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Comunale |
12/03/1978 |
h.15.30 |
TORINO - BOLOGNA 2-0 (1-0) Torino: Terraneo, Danova, Salvadori, Gorin, Mozzini, Caporale, Butti, Sala P., Graziani, Zaccarelli, Pulici (al 16' Pileggi). A disposizione: Rottoli, Santin. All.: Radice. Bologna: Mancini, Roversi, Cresci, Bellugi, Garuti, Maselli, De Ponti, Paris, Viola (al 65' Lucido), Massimelli, Colomba. A disposizione: Adani A., Valmassoi. All.: Pesaola. Arbitro: Casarin di Milano. Reti: Pileggi 29', Graziani 78' Spettatori: 34.420 di cui 15.975 abbonati e 18.445 paganti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 13 marzo 1978] Due lampi nel buio: Pileggi e Graziani. Il 2-0, grazie al quale il Torino si è imposto fin troppo facilmente sul Bologna, porta la firma del ventenne esordiente, che dopo quattordici minuti ha sostituito l'infortunato Pulici, e dell'indomito centravanti (l'unico, forse, a nobilitare la sua partita con il dovuto impegno). I gol sono va'si a strappare i soli applausi da parte di un pubblico cui è stato ofleito il più brutto spettacolo della stagione. Abbiamo visto molti spettatori ridere e sorridere nei lo diverse fasi della gara: non era per il divertimento, ma per gli incredibili errori del giocatori in campo. A prendere sul serio questa partita ci sarebbe da far ripassare i fondamentali del calcio ad almeno quattordici dei ventiquattro atleti: venivano sbagliate persino le rimesse laterali o gli stop. Tra una squadra impegnata ancora nella corsa allo scudetto e un'altra sul baratro della serie B, c'era almeno da aspettarsi un confronto dal contenuto agonistico elevato, un batti e ribatti furioso, avvincenti duelli a centrocampo e in difesa. Niente, o poco di tutto questo, almeno dopo il gol di Pileggi. Soltanto qualche calcione, qualche fallo, qualche isterismo, qualche protesta, che ha costretto Casarin ad alzare il cartellino giallo in due occasioni. Sarà colpa del primo caldo, magari, sarà colpa di una partita i cui sviluppi non sono facilmente decifrabili, ma sicuramente è anche colpa di due squadre che non hanno offerto adeguato spettacolo un po' perché non possono (il Bologna) un po' perché non hanno voluto (il Torino). Privo di Pecci e di Claudio Sala in partenza, poi anche di Pulici dopo pochi minuti di gioco, il Torino ha cercato soltanto il risultato. Gli mancava la vedette per simulare un minimo di spettacolo ed ha cercato di farlo Graziani fino a quando pure lui si è rassegnato al grigiore generale pur concludendo la sua gara con un bel gol. Poteva farlo Zaccarelli, che vedette probabilmente si sente, ma sullo Zaccarelli di questi tempi è meglio stendere un velo di silenzio per dargli il modo di ritrovare in pace se stesso. In ogni caso di lui riferiamo nelle pagelle. Squallida partita, dicevamo. Vediamola, attraverso le note di cronaca, così forse riusciremo a de cifrarla meglio, ammesso ne valga la pena. Il Torino parte all'attacco dopo aver piazzato Danova su Colomba. Salvadori su Viola (finto centravanti), Gorin su Massimelli e Mozzini sull'unica punta avversaria, De Ponti. Pesaola risponde con Roversi su Pulici, Cresci su Butti, Garuti su Graziani, con Bellugi libero. A centrocampo Patrizio Sala contro Paris. Maselli contro Zaccarelli. La prima occasione è per il Bologna che libera sulla sinistra Colomba, il quale vola in area granata finché non trova Caporale che lo ferma. Dopo sette minuti, Graziani si accorge che ha sbagliato le scarpe e le cambia, con quelle della festa. Bella azione, di prima, del Torino al 10', alla quale partecipa metà squadra: Patrizio, in area, si vede deviato il tiro conclusivo, da Bellugi in corner. Un minuto dopo Butti viene atterrato al limite dell'area di rigore. Casarin fa segno di proseguire. Al 13' Il vivace Pulici riceve un calcio in faccia nel tentativo di intercettare la palla con la testa. Gli succederà di peggio nel conseguente calcio d'angolo. Sul tiro di Butti, dopo un rimpallo aereo, Pulici vede la palla ali'ultimo momento e la colpisce con la testa alzandola a candela, poi cerca di avventarsi sulla stessa mentre dai pali esce Mancini. Pulici manda il pallone contro la traversa, Mancini involontariamente al posto della palla colpisce con il pugno l'occhio destro di Pulici. Gioco fermo, perché Pupi è a terra. Accorrono medici e massaggiatori che cercano di tamponare il sangue. Pupi lascia il campo in barella con l'accompagnamento affettuoso della curva Maratona ed entra Pileggi, vent'anni, prelevato la scorsa estate dall'Alessandria, esordiente in serie A. Di lui si ricorda un tempo, ben giocato, nel primo turno di Coppa Uefa a Cipro. Senza Pecci, Claudio Sala e Pulici, con Graziani braccato da tre o quattro avversari insieme, al punto che Salvadori spesso viene a trovarsi completamente libero, chi segna adesso? Segna Pileggi, l'esordiente. E' Il 29'. Il ragazzo dialoga con Graziani, che privo del consueto gemello ne inventa un altro sul campo. Graziani aggancia un cross e appoggia lateralmente verso Pileggi al limite dell'area. Il granata fa perno su Roversi che gli sta alle spalle, va via sulla destra, due passi di corsa e con un bel diagonale rasoterra batte Mancini. E' la sua prima festa, il Comunale lo saluta con un prolungato applauso. A questo punto il Torino si mette in guardia, perché sa di non poter fare grandi cose e perché si aspetta la reazione del Bologna. Ad attenderla non ci sono soltanto i giocatori granata, me tutto lo stadio. Però, la reazione non arriva, perché il Bologna non ha gli uomini per realizzarla. Un paio di fuorigioco del Torino e i rossoblu si rassegnano, sembra, almeno fino all'intervallo. Tre minuti prima del riposo Graziani si fa ammonire per protesta in seguito ad un fuorigioco che ritiene inesistente. Visto che non ha reagito nel primo tempo, si pensa che il Bologna proverà a farlo nella ripresa. Macché. Pesaola sbraita, si alza dalla panchina, ma i suoi cavallini non corrono, non fanno gioco. Il Torino invece di riportarsi serenamente all'attacco, senza esporsi al contropiede, si adegua al tran-tran e la partita muore, diventa di una noia indescrivibile. Registriamo al 5' due tiri rimpallati di Patrizio Sala, al 12' un'ammonizione a De Ponti che protesta, al 14' una discreta occasione sciupata da Gorin su lancio di Butti, al 20' la sostituzione di Viola con Lucido, al 25' un brutto fallo di Roversi su Pileggi a metà strada fra la bandiera del corner e l'area di rigore. Tutto qui. Il pubblico comincia ad alzarsi, non ha neanche li timore di una beffa finale perché se il Torino gioca male, il Bolo gna gioca peggio. Al 33', però, mentre molta parte del pubblico è in piedi, ancora un lampo, un raggio di sole nel buio di questa partita. Butti si libera sulla sinistra, fa una bella corsa e imita, forse perché ispirato dalla maglia, un cross di Claudio Sala. Graziani riceve all'altezza del disco del rigore, stoppa la palla con il petto, la lascia cadere e poi l'aggancia con il sinistro imprimendole una traiettoria tesa e imprendibile per Mancini. Il suggello della classe, finalmente un applauso. Quattro minuti dopo Graziani va nella propria area e aggancia Maselli che invoca il rigore, ma Casarin ha già riposto il fischietto nel taschino. Lo tirerà fuori soltanto per annunciare, tra sospiri di sollievo, la fine. Questa è la partita. Brutta, appunto. Resta soltanto da ricordare a qualche giocatore con la memoria corta, o distratto, che il Torino è secondo in classifica dopo due stupendi campionati. E' una squadra seria e anche se c'è chi immagina che non è più possibile inseguire lo scudetto questa serietà va onorata, sempre. Senza contare il rispetto che si deve al pubblico. |
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