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Comunale
26/02/1978
h.15.00
TORINO - FOGGIA 3-1 (0-1)
Torino
: Castellini, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Butti, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Terraneo, Gorin II, Santin. All.: Radice.
Foggia: Memo, Colla, Sali (al 77' Gentile), Pirazzini, Bruschini, Scala, Nicoli, Bergamaschi, Iorio, Del Neri, Bordon. A disposizione: Benevelli, Salvioni. All.: Puricelli.
Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa.
Reti: Iorio 4' (F), Mozzini 74' (T), Graziani 84' (T), Zaccarelli 86' (T)
Spettatori: 29.568 di cui 15.975 abbonati e 13.593 paganti per un incasso di 38.950.600 lire.
Note: Giornata fredda ma serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti Salvadori, Bordon, C.Sala e Colla. Il foggiano Sali é uscito al 78' in seguito ad una distorsione della caviglia con sospetta frattura dell'alluce.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 26 febbraio 1978]
Dopo un'ora abbondante di paura, il Torino è riuscito a liquidare il Foggia. SI è trattato di un lungo, sofferto, elettrizzante assalto alla porta di Memo, dopo che I foggiani avevano azzeccato Il gol in apertura con l'unico tiro In porta. Il calcio è gioco che può risultare stranissimo e nel quale non sono contemplate le vittorie al punti, come nella boxe: ragion per cui tutto il gran spingere del Torino, le almeno dieci occasioni da rete, la palla stampata contro la traversa, le strepitose parate di Memo, hanno rischiato di non rivestire la minima Importanza, fino al momento In cui l'Inserimento di Mozzini In attacco non ha mandato la palla In rete permettendo al tifosi granata (e, naturalmente, al giocatori) di esalare II classico sospiro di sollievo. Dopo, In quel quarto d'ora scarso, la squadra di Gigi Radice ha raccolto I frutti di una pressione forsennata e Ininterrotta, fermando II risultato sul tre a uno. Risultato che premia Il Torino per quel tanto di costruttivo che è riuscito a mostrare, ma che mortifica II Foggia, probabilmente oltre II lecito, al termine di una gara dignitosissima (e mai scorretta, cosa che deve essere segnalata), viziata soltanto da una totale rinuncia al gioco, dopo II gol iniziale. Partito subito In salita, Il Torino se l'è vista brutta. Dopo quattro minuti era già costretto a inseguire, si trovava cioè nelle peggiori condizioni psicologiche. Eppure, proprio da questo inizio sbilenco, dovevano venir fuori le note positive per I granata, I quali hanno continuato a macinare gioco con continuità Impressionante. Avevano tutto contro: un avversarlo galvanizzato che Intravedeva la possibilità del gran colpo, un nervosismo inevitabile destinato ad aumentare con II passaggio del minuti, la lotta contro quella che poteva sembrare una fatalità senza scampo. In più, qualcuno del granata era aiutato a sbagliare dal pubblico, troppo esigente e In vena dì beccate intempestive e Ingenerose. Tutti questi fattori, sommati Insieme, avrebbero potuto portare a una resa anticipata, o quantomeno all'accettazione di uno stato di fatto. Merito della squadra di Gigi Radice è stato quello di non arrendersi, di continuare a spingere con caparbietà e abnegazione. Naturalmente, non si può parlare della prova granata In termini di assoluta positività. L'azione è stata spesso affidata al caso e all'istinto, le geometrie non sempre erano pulite e azzeccate, numerosi I passaggi fuori misura e gli inserimenti senza costrutto. Ma le condizioni specifiche della gara possono spiegare anche questo, cioè l'assillo di concludere, di sbloccare in fretta, a scapito della precisione e della calma. Per fortuna sua, il Torino ha saputo ovviare a queste sbavature Inevitabili con la continuità dell'azione offensiva: la determinazione di colpire non è mai venuta meno. Si è messo nel guai da solo, questo sventato torello, ma se ne è tirato fuori con bravura, finendo quasi nel panni del trionfatore. Lo sbaglio è venuto subito, al quarto minuto. Bergamaschi batteva un corner dalla destra, con la difesa del Torino che sembrava regolarmente piazzata. Macché! Quando II pallone arrivava a due metri dalla linea della porta si vedeva Iorio liberissimo, senza nessuno che lo marcasse: colpo di testa vincente, nonostante Il gran colpo di reni di Castellini che riusciva soltanto a respingere il pallone quando era già entrato In porta. Gelo sul Comunale e sul campo. Radice spiegherà che Danova è scivolato, lasciando libero Iorio. Può darsi, ma francamente ci è sembrato che il centravanti del Foggia giocasse in quel momento una partita a parte, senza avversari diretti nel raggio di qualche metro. Svarione corale difensivo? Non si può affermarlo con certezza, ma resta il fatto che è perfettamente inutile applicare alla perfezione la tattica del fuorigioco (in questo, i granata, sono bravissimi) se poi si concedono certi regali Insperati all'avversario. Comunque, anche se una certa. Inevitabile paura mordeva le gambe, I granata cercavano immediatamente di rimediare e in modo molto convincente. Da quel fatidico quarto minuto le occasioni da gol per II Torino diventavano legioni, mancate per un soffio. Raccontarle tutte è Impossibile, ci dovremo contentare delle più significative: 9', indugia un attimo Graziani da ottima posizione, poi tira e Memo devia In corner. Ancora Graziani (12') si fa respingere il tiro dal portiere. Claudio Sala, dalla destra (28') calibra il pallone alla perfezione per la testa di Pulicl: Il portiere del Foggia vola e riesce a mandare In corner. Claudio Sala (30') per Graziani che tira con precisione e potenza, ma Memo butta In corner. Due minuti dopo, il tiro di Butti rimpalla su due avversari e si spegne lontano. Insomma, una sequenza di azioni azzeccate, con un Torino vivacissimo e testardo e con il Foggia che soffre ma riesce sempre a cavarsela. Un altro rischio si aggiunge per I granata: quello che tutto questo gran lavoro possa sfiancare la squadra, con II Foggia che si è chiuso del tutto, in maniera che sembra Impenetrabile. La ripresa comincia così, mentre l'affanno del Torino è destinato a crescere. Ci sì mette di mezzo anche la sfortuna: al 61', punizione dal limite per fallo su Pulici. Claudio Sala ''pennella'' oltre la barriera, stavolta Memo è irrimediabilmente battuto, ma la palla si stampa sulla traversa. SI continua con il Torino sempre più rabbioso e col gol mancato sempre per un soffio. Il Foggia tira indietro tutti per difendere II vantaggio, anche Bordon: Mozzini può buttarsi sotto, circostanza che si rivelerà determinante. Arriva il momento decisivo, al 73': lungo traversone di Graziani dalla destra, Il portiere foggiano si avventa su Pulici che corregge di testa le traiettoria, la palla arriva a Mozzini che la mette In rete. E' il pareggio e non si può proprio dire che i granata non l'abbiano meritato, dopo gli infiniti tentativi. Sulla spinta (ci sì mette anche il pubblico, trascinato dall'entusiasmo) Il Torino trova la forza per ribaltare definitivamente il risultato. Avanza Butti (mentre la difesa del Foggia è andata definitivamente In barca, butta via il pallone a casaccio, Del Neri azzecca un campanile decisamente ''parrocchiale''), allunga a Zaccarelli, palla per Graziani Il quale ci scarica sopra tutta la rabbia compressa, in un tiro che è rivincita e liberazione: palla imprendibile, un gol che fuga tutte le perplessità e le paure. Il Torino è finalmente in vantaggio, come ha meritato con una condotta di gara sempre vibrante: è la vittoria della volontà, anche se è stato In parte il Foggia a propiziarla con la rinuncia totale a qualsiasi tentativo di manovra. Sottoposta a un assedio tambureggiante, adottando una tattica passiva, la squadra pugliese non poteva sperare di sottrarsi al castigo, anche se le circostanze erano a suo vantaggio. Il potenziale di gioco granata è troppo superiore, certe cose nel calcio si pagano: resistere passivamente per novanta minuti è praticamente Impossìbile, in particolare quando l'avversarlo non accenna a diminuire la pressione. Il castigo, comunque, è risultato addirittura eccessivo perché all'87' Il Torino segnava per la terza volta: corner di Claudio Sala, Pulici sfiora di testa tirandosi addosso Memo in uscita e Zaccarelli, sempre di testa, mette in gol, festeggiando nel migliore dei modi la sua centesima partita In maglia granata. La partita si chiude così, con i granata - giustamente premiati - con l'Impressione di aver vissuto un pomeriggio tremendo e il Foggia che impreca comprensibilmente. Senza quella distrazione Iniziale, si sarebbe trattato di una giornata senza problemi per la squadra di Radice. Così, ci sono state emozioni per tutti. E la consolazione, per i tifosi torinesi, di aver ritrovato un Torino che sa soffrire quando è necessario.