uno dei migliori sul terreno. Castellini si è scaldato dopo due minuti di gioco in una uscita persin inutile su Capone, poi ha iniziato un lungo periodo di inattività. I granata hanno iniziato ad assaltare, subito sono affiorate le carenze di manovra descritte. Un bel tiro al volo di Patrizio Sala all'11 è finito alto, e la stessa fine ha fatto una bordata di Pecci, che non ha avuto la presenza di spirito di tentare il pallonetto (17') su Mattolini. Ha Interrotto la pressione Capone in contropiede, partito sul filo del fuorigioco, ma Savoldi fronteggiato da Caporale non ha avuto spazio per il tiro. La difesa napoletana ha corso il primo vero pericolo al 33', quando Pulici ha centrato dalla sinistra, la palla si è impennata contro un difensore, e Salvadori al volo ha ricacciato nel folto una palla invitante sulla quale nessun compagno è riuscito ad intervenire. Tentava il tiro Patrizio Sala, ma Mattollni bloccava, poi Claudio Sala cominciava ad entrare nella partita e gli attacchi granata prendevano quota; il Torino cercava di stringere i tempi, partiva in pressing, ma subito Casarin entrava in azione stoppando i tackles di Claudio Sala stesso, di Graziani, di Pecci secondo una interpretazione del football per lo meno personale. La squadra di Radice iniziava la ripresa con maggior determinazione, ma ancora con azioni troppo soffocate al centro. Mattolini si salvava comunque alla meglio al 7' su un cross di Claudio Sala e Graziani non arrivava a cogliere il rimbalzo, ed al quarto d'ora Bruscolotti salvava in mischia dopo una botta di Pulici. Gli azzurri diventavano più fallosi, a causa della stanchezza, ma avevano ancora e nergie per piazzare il più pericoloso contropiede di tutta la gara: andava via Capone a sinistra e centrava. Castellini era scavalcato dalla traiettoria del pallone ma Zaccarelli di testa metteva una provvidenziale pezza allontanando la palla. Pecci restava a terra per crampi al 23', voleva forse continuare ma Radice pensando a Bastia lo chiamava in panchina mandando in campo Garritano. Torino a tre punte, ma con Claudio Sala più indietro: ancora due assalti e poi arriva il gol, al 31': centro da sinistra dell'avanzato Claudio Sala, testa di Graziani, altro colpo di testa di Pulici, palla respinta da Bruscolotti al limite dell'area dove era già arretrato Graziani che raccoglieva la sfera e, di destro, faceva partire una terribile bordata che batteva senza scampo Mattolini. Il Napoli cercava di reagire, entrava Massa al posto di Pin, il Torino controllava senza troppi affanni. Anche Graziani si faceva vedere in difesa dopo aver propiziato la vittoria.