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Comunale |
16/04/1978 |
h.15.30 |
TORINO - LAZIO 1-0 (0-0) Torino: Terraneo, Danova, Santin, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Pecci, Garritano (al 63' Graziani), Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Castellini, Butti. All.: Radice. Lazio: Garella, Pighin, Martini, Wilson, Manfredonia, Cordova, Garlaschelli, Cordova, , Giordano, Lopez, Ghedin. A disposizione: Cari, Ammoniaci, De Stefanis. All.: Lovati. Arbitro: Bergamo di Livorno. Reti: Mozzini 75' Spettatori: 34.041 di cui 15.975 abbonati e 18.066 paganti. Note: Giornata fredda e con cielo coperto a minacciare pioggia, terreno in condizioni accettabili. Ammoniti Cordova per proteste, calci d'angolo 8-2 per la Lazio. Cronaca [Tratto da La Stampa del 17 aprile 1978] ?La contrattura alla coscia sinistra che ha bloccato l'arbitro Bergamo all'85' è stato l'episodio -thrilling - di una delle partite più noiose viste negli ultimi tre anni al Comunale. Per rimettere in sesto il direttore di gara ci volevano circa quattro minuti durante i quali alcuni giocatori ne approfittavano per riposarsi in panchina ed il pubblico ironizzava chiedendosi se Bergamo fosse stato travolto dal ritmo.. damovio la imposto dalle due squadre e scommetteva sulla continuazione o sulla sospensione di un incontro che aveva concesso poco o nulla allo spettacolo. Il Torino stava conducendo per un gol realizzato da Mozzini (74'). L'azione era scaturita da una punizione concessa per un fallo di Martini su Zaccarelli sul lato sinistro dell'area laziale. Batteva Claudio Sala a spiovere sotto porta dove Pulici, mancando l'impatto di testa, faceva velo per Manfredonia che, tardando a rinviare il pallone, consentiva a Mozzini (suo rivale per un posto fra i 22 in Argentina) di piazzare il sinistro vincente alle spalle del povero Garella. Con questo gol il Torino ha vinto, rosicchiando un punto in classifica alla Juventus, ma si è meritato i fischi della folla: alla fine c'è stata anche una contestazione da parte di un gruppo di tifosi in abbigliamento carnevalesco (con maschere e trombette) che nasce sia per il non gioco dei granata con la Lazio sia per i recenti risultati che hanno praticamente tagliato fuori la squadra di Radice dalla corsa per lo scudetto. La rassegnazione se impossessata dei granata che ieri hanno affrontato la Lazio senza la necessaria concentrazione e con un impegno da fine stagione: imprecisione nei passaggi, schemi privi di geometrie per mancanza di smarcamenti e di idee, hanno caratterizzato la prestazione del Torino. La Lazio non aveva nessun interesse - bastandole il pareggio - a "svegliare il can che dorme" ma al tirar delle somme la compagine romana ha gettato al vento l'occasione per approfittare di un Torino irriconoscibile e conquistare un risultato importante per la salvezza. Il portiere più impegnato è stato Terraneo che ha sventato, con i tempestivi interventi, almeno tre situazioni critiche mentre Garella, più per demerito degli avversari che per merito suo, ha lavorato meno. Non credendo più nella possibilità di riagguantare la Juventus, al Torino manca la determinazione che è sempre stata una delle componenti principali: le carenze dinamiche di alcuni elementi determinano un'involuzione tattica che va a scapito del rendimento collettivo. Soltanto Terraneo, Claudio Sala, Mozzini, Santin e Patrizio Sala hanno giocato con impegno, gli altri sono apparsi sotto tono. Garritano, che non giocava da tre mesi e mezzo in campionato, è stato neutralizzato senza difficoltà da Manfredonia. A venticinque minuti dal termine Garritano è stato sotituito da Graziani: è bastata la presenza del centravanti titolare, convalescente dalla sublussazione alla spalla destra, per disturbare Manfredonia che ha macchiato, l'ottima prestazione con l'errore decisivo sul gol di Mozzini. La Lazio non meritava la sconfitta ma non ha saputo concretizzare le occasioni capitate a Giordano (che ha colpito anche l'incrocio dei pali su punizione) e a Ghedin. Nel primo tempo i biancoazzurri non avevano faticato a controllare gli sporadici attacchi del Torino che, al piccolo trotto, esercitava una sterile supremazia territoriale fra gli sbadigli del pubblico. Lovati su Pulici con Wilson pronto a chiudere i varchi. A centrocampo si fronteggiavano Patrizio Sala-Lopez, Zaccarelli-Martini, Pecci-Cordova. Sul fronte opposto Santin agiva su Agostinelli, Mozzini su Giordano e Danova su Garlaschelli. Il Torino procedeva senza accelerazioni, tentando di sorprendere la retroguardia laziale con gli sganciamenti di Santin e Mozzini, ma la prima parata Garella la effettuava su un avventuroso passaggio all'indietro di Martini. All'11' Mozzini discendeva sulla sinistra e traversava sul centro. Garritano bucava e Pulici lisciava di destro fallendo la prima occasione. Cordova protestava e veniva ammonito. Il clima dopolavoristico infastidiva il pubblico: si sgonfiava anche il pallone che veniva sostituito (17'). La Lazio si limitava a rintuzzare le manovre del Torino con azioni di alleggerimento. Poi, un tiro al volo di Pecci si perdeva sul fondo. Su un improvviso capovolgimento di fronte, la Lazio costruiva i (23') un pericolo per Terraneo: lanciato da Cordova. Giordano scattava in profondità ma era preceduto, al momento del tiro, dall'uscita coraggiosa del portiere. Terraneo raccoglieva applausi per un a deviazine in angolo su folgore di Lopez. Sollecitato dalla folla, il Torino reagiva (si fa per dire) e al 35' sfiorava il gol: su invito di Pulici, Claudio Sala si liberava sulla destra di Ghedin. Penetrava in area e tirava impegnando Garella in una difficile parata. Si assisteva, poi, ad una serie di errori: le due squadre facevano a gara a chi sbagliava di più. Dopo l'intervallo, il cielo s'imbronciava e soffiava il vento. La gente applaudiva alla notizia dif fusa dallo speaker, che Moser aveva vinto la Parigi-Roubaix e tornava a masticare rabbia vedendo il Torino ruminare calcio. Al 48' Cordova carpiva il pallone a Pecci e lo smistava verso Garlaschelli che, inciampando su Danova (scivolato), non riusciva a raggiungerlo. Garlaschelli invocava il penalty ma l'arbitro giustamente sorvolava. La partita scorreva senza emozioni. A scuotere l'interesse ci pensava Patrizio Sala che, su combinazione Caporale-Mozzini, faceva partire un gran fendente diagonale che si spegneva sull'esterno della rete dando l'illusione del gol (56'). Insisteva il Torino: Claudio Sala crossava verso Pulici che di testa serviva Garritano la cui rovesciata abortiva, senza esito. Al 64' palla-gol anche per la Lazio: Cordova sfruttava un rimpallo favorevole e allungava verso lo smarcato Giordano che tirava con precipitazione consentendo a Terraneo, piazzato, di parare in due tempi. Dieci minuti dopo si registrava la rete di Mozzini. La Lazio non si dava per vinta e Giordano, su punizione, colpiva l'incrocio dei pali. All'81' Martini promuoveva una pericolosa trama: Cordova rifiniva per Ghedin che tirava ma Terraneo gli chiudeva lo specchio della porta e salvava in angolo. Dopo l'infortunio occorso all'arbitro, anche Pulici (90') lambiva con un bel sinistro lo spigolo alto della porta di Garella ma era la Lazio, un minuto dopo, a sciupare l'ultima occasione per pareggiare: un fortissimo rasoterra di Cordova, sferrato dal limite, non era trattenuto da Terraneo e Danova, in extremis, liberava anticipando l'accorrente Garlaschelli. |
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