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San Siro |
19/02/1978 |
h.15.00 |
INTER - TORINO 0-0 Inter: Bordon, Canuti, Baresi, Oriali, Gasparini, Facchetti, Scanziani, Marini, Altobelli, Roselli (al 67' Pavone), Muraro. A disposizione: Cipollini, Anastasi. All.: Bersellini. Torino: Castellini, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Pecci (al 74' Butti), Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Terraneo, Santin. All.: Radice. Arbitro: Michelotti di Parma. Reti: - Spettatori: 37.617 di cui 10.442 abbonati e 27.175 paganti per un incasso di 112.181.200 lire. Note: Giornata fredda con accenni di foschia, ammonito Gasparini per comportamento non regolamentare. Cronaca [Tratto da La Stampa del 20 febbraio 1978] E' mancato solo il gol, al Torino, per chiudere bene la sua ottima prestazione a San Siro di fronte ad una Inter combattiva, ma bloccata a centrocampo dalla ragnatela granata e stoppata con sicurezza nelle rare occasioni In cui è riuscita a filtrare. Il gol conta, e conta doppio nel giorno che vede i granata perdere un altro punto nei confronti della Juventus In piena fuga-scudetto, ma si era detto alla vigilia che la squadra di Radice doveva prima di tutto pensare a ritrovare se stessa, che giocare con il chiodo fisso del bianconeri era un grosso errore. Oggi, a tratti, malgrado la precaria condizione di Claudio Sala, sceso in campo con ancora addosso i postumi di un mal di gola che ne aveva tenuto in forse la presenza fino a questa mattina, e la ancora scarsa vena di Zaccarelli, si è rivisto il Torino della stagione-scudetto: padrone del campo grazie ad una disposizione tattica pressoché perfetta, sicuro in difesa per gli efficaci automatismi nell'applicazione del fuorigioco oltreché per la splendida prova di Danova, e per la sicurezza di Caporale e Mozzini, pericoloso In avanti per l'eccezionale mobilità di Pulici e Graziani (una traversa il primo, un secco tiro che ha sfiorato II montante il secondo), al quali è mancato soltanto, per sfondare, appunto il consueto apporto del capitano e l'appoggio di Zac il più indicato a cercare gli inserimenti per il tiro sfruttando il movimento delle due punte. Ha cercato di sopperire Pecci, ma era troppo occupato in un valido lavoro di regia per poter pensare al gol. A fianco di Pecci, Patrizio Sala ha confermato la sua chiarissima ripresa. Un Torino che, in definitiva, può rimpiangere un punto perduto come già sette giorni orsono contro II Vicenza, ma crediamo che questa amarezza possa essere largamente superata pensando al gioco che la squadra ha offerto, al punto da strappare applausi in più occasione al pubblico di San Siro. Intanto, con il recupero di Mozzini, la squadra è potuta tornare alla formazione-tipo e - particolare Importantissimo - sono due domeniche consecutive che gli uomini di Radice riescono finalmente ad esprimersi ad ottimo livello. Che poi nel frattempo II Torino abbia perso un altro punto nei confronti della Juventus, il fatto ha rilievo soltanto a livello statistico: è ben prima - quando non giocava e non dimostrava fiducia in se stesso - che il complesso granata ha compromesso, crediamo Irrimediabilmente, il campionato andando nel contempo fuori dalla Coppa Uefa. Adesso che la strada giusta è stata imboccata non c'è che da insistere senza pensare troppo alla classifica: due anni ad alto livello non potevano essere sprecati con una stagione completamente sbagliata. Si possono ancora raccogliere applausi e risultati, i giocatori uno per uno debbono di nuovo sentire l'orgoglio di sapere interpretare il calcio nel modo che tanti consensi ha suscitato in passato. Al di fuori del risultato, queste indicazioni ha dato oggi San Siro. Spetta ai giocatori e ai tifosi non perdere l'occasione di insistere, anche se può essere duro andare in campo alla giornata, senza illusioni. Ma tutti, giocatori e tifosi, possono anche andare allo stadio pensando di offrire e ricevere spettacolo. Contro l'Inter si è ritrovato il Torino dei momenti belli, in cui divertiva. Non è peccato, anche in un mondo votato al realismo più crudo. E si è divertito anche Michelotti, la partita gli ha fatto andare giù in parte il magone per la conferma ufficiale della designazione di Gonella quale arbitro italiano per i mondiali. Michelotti ha lasciato giocare, avrà si e no sbagliato due o tre valutazioni, ha diretto in modo sicuro. Era vicino all'azione quando, al 5', Altobelli è andato a terra un metro dentro l'area granata scontrandosi con Mozzini, ma lo stopper aveva tentato l'anticipo sulla palla, e i gorgheggi di ''lady Renata'' negli spogliatoi sono parsi più che altro lo slogo di una presidentessa delusa (quando invece sarebbe dovuta essere soddisfatta per il pareggio conquistato). E del resto Michelotti ha pure sorvolato giustamente sullo scontro Gasparini-Grazianì nella ripresa, che ha suscitato qualche blanda protesta da parte del centravanti granata. Cambiando formazione - squadra di centrocampisti contro il Vicenza, inquadratura tipo oggi - Il Torino ha divertito, segno che la condizione fisica degli uomini è buona e che i malumori del passato sono stati almeno messi da parte. L'Inter è stata a volte soffocata sul piano del gioco, ma mal ha desistito da repliche che peraltro raramente hanno trovato sbocchi validi. Facchetti ha potuto tentare, rischiando, una sola sortita. Oriali (in potenza) e Scanziani (con tecnica) hanno fatto il possibile per poter reggere alla superiorità degli avversari. Bloccate le « punte » è stato lo stesso Scanziani a portare il pericolo maggiore per Castellini nel primo tempo. Dei nerazzurri hanno deluso soprattutto i giovani, a parte Canuti, il quale si è battuto bene contro un Pulici in giornata di vena. Ma se questo Torino non fosse ancora convalescente dalla lunga crisi di sfiducia, i nerazzurri sarebbero stati certamente battuti. Il confronto diretto ha detto chiaramente che, sia pure a distanza, è ancora il Torino il più degno di condurre un'improbabile caccia alla Juventus (e la partita ha confermato, se ce n'era ancora bisogno, che Bearzot assieme alla Juve non può che guardare ai granata per la Nazionale). Radice ha affrontato la gara con Danova su Muraro, Mozzini contro Altobelli e Salvadori a tutto campo su Scanziani. con a centrocampo le accoppiate Zaccarelli-Oriali, Pecci-Roselli e Patrizio Sala-Marini. Da parte nerazzurra Baresi contro Claudio Sala, Gasparini su Graziani e Canuti addosso a Pulici, il quale si presentava al 2' con un bel controllo su tocco di Graziani, e una staffilata che Bordcn fermava con fatica. Tentava Graziani al 4' e ancora Bordon parava a terra, poi su un rovesciamento di fronte si verificava lo scontro Mozzini-Altobslli. Sulla replica, al T, il Torino andava vicinissimo al gol. Graziani lavorava la palla sulla destra, vistosi chiuso toccava indietro a Pecci che faceva partire un cross alto e lungo: Pulici si inarcava con un colpo di reni, batteva sul tempo Canuti e di testa mandava la sfera a scavalcare Bordon e a rimbalzare contro la traversa. Era il segno di una giornata buona ma sfortunata. Si faceva vivo Altobelli di testa su corner ma senza creare pericoli, erano poi ancora i granata ad essere pericolosi al 14'. Pulici crossava bene dalla destra, Zaccarelli era contrato sul tiro, riprendeva e sparava a rete Graziani, Bordon non tratteneva ma Zaccarelli toccava di petto e braccio per cui Michelotti fermava l'azione. La gara proseguiva con il Torino serenamente padrone a centrocampo, e un'Inter che temeva di sbilanciarsi troppo vista la vena delle punte avversarie. Pecci tentava due o tre volte l'affondo personale ma era bloccato all'ingresso dell'area di rigore, quindi i granata davano due o tre saggi di pressing offensivo e fuorigioco difensivo che convincevano pubblico e rivali. Per l'Inter l'occasione più pulita di tutto II match arrivava nel finale del tempo: su punizione da destra. Altobelli di testa allungava la traiettoria della sfera e Scanziani in corsa calciava su Castellini. La ripresa si apriva con l'aggancio in area di Gasparini a Graziani, e con un'efficace manovra Salvadori-Pulici-Salvadori-Claudio Sala: il cross del capitano era girato al volo da Graziani, di poco a lato. Poi con il trascorrere dei minuti lo slancio del ventidue sì affievoliva un poco, ma c'era modo di ammirare un bellissimo recupero difensivo di Pulici al 16' (l'ala sinistra riceveva un calcio in testa, involontario, da Marini), due botte di Graziani fuori di poco (una sfiorava il montante), un affondo deciso ma concluso male da Zaccarelli. Usciva Roselli. Bersellini tentava la carta Pavone senza risultato. Usciva Pecci per un infortunio dopo uno scontro con Oriali, entrava Butti, ma il match aveva già espresso il meglio. Il Torino finiva in attacco con Claudio Sala bloccato fallosamente. Sulla punizione del capitano, Michelotti chiudeva il match. |
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